capitolo 3

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Qualche giorno dopo Callahan mi confessò che non aveva idea di come dirlo a Dafne, "perché se glielo dico tutto d'un fiato, muore sul colpo, se cerco di dirglielo dolcemente, poi finisce per chiedermi mille cose a cui non so risponderle", così mi aveva detto. A me ovviamente spettava il compito di trovargli una soluzione. Quella mattina stessa gli proposi la mia idea: si sarebbero dovuti scontrare fuori scuola, e con la scusa di un saluto, gli avrebbe detto della festa, e che se voleva poteva venire.

Nello stesso momento in cui ero entrata in classe, Dafne mi investì con tutto il suo peso, quasi da farmi cadere a terra: "Clare, Clare aiutami !Quanto lo amo! Lo amo, lo amo, lo amo!",continuando fino all'infinito; entrò la prof. Petterson e Dafne si calmò creando assoluto silenzio in classe.

"Dopo mi racconti tutto nei minimi dettagli" gli dissi, mentre Callahan entrava in classe facendomi l'occhiolino. Mi sedetti al mio banco, sistemando il cappotto sulla sedia, ma subito dopo mi resi conto dell'enorme cazzata che avevo fatto: "Allora Clare pronta per l'interrogazione?"

Ecco, me ne ero completamente dimenticata. Il bello è che non mi ricordavo un fico secco di quell'argomento.

"Prof..."

Olivier vomitò sul pavimento, imbrattando le mattonelle di quel liquido verdastro. Subito dopo corse in bagno, e come sottofondo del caos che si era creato in classe, si sentiva la povera Olivier vomitare ancora.

La prof .Petterson non ci pensò due volte a chiamare gli altri docenti, e a precipitarsi nel bagno delle femmine.

"Bella messa in scena vero?" la voce di Callahan mi fece sobbalzare, facendomi girare di scatto.

"è opera tua questa?"

"Yes baby."

"Come...Come cazzo...?"

"Mi è bastato dire a Olivier che non l'ho dimenticata, e che se avessi potuto l'avrei baciata in quell'istante .Le ho chiesto se poteva farti saltare l'interrogazione, ed eccoci qua!"

Olivier era la ex di Callahan, nonché compagna di banco di Dafne. Un giorno mi aveva confessato, che avrebbe portato un coltello a scuola per ucciderla,(Olivier).

"Non avevamo detto che non ci dovevi provare più con nessuna?"

"Non è stato forse meglio questa scenata, invece della tua interrogazione di storia che andava via via, dimostrandosi, di merda?"

Stavolta aveva ragione lui.

"Come ha fatto a..."

"Non chiedermelo. Non ne ho idea. Forse ha bevuto troppo ieri sera quando gliel'ho detto!", ci misimo entrambe a ridere, e appena suonò la campanella, la prof. Petterson tornò per dirci di stare buoni e di non fare casino. A quanto pare la giornata si stava svolgendo al meglio!


Verso sera, ricevetti mille messaggi da parte di Dafne, che mi spiegavano cosa fosse successo la mattina precedente, con cuoricini, faccine di ogni tipo, come se io non ne fossi già a conoscenza. Callahan mi ringraziò per avergli dato l'idea della scusa, e io lo ringraziai per il salvataggio, anche se avrei dovuto ringraziare più Olivier che lui.

Il mercoledi della settimana seguente, arrivarono gli inviti della festa: al Connect Pen, alle 18:00. Perlomeno l'inizio era quello. Ma era tipico di Callahan non scrivere l'orario di chiusura delle feste. Di solito ci metteva sempre un po' più del dovuto perché si fermava a parlare con le ragazze, anche solo per avere il loro numero di telefono. Chissà forse quella sera avrebbe parlato più con Dafne che con le altre. Però cavolo dovevo ammettere che Dafne era una difficile, anche se agli occhi degli altri poteva sembrare una chiunque: aveva un caratteraccio e se non la trattavi con rispetto ti menava e ti metteva sull'appendi abiti. Lei mi aveva sempre aiutata e protetta, qualunque cosa mi capitasse. Anche esteriormente era molto bella: aveva capelli castano-dorato ,occhi blu che io invidiavo tantissimo, un anjoma sulla guancia sinistra; abbastanza alta, e un po' cicciotta. Era una vera amica. Ne ero molto gelosa. Molte prima di me le avevano chiesto di diventare le loro migliori amiche. Probabilmente avrà visto qualcosa di speciale in me. Qualcosa che io ancora non riesco a trovare. Si buttava sempre avanti, non dubitava mai di se stessa. Anche questo mi piaceva molto di lei.

Non è una storia come tutte le altre.(wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora