Capitolo 6

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"Now please don't go, most nights I hardly sleep when I'm alone"

Stiles entra cautamente nella Camaro, spaventato all'idea di poterla sporcare per sbaglio. Sa bene che Derek lo ammazzerebbe davvero, in caso. Giá che lupaccio ha istinti omicidi nei suoi confronti.

Il lupo chiude la sua portiera, afferrando il volante tra le mani, per poi mettere in moto.

«Se guidi tu, almeno fammi scegliere la musica!» Esclama Stiles, sporgendosi in avanti per accendere la radio, con un ringhio del lupo in risposta.

«Dipende dai tuoi gusti musicali, Stilinski.» Replica il moro, tenendo lo sguardo fermo sulla strada. Il castano armeggia un po' con lo strumento, fino a quando trova la canzone che gli piace.

Baby, I'm preying on you tonight.

«Hunt you down, eat you aliiiiiiive» Inizia a cantare il ragazzino, beccandosi un'occhiataccia assassina.

Just like animals, like animals.

«Baby you think that you can hide, I can smell your scent from miiiiiiiiles!» Continua a cantare come se niente fosse, avvicinandosi pericolosamente con il volto al lupo, per il semplice gusto di stuzzicarlo e provocarlo.

«Stiles, se fossi almeno un tantino intonato!...»Cerca di farlo smettere Derek, senza alcun risultato. «Le mie povere orecchie...» Aggiunge poi, provando a ignorare lo sguardo del ragazzino fisso su di lui.

"You're like a drug, that's killing me. I cut you out entirely."

«But I get so high when I'm inside yoooouuu....» E le ultime parole le canta con voce più che roca, sensuale, avvicinandosi all'orecchio dell'agente, con quest'ultimo che rabbrividisce. E la macchina diventa improvvisamente come più calda, per entrambi.

"But don't deny the animal, that comes alive when I'm inside you."

«But you can't stay away from meee» E Stiles, non sa come, non riesce a staccare lo sguardo dal profilo del moro- come se Derek fosse una fottuta calamita- il quale si sente oppresso da quello sguardo. Come se il ragazzino riuscisse a vedere oltre alla sua pelle, oltre a tutto. Si sente nudo di fronte a lui. E quella dannata canzone è più che ambigua. Così Derek decide di chiudere la radio, facendo iniziare le lamentele del ragazzino:

«Ehi! Perchè l'hai fatto!»

«Perchè se andavamo a sbattere, era colpa della tua stridula voce.» Mente in parte, sentendo il caldo sparire, e lo sguardo del ragazzino ora è indirizzato fuori dal finestrino, lasciandogli un po' di tregua.

Dopo una decina di minuti arrivano davanti alla villetta della ragazza scomparsa, che dai fascicoli si chiama Bethany Charles. Derek e Stiles scendono subito dalla macchina: il primo vestito con una semplice maglia bordeaux, mentre il secondo con una formale giacca nera, che lo fa sembrare più grande, più maturo.

«Hale, perchè sei vestito così informale?» Gli sussurra, mentre si avvicinano al portone di casa.

«Perchè spesso mi capita di dovermi trasformare, e i vestiti spesso mi si rompono...idiota.» L'ultima parola la pronuncia a bassa voce, mentre suona il campanello, ma il castano ha ben sentito. Stringe le labbra:

«Idiota chi, scusa??»

Derek non fa in tempo a rispondere, che la porta si apre, e li accoglie una donna sulla quarantina.

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