Quando tutto ebbe inizio

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Era domenica mattina, la mamma e il papà dormivano ancora.
Mamma dormiva nella parte sinistra del letto e il papà in quella destra, in mezzo c'ero io, avevo paura a dormire da sola. Davide e Paolo dormivano nella loro cameretta.

Mi sono svegliata piangendo a causa di un brutto sogno, papà mi abbraccia e subito mi tranquillizzo.
«Ho fame papà»
«Dillo a tua madr...» neanche il tempo di finire la frase che si addormenta di nuovo.
«Mamma, mamma» la sveglio riempiendola di baci.
«Buongiorno amore, vado a prepararti il latte»
«Con i biscotti che è più buono»
«Vabene, vieni con me?» mi domanda ancora assonnata.
«Vabene mammina» rispondo sbadigliando.

Erano le nove del mattino, si svegliano anche i miei fratelli e mamma prepara il latte anche per loro. Dopo aver bevuto il latte in silenzio e assonnati andiamo tutti e tre a svegliare papà, lo vedevamo solo la domenica: durante la settimana si svegliava presto e tornava tardi dal lavoro. Faceva il parcheggiatore "abusivo" quindi non avevamo tanti soldi, il giusto per mangiare ma nonostante questo eravamo davvero felici, almeno noi piccoli lo eravamo

«Papà sveglia!!» gridiamo tutti e tre saltandogli addosso.
Papà inizia a giocare con noi, a farci il solletico, sembrava tutto come sempre finché non è ora di pranzo.

«A tavola!» grida la mamma per almeno 3 volte, eravamo troppo impegnati a giocare per andare a mangiare.
La tavola era ben preparata, non avevamo tanti soldi ma facevamo di tutto per far sembrare che stavamo bene.
Eravamo tutti seduti tranne papà, la mamma riempie i piatti, tanta pasta e quattro polpette a testa. Cucina molto bene devo dire.

«Sono stufo di mangiare sempre la stessa pasta» apostrofa l'uomo di casa.
«Se mi dessi dei soldi in più comprerei altro» risponde mia madre.
«Quelli che ti do bastano per mangiare qualcosa di diverso ogni tanto!»
«Di settimana non ci sei mai, cosa vuoi adesso?»
«Io lavoro, non sono come te che stai a casa a fare niente!»
«Io almeno non tradisco...»
«Cosa hai detto?» risponde agitato.
«Hai sentito bene»
«Sai che ti dico? Questa pasta fa schifo mangio fuori!» si alza e va a vestirsi infastidito.
«Papà dove vai?» gli chiede Davide spaventato.
«Sì bravo vai da quella, vi ho visti l altro giorno in macchina!» grida mia madre.
Io non capivo, ero troppo piccola per capire cosa stesse succedendo, ma non per questo non ero spaventata. Non ero abituata a vederli litigare, d'altronde non ero neanche abituata a vederli seduti nello stesso tavolo.
Sento aprire e sbattere la porta. Papà se ne era andato.

«Mamma mi metti l'acqua?» chiede Paolo strafottente.

Non è tornato a dormire quella notte, né quella dopo, né quella dopo ancora.

Tornò una settimana dopo e senza dire nulla prese le valigie e se ne andò di casa.

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