La delicatezza di ogni carezza.
La passione di ogni bacio.
La sincerità di ogni parola.
Si innamorò di lui, totalmente contro voglia.//
Il ragazzo camminava per i corridoi della scuola ancora vuoti dato l'esagerato anticipo. Passava davanti alle classi con il nasini ti volto verso l'alto,guardandosi intorno.
La scuola gli piaceva, si vedeva che teneva al benessere dei propri studenti senza però renderli viziati, persone che a Yoongi non erano mai piaciute più di tanto.
Pensando alla scuola però, gli venne in mente subito quel ragazzo, il ragazzo del giorno prima. Lo reputava altamente odioso, ma dal loro incontro non faceva altro che pensarci.
Pensare a qui capelli stinti e spettinati perfettamente.Pensare a quegli occhi grandi e penetranti.
Pensare a quella bocca, dalla quale usciva un odore indistinguibile di fumo, ma che non dava fastidio.
Pensare a lui.
Stringeva fra le sottoli dita delle mani i libri delle lezioni del giorno, dato che i quaderni ad anelli occupavano tutto lo spazio dello zaino.
Camminando si ritrovò in un'ala della scuola molto polverosa, con solo due finestre, di cui una rotta e solo una classe.
Si sedette davanti alla finestra benestante e iniziò a disegnare.Era sempre stato appassionato all'arte; fotografia, disegno, scultura, architettura, tutto ciò che riguardava la materia lo affascinava.
L'astrattismo lo rispecchiava davvero molto, ed era per questo che la maggior parte dei disegni sul suo blocco venivano capiti solamente da lui.
Lo trovava uno stile innovativo e totalmente soggettivo, e le opere erano diverse le une dalle altre.
/ / /
Il ragazzo e l'amico vagavano per i corridoi come tutti i giorni e si avviarono, come di rutine, verso l'ala della scuola abbandonata dove di solito si nascondevano per saltare le lezioni o per lasciarci la roba appena comprata.
Arrivati,trovarono il ragazzo con cui Namjoon aveva discusso il giorno prima.
Il ragazzo che stava cercando.Fece cenno all'amico di non fare rumore e di rimanere fermo così che lui potesse stare fermo a guardarlo.
Lo trovò bellissimo, lì, chino sul quaderno e illuminato dal sole che passava attraverso i vetri sporchi rendendo la luce opaca e il ragazzo di porcellana.
Aveva la pelle candida, la più pura che Nam avesse mai visto. Il viso era caratterizzato da un tenero naso, piccolo e rotondo, che sfociava sopra delle labbra piccole e sottili. Le mani erano piccole, così come le gambe, le ginocchia e il resto del ragazzo.
Dopo un po' lo vide alzare lo sguardo e fissarlo subito sui due ragazzi davanti a lui, ma soffermarsi solo sul ragazzo più alto.
Namjoon si avvicinò a lui prendendo fra due dita il piccolo blocco su cui il ragazzo era chinato e osservò il disegno tracciando con l'iride le linee sottili che i colori avevano marcato.
Prima che il ragazzo potesse commentare Yoongi gli strappò di mano il quadernino,stringendoselo al petto senza però smettere di guardarlo.
Nam in quel momento si stava chiedendo cosa mai il piccolo ragazzo che aveva di fronte potesse pensare di lui.
«Volevo solo dare un'occhiata, tranquillo.» sbuffò Nam alzandosi davanti al ragazzo.
«Ma non puoi, privacy» disse con tono acido lui facendo comparire sul viso di Namjoon un'espressione divertita.
«Privacy? Non è mica un tuo nudo...anche se non sarebbe mica male» disse il ragazzo leccandosi il labbro inferiore squadrando il piccolo corpicino che aveva a pochi centimetri di distanza.
Nessuna risposta verbale dal ragazzo, ma quando si alzò raccogliendo la propria roba la ricevette guadagnandosi uno spintone che fece muovere solamente i talloni rigidi di Namjoon.
Lo trovò estremamente bello anche da arrabbiato. Con lo sguardo accigliato, le labbra serrate e le sopracciglia rigide sugli occhi.
Yoongi se ne andò rivolgendo un'occhiataccia a Hoseok facendolo esclamare
«E io che ho fatto?!»
Namjoon si portò una mano sul mento: la situazione lo divertiva, e se il ragazzo voleva essere violento, bhe, perché non ripagarlo con la stessa moneta?
