capitolo10

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"Clare? Clare svegliati!"

"Ma che fai!?" e...

ecco che Diego mi spinge giù dal letto, facendomi sbattere la testa.

"Sei impazzito?"

Mi aiutò ad alzarmi, e ci sedemmo entrambi sul letto.

"Che ore sono cavolo?"

Guardò l'orologio della Rolez, (ancora mi chiedo come faccia a non toglierselo mai, nemmeno quando faceva la doccia, o quando andava a dormire;) che aveva al polso e rispose: "Tra tre, due, uno...

Le cinque di mattina precise."

"E per quale motivo mi hai svegliato a quest'ora? Non dovresti essere super stanco perché ieri sera sei rimasto a studiare fino a tardi?"

Si guardò attorno.

Stava sicuramente cercando qualcuno.

Qualcuno che avrebbe potuto sentirci, visto che aveva lasciato la porta della mia camera aperta.

"Non ho potuto studiare perché mi sono addormentato mentre studiavo chimica", disse con un tono di voce basso

"Ah, ecco il motivo per cui sei così pimpante."

"In verità non è questo il motivo."

Rimasi sorpresa, "Ah no?"

"No, per niente, ne esiste un altro."

"E quale sarebbe?"

Girò il suo sguardo da una parte all'altra della stanza, si alzò dal mio letto, e andando verso la porta, la chiuse, ritornò verso di me, alzò le lenzuola del mio letto che toccavano terra, guardando anche lì, aprì tutte le ante degli armadi che avevo, lasciandole aperte, e finì per rovistare nei miei cassetti, buttando a terra ogni vestito che avevo piegato per bene, compresi reggiseni e mutande.

"Si può sapere che cerchi?"

"Nulla, controllavo."

Incrociai le braccia, e lo guardai arrabbiata: "Guarda se cerchi droga o cose varie, sei nel posto sbagliato.."

Dopo aver finito di richiudere i cassetti, lasciando i vestiti che aveva buttato a terra, si sedette di nuovo accanto a me.

"No, anche perché non mi sembri il tipo."

"Appunto."

"Già, ma non sono qui per parlare di questo", mi ero accorta solamente adesso che eravamo entrambi in pigiama, e stavamo morendo di freddo.

Come se fosse riuscito a leggermi nella mente, andò verso il mio cuscino, riprendendo le coperte da terra, e coprendosi completamente, seguito a ruota da me, che mi posizionai alla sua destra, sotto le coperte.

Il mio letto non era di certo enorme, ma neanche noi se è per questo.

"Allora caro Diego, mi dica. Cosa le è successo di bello?"

"È successa una cosa fantastica."

"Cosa?"

"Allora... Cominciamo con il dire che mi sono fidanzato, e sono pazzamente innamorato di lei."

"Wow"; non mi aveva detto niente, eppure quando c'erano delle novità nella sua vita, ero la prima a saperle.

"Da quanto tempo va avanti questa storia?"

"Circa cinque mesi!"

Diventai rosso fuoco, e stavo per infuriarmi di brutto.

Si coprì il volto con le braccia:"Ti prego non mi uccidere. Non è questa la bella notizia."

Non è una storia come tutte le altre.(wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora