Capitolo 7

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Andai al piano di sotto e mi feci un tè. Riflettendo su quanto potessi fare, mi ritrovai a pensare di andare da lui. Andai all'ingresso e aprii la porta principale per uscire, ma mi ritrovai davanti un uomo che mi colpì alla testa facendomi svenire.

Mi risvegliai nella stessa casa in cui mi aveva portata Malcolm. Evidentemente mi aveva salvata di nuovo. Questo mi dava sui nervi, ma lasciamo stare l'orgoglio perché per quello sarei anche potuta morire. Vidi la porta aprirsi. Era Malcolm. Si sedette sul letto accanto a me e cominciò a parlare.

"Sai quanto mi hai fatto faticare per venire a salvarti?".

"Ma perché... Da cosa devi salvarmi?". Non rispose.

"Sto cominciando a perdere la pazienza sai?" dissi.

"Dai cacciatori".

Quelle due parole bastarono per confondermi le idee. Sapevo finalmente da cosa difendermi ma non sapevo come difendermi.

"Dimmi di più" gli chiesi. Certo, non era la maniera più educata per farlo, ma in quelle circostanze tutto era lecito.

"Tu pensa a non cacciarti nei guai. Al resto penso io".

"Dici così ma non sai nulla né di me né delle mie capacità" dissi con aria visibilmente irritata. Non è che avessi tutte queste straordinarie capacità, ma ero abbastanza vecchia per lottare contro dei comuni cacciatori. Oramai avevo 117 anni, di cui 22 da licantropo, 32 da vampiro e 62 da ibrido e in quei 32 anni avevo ucciso almeno un migliaio di cacciatori. Mi sembra strano, però che io non abbia avvertito la presenza di quel cacciatore. Forse non era un cacciatore comune, forse era più forte degli altri o forse avevo abbassato troppo la guardia. D'altronde erano settimane che non mi nutrivo.

These were my demons insideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora