Se esisteva una categoria di cittadini dell'Arca che Bellamy Blake detestava, era proprio quella degli abitanti della stazione Fenice. I ricchi, i privilegiati, coloro a cui tutto era concesso, dalle razioni migliori alle occupazioni più qualificate. Tutti questi vantaggi venivano ereditati di generazione in generazione. I nati della Fenice avevano un bel futuro assicurato e di certo non indossavano i vestiti pieni di buchi e rammendi, come erano costretti a fare lui, sua sorella Octavia e la loro madre. Allo spaccio della Fenice vi erano gli abiti più eleganti, le stoffe più pregiate che la stazione industriale potesse realizzare. La Fenice era la casa dei medici, dei consiglieri, degli ingegneri, dei Consiglieri e soprattutto del Cancelliere.L'élite dell'Arca era concentrata in quella piccola stazione di privilegiati che Bellamy avrebbe voluto disintegrare. La famiglia Blake viveva da 97 anni nella stazione Walden, quella posizionata più in basso nella gerarchia sociale dell'Arca. Vi abitavano i poveri , gli ultimi della società, quelli a cui spettava l'aria più irrespirabile e la cui morte non avrebbe toccato gli equilibri del sistema. La perdita di un ingegnere o di un medico sarebbe stata un dramma, ma non quella di una sarta come sua madre...
E proprio grazie alla mamma e ai favori che concedeva al capo delle Guardie, Bellamy era riuscito a diventare un cadetto. Una futura guardia a cui era consentito l'accesso anche alle stazioni apparentemente irraggiungibili come la Fenice. E fu mentre ispezionava i corridoi che la vide. Clarke Griffin teneva un enorme libro tra le braccia e spiegava qualcosa a due ragazze che la ascoltavano con interesse. I lunghi capelli biondi legati in una coda, il cardigan rosa pulito e senza rammendi, gli occhi azzurri privi di ogni preoccupazione se non quella di raggiungere l'aula per la lezione successiva. Clarke era la figlia della dottoressa più qualificata del Centro Medico mentre il padre era l'ingegnere a capo del Controllo delle Risorse Energetiche dell'Arca. Cavolo, la madre di quella ragazza era uno dei Consiglieri e Wells, il figlio del Cancelliere Jaha, la seguiva sempre come un cagnolino fedele. Wells e Clarke erano amici dall'infanzia e ormai era chiaro a tutti, perfino ad un povero cadetto come lui, che prima o poi si sarebbero sposati. Quella biondina rappresentava quello che più detestava. Era una Principessa che aveva tutto ciò che a lui e soprattutto a sua sorella era stato negato.
La vita nell'Arca era tutto tranne giusta.Clarke Griffin sapeva che l'interesse delle sue amiche per i suoi discorsi era messo a dura prova dalla noia. A Glass e a Cassandra non importavano i suoi monologhi sulla Terra, sulle rocce, sul mare, sugli alberi e su tutti gli animali che abitavano quel pianeta, che ora era completamente distrutto dalle radiazioni ma che suo padre Jake le aveva descritto. Glass e Cassandra pensavano a quale vestito indossare per la festa della Fenice, o ai punti che servivano per l'acquisto di un nuovo arricciacapelli allo spaccio. Clarke aveva invece molti sogni, tante aspirazioni che avrebbe potuto realizzare con impegno. Sarebbe diventata un medico come sua madre e per questo studiava senza concedersi distrazioni. Tre pomeriggi a settimana, dopo le lezioni si recava al Centro Medico e aiutava sua madre e gli altri medici con le medicazioni o assisteva agli interventi più complicati, che la dottoressa Abby Griffin e il suo collega Eric Jackson eseguivano. Era una spugna e assorbiva tutte quelle nozioni ,che sapeva che un giorno avrebbero potuto rivelarsi utili. Lei e Wells erano i primi in tutte le materie e aumentavano le aspettative di tutta la Fenice su di loro. Ma il più grande sogno di Clarke era scendere sulla Terra. Respirare l'aria vera, sentire il vento tra i capelli e il viso bagnato dalla pioggia. Sapeva però che il suo desiderio non avrebbe mai potuto realizzarsi. Le radiazioni che avevano spinto la sua gente a rifugiarsi nell'Arca sarebbero state nocive per altri cento anni. Lei però non era tipo da arrendersi e visto che non avrebbe mai potuto visitare la Terra, aveva iniziato a disegnarla. Con la sua matita riproduceva ogni sentiero, ogni montagna, ogni corso d'acqua che la sua mente immaginava, seguendo le indicazioni di suo padre e dei suoi racconti. Jake Griffin era un grande appassionato di quel pianeta, sul quale nemmeno lui aveva mai messo piede. Mentre percorreva il corridoio seguita dal fedele Wells, da Cassandra e da Glass, per raggiungere l'aula di Competenze Terrestri, Clarke sentì su di sé uno sguardo insistente e apparentemente aggressivo. Si rese conto che a lanciarglielo era stato un cadetto delle Guardie. Per un attimo rabbrividì ma durò pochi secondi. La giovane continuò il suo monologo sulla Terra accanto alle sue amiche sempre più annoiate e ad un Wells sempre più innamorato e in un momento raggiunse l'aula, dove ad attenderla vi era il professor Pike.
Bellamy si sentiva uno sciocco. Come aveva potuto essere così idiota da ferirsi con un coltello durante l'esercitazione. Il suo superiore lo spedì all'infermeria del Centro Medico. Aveva bisogno di alcuni punti di sutura. Non appena mise piede in quel posto che puzzava di disinfettante e di malattia fu raggiunto da una voce dolce che gli domandò. "Buon pomeriggio. Come posso esserle utile?" Davanti a lui vi era la bionda privilegiata che aveva fulminato con lo sguardo qualche ora prima. Clarke Griffin, la figlia del consigliere Abby Griffin . La giovane indossava un camice bianco e sembrava decisa ad imitare un medico. Si domandò perché fosse tanto sorpreso nel vederla lì, con i capelli raccolti in una coda e lo sguardo da crocerossina. Era chiaro che un giorno avrebbe svolto lo stesso lavoro di sua madre, come quasi tutti gli abitanti della Fenice.
Anche Clarke lo osservò con stupore. Era il cadetto che l'aveva fulminata con lo sguardo quella mattina, sul corridoio.
E anche le parole che pronunciò Bellamy la fulminarono.
"Avrei bisogno di un vero medico e non di una ragazzina con il camice." si lamentò con rabbia il giovane. Clarke però non aveva nessuna intenzione di cedere e di farsi mettere i piedi in testa da quell'insolente.
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The 100. Il coraggio di una principessa. (Bellarke)
FanficE se Bellamy e Clarke si fossero conosciuti prima di sbarcare sulla Terra, quando ancora vivevano sull'Arca? E se il coraggio e la determinazione di lei fossero serviti a far crollare tutti i pregiudizi del giovane Blake? La storia della ragazza ri...