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Entrarono al bar e ordinarono una cioccolata calda, visto che ormai era inverno e si gelava.

Jimin riuscì ancora ad assaggiare quella buonissima cioccolata calda. Era calda, morbida e soprattutto ti metteva serenità.

«Ti piace? Sembra che sia la prima volta che bevi la cioccolata calda.» disse Min-Young bevendo la sua di cioccolata calda.

«Ah no, era solo che era da tempo che non la bevevo.» si rattristò. Gli faceva ricordare un Natale passato insieme in famiglia, che ormai non esisteva più.

«Mi sembri triste. Ti ricorda per caso un passato bello che è stato distrutto?»
Jimin sbarrò gli occhi, come faceva a indovinare tutti i pensieri di lui stesso?

Lui annuì.

Dopo una bella cioccolata calda tornarono all'ospedale, dove si sentiva odore di medicina dappertutto.

Arrivarono due infermiere che corsero molto di fretta che per sbaglio fecero cadere la dolce Min-Young, ma Jimin la prese per la vita per impedire un incidente.
Restarono fermi a guardarsi a vicenda.
Erano come attaccati come due calamite con quei sguardi.

«Ehm ehm...certo che state bene insieme!» si intromise Hannalee facendo separare i due fanciulli da quella strana sensazione.

«N-noi non stiamo insieme.» rispose la giovane fanciulla.

«Allora perché balbetti? Be' comunque ammetto che state proprio bene insieme.»

«E poi con un ragazzo così bello come Jimin.» disse di nuovo Hannalee facendolo sentire anche a Jimin che non cambiava tanto espressione.

«Hannalee!!! Dai piantala di dire sciocchezze.» arrossì.

«Vuoi dire che Jimin non é handsome!? OMG, io me lo sarai già preso un ragazzo così carino come Jimin.»

«N-no, non intendo che n-non è bello, a-anzi tutt'altro.» arrossì di nuovo Min-Young stringendo le maniche della camicie.
Jimin guardò per un attimo la fanciulla a causa delle sue parole dette.

«Min-Young, non è già finito il tuo turno per oggi? Possiamo andare?» interruppe Jimin.

Min-Young guardò un momento il cellulare e in effetti erano già le 18:50 ed il suo turno era già finito.

«Ah! Hai ragione! Allora vado ad cambiarmi. Aspettami qua Jimin.» lasció Jimin con Hannalee.

L'amica si avvicinó al ragazzo.

«La trovi interessante Min-Young? Cioè la trovi speciale, ma molto?» chiese Hannalee seria.
«Sì, è molto speciale, molto.» rispose guardandola correre nei spogliatoi.
«Allora un giorno quando il cuore vincerà prenditi cura di lei anche a costo della vita. Grazie.» detto questo, Hannalee se ne andò.

Il ragazzo rimase stranito dalle sue parole, ma non ci diede tanto peso.

Dopo neanche cinque minuti, la dolce Min-Young era già con la giacca e la borsa con la sciarpa e guanti.

«Andiamo?» chiese Jimin.

«Aspetta Jimin! Fuori sta nevicando e fa freddo, quindi...» prese le mani di Jimin e gli infiló dei guanti bianchi con una stella nera sui due guanti.

Jimin alzò le sue mani e le guardó. Erano bellissimi.

«Ce li ho anch'io.» gli faceva vedere anche i suoi, che anch'esse erano uguale a quelli del ragazzo.

Uscirono con il freddo presente al di fuori delle mura dell'ospedale
Camminavano sulla neve, era una bellissima sensazione quando faceva quel suono morbido quando calpestavi la nave.

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora