Lasciati andare.

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Pov. Tristan

Mi stacco lentamente dalle labbra del ragazzo.
Cosa cazzo avevo appena fatto?

«Tristan... ora non mi viene più da vomitare..» Sussurra il riccio accoccolandosi al mio petto.

Perfetto. Ora penserà che vorrò essere il suo ragazzo. Vabbè tanto sono etero.

«Meno male riccio. Meno male.» Gli accarezzo i riccioli profumati e lo guardo mangiucchiare un pezzetto di mela.
«Quando hai le visite Bradley?»
«Ho quella settimanale domani» risponde lui continuando a sgranocchiare frutta.
«Ora dormi. Sono le 11 e mezza. Domani ti accompagno io giù a farle.» Lo copro baciandogli la fronte
«Dormi con me..? Per favore..» Mi guarda con i suoi occhioni castani... come posso dire di no?

«Andata» Alzo le coperte e mi sdraio accanto a lui, il quale subito si accoccola al mio petto.
Spengo la luce e chiudo gli occhi addormentandomi poco dopo.

10:35
Mi sveglio sentendo un rumore fortissimo.
Tiro su il busto di colpo e guardo Derek intento nel raccogliere qualcosa.
«Derek che cavolo fai?»
«Scusa Tristan, nulla sbattendo mi è caduto un contenitore. Nulla di grave.» detto ciò esce dalla stanza.

Guardo il ricciolo girarsi dall'altra parte e continuare a dormire, mi alzo e dopo essermi fatto una doccia, scendo al bar per recuperare della frutta al coso nano.
Salgo su, apro la porta e lo trovo asciugarsi dopo essere probabilmente uscito dalla doccia.

«Tristan!» Guardo il ragazzo coprirsi e diventare rosso come un peperone.
«Oh tranquillo Brad, non farti sti problemi.» Alzo le spalle e poggio la ciotolina sul tavolo.
«Mangia. Quando torno voglio trovarla pulita»
Detto ciò esco dalla stanza e vado in quella di mia mamma.

Passano le ore e alla fine mi addormento sulla poltrona.
Quando mi risveglio sono già le 5 e mezza di pomeriggio.
Come ho fatto a dormire così tanto?
«Cazzo Brad aveva la visita» Esclamo e corro nella sua camera
«Bradley mi dispiace! Ma mi sono addormentato e...» Aggrotto la fronte non trovando nessuno in camera.

Pov. Bradley.

«Bene bene. Finalmente sei a casa Bradley. Mi sono mancati i tuoi pianti per qualsiasi cosa.»
Guardo mio padre accovacciato in un angolo della camera tremando.

«Sai è da tanto tempo che non mi diverto con qualcuno. E ora è giunto il momento.
E tu restavi sempre la prima scelta.
È stato semplice dire ai medici che sono tuo zio e mi hanno lasciato da solo con te. Mentre dormivi è stato altrettanto semplice portarti via.» Lo guardo avvicinarsi con una siringa mentre con la manica della felpa copro i miei occhi rossi dalle lacrime
«C-cosa vuoi fare..?!» Mi tappa la bocca prima che potessi continuare.

«Zitto. Adesso tu ti lascerai andare.» Detto ciò,
sento l'ago entrami nella pelle e il tranquillante circolare in vena.
Dopo pochi secondi mi ritrovo tra le sue braccia al buio più totale.

White Life.|Tradley Evanson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora