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Jimin entró di nuovo nella stanza di Min-Young che sorrise vedendolo di nuovo davanti ai suoi occhi.
«Allora, avete parlato?» chiese per prima la ragazza sdraiata sul letto con il pigiama.
«Si.....stai bene te? Sei così pallida.» e toccó la guancia sinistra di lei con le sue mani calde.

La ragazza prese la mano di lui e la toccó come un velluto.

«Si, sto bene. Stai tranquillo.....ma cosa ti é successo sulla faccia?» notò un punto violaceo sullo zigomo e lo toccó piano.

Jimin prese le sue piccole mani e le accarezzò.

«Non preoccuparti. Niente di che...Sono solo caduto per sbaglio da qualche parte.» mentí il ragazzo facendole un sorriso.
«Ah davvero? Non sembra....ma lasciamo stare che sei testardo te.»
«Yha! Non credo di essere così stupido.» rise lui.
«E se ti dico che é così?» fece lei.
«Be vuol dire che é una bugia bello grossolano.» rispose Jimin facendole l'occhiolino ridendo seguito da lei stessa.

Min-Young arrossì di colpo.

«Come vuoi, ma adesso dimmi dov'è Jung-Su.»

Subito scomparve il sorriso di Jimin sulle labbra.

«Ti importa così tanto di lui? Ti piace non é vero?» abbassó il capo dalla delusione.

«Eh? M-ma cosa stai dicendo?....Jimin ma stai bene? Mi preoccupi seriamente in questi giorni.» rispose lei cercando di far alzare lo sguardo a Jimin, ma niente.

«Rispondimi con sincerità Min-Young.» sputó un po' acido.
Lei restó un po' perplessa del suo tono di voce.

Non era da lui.

«Be... Jung-Su non mi é mai piaciuto. Io lo considero come un fratello. Ci conosciamo fin da bambini e abbiamo tutti e due passione per la medicina, quindi abbiamo fatto le scuole insieme, ma non mi é mai piaciuto oltre come un amico.» rispose con sincerità la ragazza.

«So che lui mi ama, ma voglio far finta di niente, perché non voglio fargli soffrire. Io non lo amo con tutta la sincerità.»

«Chi ami allora?» chiese secco lui guardandola dritta negli occhi.

«C-cosa?...N-non lo so....n-nessuno.» rispose agitata, ma sapeva che gli piaceva tanto Jimin, però non sapeva se anche lui provava lo stesso.

«E se ti dicessi che c'è un ragazzo che ti ama? Ci credi?....Vuoi sapere il suo nome?» fece Jimin.

«D-davvero!? Chi é?» si sorprese lei.

«Davvero non lo sai? Davvero non ti sei mai accorta di lui?» fece lui avvicinandosi sempre di più a Min-Young che si spaventava dalle domande di Jimin.

«N-no....» rispose lei indietreggiando.
«Cosa ti sta succedendo Jimin? Non sembri più te stesso... è successo qualcosa? Lo sai che puoi fidarti di me. Non tenermi più sulle spine e dimmelo.» incoraggió al ragazzo.

Lui non rispose, ma alzó lo sguardo e si avvicinó lentamente alle labbra di Min-Young che si potevano sentire i loro respiri e i battiti del cuore.

«J-jimin....c-che c-cosa stai facen-» non finì che mise un dito sulle sue morbide labbra come il cotone, era quello ad aumentava la voglia di baciarla all'istante.

«Shhhh ti prego non parlare e guardami negli occhi....dimmi cosa vedi.» fece Jimin mostrando i suoi bellissimi occhi color rubini neri alla fanciulla che aveva davanti.

Continuó a fissarlo e non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi begli occhi a mandorla.

«Vedo...un mare, un universo pieno di stelle colorate con mille galassie.....ma ci sono due stelle che illuminano da far accecare qualunque persona...e vedo anch-» non finì di parlare, che venne zittita da una bellissima sorpresa... un bacio.

Quel bacio era pieno di passione.

Sentiva potere e dolcezza racchiuso in quel bacio.
Ricambiò, perché finalmente capì che anche lui la amava come lei lo aveva sempre amato.

A lei non importava se era diverso e aveva poteri, a lei importava che fosse lui quello che amava davvero.
Voleva restare in quel momento per un eternità, ma ahimè dovevano prendere un po' d'aria.

«T-tu sei quel ragazzo c-che ha una cotta per me?» chiese balbettando per l'emozione che stava provando dentro allo stomaco, infatti sentiva tante farfalle nello stomaco e anche elefanti che danzavano.

«Cotta? Non é una cotta.....mi sono completamente follemente innamorato di te Kim Min-Young. Ma non so se tu provi lo stesso per me. Mi consideresti solo un mostro cattivo.» e abbassó la testa, ma lei gli prese il viso con le mani e gli diede un bacio.

Restó sorpreso del suo gesto.

Si staccó.

«Senti chiaramente caro Park Jimin e ficcatelo in testa! Tu non sei un mostro e non lo sei stato mai e né adesso lo sei! Tu sei Jimin, un ragazzo troppo gentile, carino, simpatico con un sorriso che mi ha fatto impazzire mentalmente.
E io ti amo per come sei, non mi importa se diventerai come un mutante, ma non ti dimenticare che io Kim Min-Young ti amerò per sempre, perché sei tu.
Io provo grandi sentimenti per te anche se non riuscivo ad ammetterlo.....p-pero' io non credo di essere abbastanza per t-»

Jimin la zittì di nuovo con un altro bacio.

«Stai scherzando spero? Sei la ragazza più bella e gentile che io abbia mai incontrato....Sei speciale per me e ti prego di non insultare te stessa. Tu sei perfetta così.
Ti amo, forse un po' troppo che mi ha fatto impazzire vedere Jung-Su vicino a te.» disse il ragazzo per poi grattarsi la nuca per l'imbarazzo.

«Hai provato gelosia?» chiese stupita la ragazza che era talmente onorata che diventò rossa.

Jimin a quella domanda continuó a grattarsi la nuca e morse un labbro per l'imbarazzo.

«S-si....t-troppo direi....v-voglio che tu sia sempre con me...» con questa frase lui era proprio definitamente un pomodoro bello che maturo.

Min-Young deglutì la saliva dall'imbarazzo che c'era in quella stanza. Sentiva molto caldo, la gola secca, sudare come in una sauna e gli tremavano le mani.

«Se vedo che ti si avvicina qualsiasi ragazzo sento la rabbia salirmi, voglio che solo io posso toccarti e darti baci.»
Jimin arrivò al dritto in punto...
«Vuoi essere la mia ragazza?»

A quella proposta il cuore della ragazza fece un triplo salto mortale.

Min-Young respiró profondamente prima di rispondere e gli sorrise come solo lei riusciva a fare.

«Jimin....io alla tua risposta rispondo un....no.» diede la risposta al ragazzo.

Il cuore si fermò per un attimo per Jimin.
Ci rimase molto male alla sua risposta.

«PERCHÈ!? Ce qualcosa che in me non va?» chiese lui agitandosi.
«Be... perché voglio fare una cosa importante.» rispose lei facendo un sorrisino molto dolce e guardó Jimin con i suoi occhi luminosi che avrebbe tregato ogni uomo.

«Cioè?» azzardò a chiedere Jimin.

«Questo.»

Si avvicinò alle labbra di Jimin e azzerò la distanza tra lei e lui.

Questo bacio era più passionale, dolce, voglioso.

Era da tanto tempo che Jimin voleva assaporare le labbra della ragazza alla cui ha completamente perso la testa.
Aveva un gusto particolare; erano dolci come la vaniglia e fresche come la menta, erano così morbide e vellutate come lo zucchero filato. Erano così deliziose che erano diventate la droga di Jimin, anzi lei era la sua droga da quel momento in poi.

Si staccarono di pochi millimetri e sorrisero mostrando i loro denti per poi riprendere da dove avevano cominciato.

Questo era l'amore.
Non c'erano regole.
L'amore era una cosa provvisoria con tanti segreti, imperfezioni, ma era quello che lo rendeva speciale.

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora