Cap 8. In attesa di venerdì...

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Bellamy percorse i corridoi che lo riportavano sulla Fenice su una nube rosa. Stava riaccompagnando Clarke a casa dopo aver accettato l'invito a cena del padre di lei, per il prossimo venerdì. Era euforico e spiegò a se stesso questo suo comportamento: di sicuro era colpa delle meraviglie di Monty. Quando prima di rientrare in casa, Clarke lo baciò sulla guancia, il suo cuore iniziò a fare capriole nel petto. "Dannati liquori di Monty." pensò mentendo a se stesso.

E restò in quello stato di grazia anche nei giorni successivi, persino quando ad occuparsi di lui fu l'altra aspirante medico, quella che aveva una grazia di un elefante per la precisione. Il ragazzo pensò che non poteva in eterno chiedere in prestito gli abiti dei clienti della madre e decise di comprare qualcosa da indossare con i pochi crediti di cui disponeva.  "Per fare una bella figura con il padre di Clarke" spiegò a se stesso. 

Quando entrò nello spaccio, vide da lontano Wells che contrattava. Il figlio del cancelliere a quanto pare era in grado di fare scambi e di ottenere merce rara. La voce di Monty lo raggiunse facendolo sobbalzare. "Wells è solito scambiare gli oggetti rari che possiede con i migliori colori disponibili sulla Fenice. Lo fa per Clarke, perché lei ama disegnare. E nemmeno la figlia di Jake e Abby riuscirebbe a procurarsi delle tempere e dei pennelli tanto preziosi." gli spiegò il suo amico asiatico. 

"Non c'è nulla che Wells non farebbe per Clarke. Credo che la seguirebbe fino all'inferno o anche sulla Terra, pur di proteggerla e di stare con lei." gli spiegò Jasper.  Bellamy si sentì parecchio scoraggiato per quelle parole: lui era un pezzente rispetto al figlio del Cancelliere e non avrebbe potuto offrire a Clarke dei colori così belli. Avrebbe potuto raggiungere una buona posizione come ufficiale ma nulla di paragonabile a quello che avrebbe potuto fare Jaha della sua vita. 

"Lui è un vincente e io un perdente" pensò carico di rabbia e di invidia, mentre acquistava il suo nuovo vestito, che gli sembrava così misero rispetto agli abiti che indossava Wells. 

"Il fatto è che non mi sento all'altezza" si disse mentre prendeva la decisione di rimandare la cena a casa di Clarke. 

"Non puoi non andare" protestò Octavia. "Ti prego, Bellamy. Vedo il mondo attraverso i tuoi occhi e tu non puoi privarmi di un racconto dettagliato di come sono le case delle persone che abitano sulla Fenice. Non puoi farmi questo, fratellone. E poi sono sicura che non vorrai cedere così facilmente la ragazza che ti piace al viziato figlio del cancelliere." Octavia sapeva bene quali tasti toccare per spingere Bellamy a fare quello che lei desiderava. "Piccola mocciosa viziata", le disse facendole una carezza sulla testolina mora. 

Clarke era in trepidazione per la visita di Bellamy anche se il fatto di avere una settimana ricca di impegni, le impedì di ossessionarsi al pensiero che il giovane e affascinante uomo della Walden sarebbe entrato nella sua casa, e avrebbe condiviso una piacevole serata con la sua famiglia. Sapeva che i suoi genitori non avrebbero avuto alcun tipo di pregiudizio sociale nei confronti di Bellamy. La sua amica Glass aveva nuovamente accettato di prestarle uno dei suoi tanti vestiti. Clarke aveva un solo problema e questo aveva le fattezze di Wells, il figlio del cancelliere. 

Durante uno dei loro allenamenti di scacchi infatti il ragazzo aveva chiesto.

"Mi spieghi per quale motivo tuo padre ha deciso di invitare quel tizio di Walden a casa vostra?" 

"Mio padre sa andare oltre i pregiudizi di classe." spiegò lei. 

"Non sono un classista." rispose il suo amico con la voce piena di rimproveri.

"Non mi sembra. Hai pronunciato la parola Walden con un tale disgusto." si indignò Clarke.

"Non sono un classista ma un realista.  Ti voglio bene, tu non sai quanto e temo che finirai nei guai." le spiegò Wells, cercando di ritrovare la calma.

"Immagino che non potrò unirmi a voi quando verrà a cena." proseguì il figlio del Cancelliere.

"No, preferirei di noi" rispose Clarke cercando di addolcire il tono della propria voce. 

Poi Wells le offrì i colori che aveva barattato per lei allo spaccio e Clarke lo abbracciò al colmo della gioia.

Finalmente arrivò il tanto atteso venerdì e Bellamy si lasciò preparare da Aurora e Octavia, che lo sistemarono come un damerino.

"Sono un adulto. So vestirmi da solo." spiegò lui.

"Dopo tutti i soldi che hai speso per questo abito, devi almeno indossarlo bene." protestò  Octavia, con l'aria di chi sa tutto, anche se aveva conosciuto direttamente solo le quattro pareti della propria casa. 

"Non vorrai che Clarke e i suoi genitori abbiano una pessima opinione di te." lo prese in giro la madre. "Conoscevo Jake e posso dirti che era un uomo fantastico. Desidero che mio figlio faccia una bellissima figura con lui." aggiunse Aurora. 

A nulla servirono i tentativi di Bellamy di evitare le eccessive attenzioni delle due donne della sua famiglia.

E fu un Bellamy veramente elegante, quello che raggiunse l'appartamento dei Griffin sulla Fenice.

Ma davanti alla porta fu preso da un atroce dubbio.

Bussare e entrare oppure correre al bar di Monty in preda all'insicurezza, e trascorrere lì l'intera serata, deludendo Clarke e la sua famiglia ? 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 01, 2018 ⏰

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The 100. Il coraggio di una principessa. (Bellarke)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora