CAPITOLO 1

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MARINETTE

" Volpina mi passa davanti con un balzo. Si mette il flauto sulle spalle e dice facendo una smorfia -LadyBug fino a poco tempo fa avrei avuto paura di te, ma che dico? Io sono e sempre sarò la migliore tra noi due.- un sorriso di vendetta le si stampa in faccia, dopo aver creato varie illusioni salta su un tetto per poi sparire. Lancio lo yo-yo contro le illusioni ed esse svaniscono velocemente .Non devo lasciarmi trascinare dal senso di colpa, effettivamente ho sbagliato a parlarle in quel modo davanti ad Adrien ma il mio istinto mi avrebbe spinta oltre. Parecchio oltre. Ad esempio una bella yo-yoiata in testa, certo avrei sconvolto Adrien, ma del resto LadyBug se lo può permettere. Marinette no. Se lo avessi fatto da Marinette mi avrebbe odiata, ma da LadyBug no, chi potrebbe mai odiare un supereroe? Mi vengono in mente solo due persone Lila e Papillion, e anche tutti gli akumizzati ma quelli non valgono.
Ora basta devo trovarla. La cerco dappertutto ma invano.
Al parco. No.
A scuola.. ma perché dovrebbe essere andata a scuola? Infatti non la trovo.
Agli studi televisivi. No.
Marinette sei un disastro, tra tutti i posti di Parigi sei andata in quelli più impensabili.
Ma finalmente un idea fa brillare l'interno vuoto della mia testa.
Volpina, ovvero Lila , è innamorata di Adrien quindi se c'è un posto dove dovrei cercare è Villa Agreste. Marinette sei un genio...quando vuoi, e la coerenza non è il tuo forte.
Mi sembro pazza, ora basta parlare da sola, devo andare a Villa Agreste.
Conosco la strada.
Quando arrivo Lila tiene le braccia intorno al collo di Adrien e gli parla dolcemente, ma per me non è affatto dolce, nessuno può parlare così ad Adrien.. -...e potremmo andare dove vogliamo. Da soli, senza nessuno che ci dica cosa dobbiamo fare. Devi fare solo quello che ti ho chiesto.- Adrien ha un viso diverso dal solito, mi sembra cupo... come le persone akumizzate. No. Non è possibile, tranquilla Marinette finché tu sarai la super eroina di Parigi nessuno toccherà Adrien.
-Ciao Volpina, ti ricordi di me vero?-
-Ciao LadyBug. mi ricordo di te ma ho delle cose da fare con il mio Adrien. Ci vediamo.- e dopo aver accentuano il "mio" con un salto balza fuori dalla finestra.
Ma stiamo scherzando!?
Lei che se ne va con Adrien sottolineando che é suo? E
E in più ha il coraggio di andarsene, come se non gliene importasse nulla? Oh no tesoro, sarò pure una coccinella ma per una volta non ti porterò fortuna.
Esco dalla villa per seguirli. Durante il tragitto Lila non fa nulla che mi faccia pensare che sia tutta un illusione.
Ma si sa com'è "Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio". Soprattutto se stiamo parlando della regina delle illusioni,  che come se non bastasse mi odia.
Raggiungono la Tour Effeil , mi nascondo dietro un'asse di ferro assicurandomi di non essere visibile, e li osservo.
-Farai quello che ti ho chiesto?- chiede Volpina
-Si, tesoro.-
Tesoro??? Oddio è un incubo... Volpina si avvicina a lui. I loro volti si avvicinano sempre di più. Oddio so cosa sta per succedere. Lancio lo yo-yo in mezzo ai due che si girano evidentemente infastiditi verso di me. Volpina è molto arrabbiata, riesco a leggere gli insulti a cui sta pensando attraverso i suoi occhi marroni che sembrano un girone dell'inferno.
Adrien invece è impassibile, gli occhi persi nel nulla e il corpo fermo. I suoi occhi non hanno più il bel verde accesso che mi incanta ogni giorno, ora sono spenti con dei riflessi grigi. Non mi sembra lui.
-Volpina non si da' buca lo sai? È da maleducati.-
-Sai cosa è da maleducati? Intrufolarsi a un appuntamento e dire al ragazzo che amo che sono una bugiarda. Non mi hai solo umiliata LadyBug, mi hai fatto fare una bruttissima figura con Adrien. Ma ora è tutto sistemato. Io sto con Adrien. Manca solo una cosa: i tuoi orecchini devono diventare miei.-
Sul sul viso compare un sorrisetto che mi spinge a farmi avanti, dando così inizio a un combattimento. Riesco a farle perdere i sensi e respiro profondamente per riprendermi.
Adrien mi si avvicina. -Hey LadyBug-
-H-hey...A-drien-
-Volevo dirti che sei molto carina e...-
sento le guance avvampare,e poi una forte botta in testa.
Appena riapro gli occhi vedo Volpina seduta a gambe incrociate e Adrien davanti a me.
-Volpina non la passerai liscia..-
-Tu dici? Perché mi sembra di non essere Io quella legata a un asse in metallo. Che strano, pensavo di essere tranquillamente seduta, e invece mi sbagliavo. Come è strana la vita.- scoppia a ridere, una risata piena di cattiveria che mi rimbomba nelle orecchie e diventa fastidiosa ogni secondo di più.
Inizio a divincolarmi. -AIUTO AIUTO!!! - sto cominciando ad avere paura , ho le mani e i piedi legati non posso invocare il mio Lucky Charm. Le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
-AIUTO AITOOO!- Volpina si alza e si avvicina molto lentamente a me. -Chi credi che ti venga a salvare?-
Non lo so. Qualcuno dovrà pur avere il coraggio di aiutarmi, io lo faccio tutti i giorni. -Pensi che arriverà LadyBug? La super eroina di Parigi. Oh scusa. Tu sei LadyBug. Salvi sempre tutti, perché sei perfetta no? Tu. E gli altri? Non importano. Vero? Ma adesso, adesso ti importano.-
-Non è vero, ma cosa... cosa stai dicendo? Io salvo la gente tutti i giorni è per questo che mi vogliono bene. Qualcuno mi verrà ad aiutare. Prima o poi...-
- Ci sarà solo una persona che LadyBug non riuscirà a salvare: sé stessa.-
Volpina si avvicina ad Adrien. Lo prende per la camicia, lo tira a sè e lo bacia. Il mio cuore è una poltiglia che è stata investita da otto caminion. -ADRIEN FAI QUALCOSA AIUTAMI!- dopotutto ho salvato anche lui.
-Credi davvero che lui ti voglia aiutare?-
Bhe si.. - Sai è qui che ti sbagli: nessuno ti verrà a salvare, neanche Adrien. Sei solo un illusa.-
Adrien si mi si avvicina e mi guarda negli occhi. Mi viene da piangere. I suoi bellissimi occhi ora sono spenti.. Morti. Come se tutta la gioia che provava fosse stata repressa in un unico forte colpo.
-Ho sempre voluto scoprire la tua vera identità- mi sfiora il lobo dell'orecchio con un dito.
-Adrien per favore non farlo.- rimane impassibile.
E mi toglie gli orecchini. Piano. Molto. Molto piano.
È un agonia."

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