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A malincuore si staccarono dal lungo bacio e si guardarono intensamente negli occhi.
«Quindi....sei la mia ragazza?» chiese lui accarezzandole la vellutata guancia della sua amata.
Lei prese la sua mano calda e lo accarezzò.
«Si...stiamo insieme Jimin....sono follemente innamorata di te.» disse la sua ragazza.
«Sono così contento che mi appartieni adesso....ma non ti faccio paura seriamente che sono un mostro?»
Lei roteó gli occhi divertita.
«Caro Jimin.....una parola: No!.....Ed questo sarà la risposta. Mi basta davvero troppo che sei solamente il mio Park Jimin, lo stesso ragazzo che ho conosciuto quella sera di neve gelata.» rispose guardandolo sorridere a trentadue denti come un coniglio felice.
«Sono felice di risentirlo nuovamente dalla tua stessa bocca. Sei così angelica....sei l'angelo della mia vita Min-Young.» prese le sue piccole mani e li strinse a sé mettendole al suo petto, dove lì era il punto dove aveva racchiuso tutti i sentimenti che aveva provato sulla sua pelle sia piacere e paure.

«Non cambiare mai Jimin.... promettimelo.» disse lei con gli occhi che luccicavano, sembravano un pozzo profondo con delle stelle nascoste dentro che illuminano il buio del pozzo profondo.
Era una bellissima visione per il ragazzo.

«Certo...te lo prometto.» le sue labbra arrivarono sulla fronte di Min-Young e lì si appoggiarono per poi schioccare un tenero bacetto sulla fronte.
Chiuse gli occhi per godere quel bacetto che gli stava regalando.

Le labbra carnose di Jimin lasciarono il contatto della pelle di lei.

«Adesso guarisci presto, ok? Sono sicuro che anche guardandoci ti divertirai.»
«Aish! Dai Jimin! Non prendermi in giro in questo modo. Certo che sei davvero malvagio.» fece la finta offesa accompagnata da un tenero broncio.
«Dai scherzavo. Non mi permetterei mai di prenderti gioco di te, sei l'unica persona che mi vuole perché sono me....e micca sono così scemo da farla andare via così facilmente dalle mie braccia.» e con questo aprì le sue braccia e la abbracciò calorosamente da dietro.

Min-Young ne rimase incantata dal suo magico abbraccio e il suo modo di fare.

Iniziarono a dondolare a sinistra e a destra canticchiando qualcosa.

«Jimin...» chiamò lei attirando la sua attenzione e smise di canticchiare.
«Dimmi piccolina...» rispose.
Quel nomignolo fece ridere sotto i baffi la ragazza.
«Be....dici che ti troveranno quei malviventi del CHU12?» era una domanda che non se la aspettava proprio domandata da lei.
«Non lo so.... sinceramente non lo so. Spero davvero che mi lascino....già mi hanno trasformato così...spero che non vogliano continuare. Ma conoscendoli mi vorranno assolutamente catturare e il capo del CHU12 é uno furbo che può avere alleati nascosti tra di noi. Può essere che anche in questo momento ci stia spiando o che è molto più vicino di quanto noi possiamo immaginare, ma....»
«Ma cosa?»
«Ma io mi fido delle persone che mi hanno salvato, amato e coccolato.....tipo come piccolina.» guardò la ragazza con passione e amore profondo.

«Sei così dolce.» gli pizzicò le guancie
«Ahi! Non fare così.» si lamentò Jimin facendo un broncio.
Min-Young si mise a ridere a crepapelle.
«Scusami....»
«Ti scuso, solo perché mi stai pizzicando te.» con questo Min-Young si considerava una donna definitivamente morta.
Tutta colpa di Park Jimin. 

«Yha!...» venne interrotta dal suono della porta che venne picchietata da qualcuno.

«Puoi andare ad aprire per favore?» chiese la ragazza al suo ragazzo.
«Certamente.» rispose per poi alzarsi a spalancare la porta, ma non gli piacque per niente dalla persona che c'era davanti ai suoi occhi.

«Ciao...Jimin.» salutò Jung-Su con rancore e sguardo omicidio nei confronti di Jimin.
«Ciao anche a te.... Jung-Su.» ricambiò con lo stesso tono ed espressione.

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora