Capitolo 3

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Marinette

Questa mattina è passata molto lentamente. Le cinque ora sono state più noiose del solito. Verso le quattro decido di uscire così prendo la borsa che contiene Tikki -Hey Mari dove andiamo?- prendo i soldi e le chiavi di casa poi le dico
-Devo andare a comprare delle stoffe..-

*Marinette passa l'intero pomeriggio a fare compere, quando si rende conto dell'ora torna a casa. Ora è sulla sua scrivania a disegnare e cucire. Ha già cenato e i suoi pensano che stia dormendo*

Toc. Toc. Il mio sguardo si sposta dai bozzetti alla finestra, noto subito un gatto nero che mi sorride, così vado ad aprirgli la finestra. -Buonasera Principessa- gli sorrido e torno alla scrivania mentre parlo. -Scusami Chat ma sto lavorando.-
Si siede accanto a me, -Pensavo che tu andassi a scuola.-
-Chat, quando la finirai con queste battute?-
Si avvicina curioso al mio disegno -Che cosa stai facendo?-
Con la matita continuo gli schizzi -È una felpa..- continuo a disegnarla nei dettagli.
-Ma perché la stai facendo ora? Insomma vai a dorm- non fa in tempo a finire la frase che mi giro verso di lui,
-No. Devo finirla per domani mattina.- mi guarda piuttosto incuriosito -Posso sapere perché?-
-È per un amico.- taglio corto io.
-Umh.. chi?- mi giro verso di lui abbastanza seccata.
-Se ti dico tutto, prometti che starai qui e non mi darai fastidio?-
-Parola di gatto- sorride. Io mi poso la matita sull'orecchio
-Allora, è per il ragazzo delle foto. Domani è un giorno triste per lui- mi guarda curioso -sì te lo dico. Due anni fa è morta la madre.- ritorno sul mio bozzetto e comincio a fare la base della felpa. -Devi volergli piuttosto bene se rimani sveglia tutta la notte per lui. Continuo a pensare che tu abbia una grossa cotta per lui?-
Sento le guance avvampare e non gli rispondo, continuo a cucire la felpa ma mi pungo il dito con l'ago.
-Principessa ti sei fatta male?- lo guardo storto mentre continuo a cucire. -Chat, sai quante volte mi sono punta il dito?- ridacchio, insomma sono abituata.
Dopo un po' di silenzio Chat lo rompe. -Dimmi, perché non fai la felpa domani mattina?- ho studiato tutti gli impegni di Adrien per sapere esattamente quando gliela posso portare. -Beh alle otto e mezza di mattina ha pianoforte e finisce alle nove e mezza, mentre a ora di pranzo deve andare a dei servizi fotografici per tutto il pomeriggio.- noto che Chat è sorpreso.
-Wo Principessa ti piace davvero tanto.-
-Chi. Lui? A me? Nono, cioè è molto carino. Ma no. Insomma, no. E poi anche se fosse non cambierebbe molto.- dico triste mentre continuo a cucire.
-Perché dici così?-
-Beh, lui è famoso, bello, gentile e..nulla è fantastico. Io invece...beh probabilmente non sa nemmeno il mio nome.-
-No, Principessa. Stai tranquilla. Insomma nessuno non potrebbe notarti.-
-Perché sono goffa, maldestra, un disastro?-
Chat scuote la testa -Perché sei unica.-
Mi viene da arrossire, Chat rimane sulla Chaise-Long a guardarmi mentre cucio. Finché ad un certo punto va via.
Così io rimango da sola a cucire.

*h 5.37*
-Mari non sei stanca?- Tikki mi guarda preoccupata.
Devo essere sincera? Sì. Sono stanchissima, non mi reggo in piedi, le mie mani tremano, mi sono punta le dita molte volte, i miei occhi si tengono aperti a stento. Ma non posso lasciare incompleta la felpa. Decido di mentire a Tikki.
-No Tikki sono piena di energie.- seh come no.
-Mari, non dov- non finisce di parlare.
-Tikki fammi lavorare per favore.- Tikki va verso il mio cuscino e si addormenta. Io, invece, continuo a lavorare.

*h 8.20*
Mi passo la felpa nelle mani. È venuta bene. Un sorriso molto debole compare sul mio viso. È una felpa nera e verde (il colore dei suoi occhi) e al centro sono cucite le sue iniziali (A. A.) in un giallo ocra.
Mi piace il risultato.
Controllo l'ora, perfetto ho un'ora.
Poso la testa sulla scrivania e mi addormento.

*h 9:57*
A svegliarmi è Alya che mi manda un messaggio.
-Hey dormigliona, sono passata stamattina ma tua madre ha detto che dormivi. Ti volevo dire che oggi non posso uscire, scusaaa.-
Dopo aver letto il messaggio il mio occhio cade sull'ora. Sono le... ODDIO SONO LE DIECI!!
Mi preparo più veloce che posso nonostante io sia molto stanca. Prendo la felpa. Aspetta! Devo impacchettarla!!
Prendo il nastro, una scatola, piego la felpa e ce la metto dentro, infine ci metto un fiocco. Prendo la borsa, e salutando velocemente mia madre esco di casa.
Dopo due minuti inizia a piovere.
Un temporale.
Io, ovviamente, non ho l'ombrello.
Quando arrivo a Villa Agreste citofono. Appare il viso stanco di Natalie. -Salve, sono un'amica di Adrien volevo vederlo.-
-Prego entra.-
Il cancello si apre lentamente, ed entro.
I miei vestiti sono molto bagnati, ho cercato di coprire il pacco regalo.
Natalie mi porta davanti alla porta dove poi mi lascia sola.
Busso -Sì entra Natalie.-
Entro e lui è steso sul letto. Deve essere molto triste.
-Che c'è? Mio padre ha anticipato i servizi fotografici?-
-Emh.. ve-veramente io..mh beh io non lo so.-
Adrien si gira di scatto, -Marinette!- sembra quasi contento.
-Ma..i tuoi vestiti sono fradici!-
-Si bhe, pio-pioveva e io... non avev-o il..cioè l'ombrello..- Adrien va verso il suo armadio, tira fuori una maglietta grigia e me la porge. -Non posso fare nulla per i pantaloni.-
-Oh..non posso..- me la mette fra le mani e mi indica il bagno. -Oh..gr-azie.- Avevo nascosto il pacco regalo dietro la schiena, e ora lo poso sulla scrivania, Adrien mi guarda storto. -E quello?- indica il pacco.
-Emh è.. un re-regalo- Adrien sorride -Vai a cambiarti mi dici dopo- così vado in bagno e mi tolgo la maglietta, per mettermi la sua. Dire che mi sta enorme è poco. Mi arriva sopra le ginocchia, i pantaloni bagnati mi irritano. Ma non fa nulla. Sento bussare alla porta. La apro, la mano di Adrien mette sul lavabo un paio di pantaloni vecchi. Mi metto anche quelli. Mi rendo conto solo ora di essere circondata dal suo profumo. Quanto amo il suo profumo. Esco dal bagno con i vestiti bagnati in mano. Lui li prende e li stende sulla finestra. -Allora, per chi è il regalo?-
-Ehm..pe-r t-t-e- Adrien fa quasi un salto e sorride
-Davvero??- annuisco.
-Oh, Mari ma perché?- dice mentre apre il pacco.
-So c-he ogg-gi è un giorno tr-iste per te..- non riesco a finire la frase che lui praticamente urlando dice -WOOO, ma è bellissimaa!! Ti sarà costata una for..- si ferma e osserva un piccolo dettaglio accanto alla tasca -Questa è la tua firma. Mari ma è bellissima, sei davvero brava. Ma.. hai le occhiaie. Non dirmi che hai passato tutta la notte a farla.-
Mi sento avvampare. -No er-ra una cosa già c-ominciata.-
Lui si toglie la felpa che aveva e si mette la mia. Dopo si va a sedere sul letto, dove sono seduta io. Il mio corpo cede e mi stendo sul materasso, i miei occhi sono pesanti. Adrien si stende accanto a me. Il suo odore è ovunque. E con il suo profumo nella testa mi addormento.

Adrien

Marinette si stende sul letto. So che non ha dormito così la lascio fare e mi stendo accanto a lei. Istintivamente mi avvicino al suo corpo steso, e la stringo fra le braccia. La sua testa si posa sul mio petto. Sento il suo corpo rilassarsi. Si è addormentata.
Non so neanche io perché sto stringendo Marinette fra le braccia.
È così carina quando dorme.
La sento muoversi. -Sai Mari, da quando mia mamma non c'è, mi sento molto solo. Mio padre ha incominciato a considerarmi un suo dipendente. È da due anni che non sto davvero bene con una persona.-
-mmh no..tu..tu sei fantastico..- borbotta Marinette, la stringo a me. LadyBug aveva ragione, mi ha fatto bene andare a far visita a Marinette. Una mano di Mari si posa sul mio petto e quasi arrossisco. Da quanto mia mamma non c'è più non ero mai stato così aperto e sincero con una ragazza. Marinette dorme beatamente fra le mie braccia, e ripenso a quando mi ha fatto i gratini, solo che lei non sa che io sono ChatNoir.
All'improvviso mio padre entra in camera. Quell'uomo entra in camera mia ogni due mesi e decide di entrare ora che sono abbracciato a una ragazza che dorme.
-Chi è la tua.."amica"?-
-Marinette. Era venuta a portarmi un regalo.-
-Ovvero?- sposto delicatamente Mari e mi alzo mostrando la felpa. -L'ha fatta lei.- mio padre resta in silenzio davanti alla creazione di Mari. -Non mi dici nulla? Nemmeno un "Hey ciao figlio volevo dirti che mi dispiace che tua madre sia sparita nel nulla". È inutile che guardi male Mari, lei ha passato tutta la notte a cucire questa felpa. Tu invece che cosa hai fatto per me? Hai detto a Natalie di andare qualunque cosa sia costosa in un qualunque negozio!?-
-Dopo pranzo hai i servizi fotografici ricordatelo.- esce.
-Non ci posso cre- mi giro e vedo Marinette seduta sul letto che mi guarda. -Mi spiace Adrien.-
-E di cosa? Mio padre non ha fatto nulla per me. Tu invece hai fatto persino troppo per me.- mi sorride dolcemente, e mi si avvicina. Io mi butto fra le sue braccia. Marinette è sempre timida con me, ma con Chat no e così ho scoperto che è innamorata di me. All'inizio Mari è rigida mentre io sono avvinghiato a lei e cerco di non piangere. Poi sento le sue dolci mani fra i capelli, mi ricorda mia madre, e scoppio a piangere. -Oh Adrien. Non piangere, insomma, tuo padre ha perso la donna che amava... io non riuscirei a vivere senza la persona che amo..tu?-
Continuo a piangere fra le sue braccia. -Mia madre avrebbe detto le stesse cose. Tu me la ricordi molto.-
Marinette si irrigidisce. -Non è una cosa brutta tranquilla. Lei era fantastica. E anche tu.-

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