Capitolo 9

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Il cielo era insolitamente limpido sopra la Valle di Jin: il nero della notte era punteggiato da minuscole stelle argentee e dalla luna quasi piena. Non c'erano nuvole che oscurassero quello spettacolo celeste, tenute lontane da una lieve brezza gelida tagliente come un coltello. Tutto intorno alla vallata era tranquillo. I soldati dell'Esercito Regio erano arrivati quel pomeriggio ed avevano stabilito i loro accampamenti nei valichi fra gli elevati picchi circostanti, accerchiando il nemico senza che questi sembrasse rendersene conto, mentre su ogni cima era stata posta una coppia di sentinelle che si dessero il turno per la sorveglianza notturna. Nonostante questo imponente schieramento di forze militari tutto appariva immobile, come se il gelo di quella notte avesse bloccato qualsiasi forma di vita, natura compresa, nella sua gelida morsa, come un pittore che imprima una certa immagine nella memoria per poterla richiamare in futuro sulla propria tela.

Solo nella piccola tenda sembrava rimanere un barlume di vita. I due ragazzi erano arrivati poco dopo il tramonto ed avevano stabilito il loro minuscolo campo qualche centinaio di metri più a monte di quello dei soldati del Capitano Heagan.
Al momento entrambi erano distesi all'interno della tenda buia, avvolti in calde coperte di lana. Edwyn era stato il primo ad addormentarsi, forse perché più abituato a quella vita dura, anche se il suo sonno quella notte sembrava alquanto agitato: il suo inconscio si popolava di ombre nere incombenti, grida spezzate e città in preda alle fiamme, forse suggestionato dalla vicinanza del nemico e dalla prossimità dello scontro decisivo. Ayla, al contrario, faticava anche solo a prendere sonno. Probabilmente era per il fatto di dormire schiena a schiena con quel ragazzo così affascinante a cui doveva ancora abituarsi o, magari, era semplicemente in ansia per quello che a breve avrebbero dovuto affrontare. L'unica cosa certa era che continuava a rigirarsi sotto le coperte non riuscendo a trovare una posizione veramente comoda. Invidiava Edwyn, che le sembrava, non potendo entrare nei suoi sogni, tutto sommato abbastanza tranquillo ed a proprio agio.
Dopo qualche tempo la ragazza decise di provare ad alzarsi, magari sforzandosi di restare sveglia il corpo si sarebbe finalmente reso conto di aver bisogno di dormire. Si rivestì lentamente per non far rumore lasciando ben piegata in un angolo la lunga veste da notte, si avvolse nel mantello di pelliccia e uscì a sedere di fronte alla tenda. Rimase lì per qualche ora, cercando di memorizzare al meglio che poteva il paesaggio circostante: le sarebbe stato necessario il giorno dopo se voleva essere davvero utile alla causa del suo compagno e, in futuro, alla propria. Cercò di analizzare attraverso il buio il profilo delle montagne, l'estensione dei boschi e la disposizione dei loro alleati rispetto a quella del nemico, i cui fuochi da campo vedeva ardere sul fondo della valle in lontananza. Molto più vicino, direttamente di fronte a lei lungo il sentiero, si trovava l'accampamento dell'amico di Edwyn, il Capitano Heagan. Pensava di aver capito quale fosse delle decine di uomini che aveva visto andare e venire per parecchio tempo prima di ritirarsi a dormire.
Un solo uomo, infatti, era rimasto alzato più degli altri, seduto ad un tavolino da campo sotto una delle tende più grandi, apparentemente intento ad analizzare qualche tipo di documento alla luce di una lampada ad olio. Era un tipo alto e robusto, più grande di Edwyn. Da quel poco che ricordava delle scarne informazioni ricevute dal padre sulla gerarchia dell'Esercito Regio capì che quello doveva essere l'ufficiale più alto in grado, almeno a giudicare dal tipo di armatura e dagli stemmi che le sembrava di intravvedere.

Alla fine, quando iniziava a ritrovarsi senza saperlo appoggiata alla parete della tenda ed iniziava a doversi scuotere ogni tanto per restare allerta, Ayla decise che finalmente sarebbe forse riuscita a prendere sonno; rientrò al coperto e si cambiò, infilandosi di nuovo fra le coperte.
Ci volle un po', ma alla fine sentì le palpebre farsi pesanti e la mente iniziare a perdere gradualmente contatto con la realtà. L'ultima cosa che vide prima di addormentarsi furono le luci sfuocate e nebulose dei fuochi dell'accampamento poco lontano attraverso il tessuto candido della tenda mentre sentiva il compagno muoversi nel sonno alle sue spalle.

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