Scena Sesta.

13 2 0
                                    

Atto secondo.

1928
Nicholas era di nuovo nel suo sogno e guardava Victoria da lontano mentre parlava con un uomo poco più grande di lei, con dei corti capelli biondi e dei bellissimi occhi azzurri.

"Julian!", Victoria aveva iniziato ad urlare, "Ti prego devi smetterla.", le lacrime le rigavano il volto facendolo sembrare ancora più giovane e innocente. Nicholas si sentì spezzare il cuore.

"Lasciami stare, Victoria.", lui non la guardò e si mise il cappotto.

"Ti prego Julian, sono seria. Non puoi andare a giocare. Non di nuovo.", lei gli bloccò il polso facendo di tutto per farlo rimanere fermo,ma lui la strattonò liberandosi dalla sua presa.

"Victoria...", sussurrò lui, "Andrà tutto bene."

"No!", si asciugò le lacrime, "Io non posso stare con un uomo ribelle. Devo farmi una famiglia."

Lui la guardò con aria interrogativa.
"Cosa intendi dire?"

"È finita, Julian. È finita.", fece un respiro profondo e alzò gli occhi al cielo, "Ora per favore lascia casa mia."

Indicò la porta con un dito e lasciò che il ragazzo uscisse. Victoria chiuse gli occhi finché non sentì il portone di casa sua sbattere, iniziò a piangere.

"Victoria..", Nicholas corse da lei ma la ragazza non poteva ne vederlo ne sentirlo. Se prima la mente Nicholas era stata infestata da strani spettri, adesso il fantasma era lui. Nicholas chiuse gli occhi e quando li riaprì era in una casa completamente diversa.


"Scusa Edward...", Victoria entrò in casa dell'uomo ancora piangendo, "È solo che sto attraversando un brutto momento con Julian e ho bisogno di distrarmi un po'."

Edward... questo nome non era nuovo alle orecchie di Nicholas. Si mise due dita sulle tempie e sforzò di ricordarsi. Ma certo! Edward Baynes, l'unico testimone oculare dell'omicidio di Victoria Page. Tese le orecchie per ascoltare meglio la conversazione tra i due.

Victoria si mise a sedere sul divano e lui fece lo stesso porgendole una tazza di tè caldo.
"Andrà tutto bene, Vic."
Lei appoggiò la testa sul petto dell'uomo ricominciando a singhiozzare, un lampo di gelosia attraversò per un attimo il corpo di Nicholas.

"È solo che non capisco cosa debba fare per farlo smettere, Edward. Tu sei suo fratello, dovresti capire meglio di me i suoi comportamenti. Siete cresciuti insieme, devi aiutarmi."

"Victoria..:", lui le alzò il mento con due dita, "Guardami."

Nicholas si avvicinò di più ai due ragazzi che stavano parlando. Il volto di Edward aveva lineamenti duri e più marcati di quelli del fratello. Le labbra erano rosse e una piccola pioggia di lentiggini gli cospargeva il volto. I capelli erano di un biondo più scuro rispetto a quelli di Julian ma aveva gli stessi occhi azzurri e quello sguardo penetrante caratteristico dei Baynes. Edward si passò una mano nei capelli e sorride carismatico alla ragazza.

"Farò di tutto per aiutarti, Victoria. Te lo prometto.", posò la tassa sul tavolino pieno zeppo di giornali difronte al divano e mise la sua mano sui fianchi della ragazza tirandola a se.

Victoria smise di piangere e diventò subito più rossa in volto.
"Edward credo che..."

Lui non la lasciò finire e posò le sue labbra contro quelle della ragazza. La ragazza rispose al suo bacio tirandolo a se e lasciando che le mani di Edward sbottonassero la parte superiore del suo vestito.

"Smettila Victoria.", Nicholas aveva iniziato a provare gelosia e dolore guardandola, "Ho detto di smetterla, Victoria. Smettila!", sapeva che lei non era in grado di sentirlo, sapeva che in quel momento l'intruso era lui, eppure la vista di lei con un uomo gli faceva ribrezzo.

Edward si alzò liberandosi dal bacio. Nicholas si sentì per un attimo liberato finché l'uomo non porse la sua mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi.

"Questa notte sei mia, Victoria Page.", le sussurrò lui tra i capelli.

La ragazza iniziò a ridere.
"Edward Baynes, come posso darti torto?"

Nicholas chiuse di nuovo gli occhi. Sapeva cosa sarebbe successo quella notte eppure lo negava a se stesso.
"Non può essere...", sussurrò.


Quando riaprì gli occhi Nicholas si ritrovò nella camera da letto di Edward. Victoria era ancora addormentata avvolta tra le candide coperte del letto del ragazzo che profumavano di lui.
Nicholas restò per qualche secondo a guardarla. Addormentata sembrava ancora più piccola. I capelli neri le ricadevano come una tenda sul viso nascondendola. Quando le sue ciglia iniziarono a muoversi Nicholas indietreggiò.
La ragazza si guardò intorno spaesata e subito dopo aver ripensato a cosa fosse successo la sera prima, si coprì il petto nudo con le coperte, vergognata.
Cercò i vestiti sul pavimento e si vestì in fretta e furia avendo il terrore di essere scoperta.

"Victoria?", la voce di Edward proveniva dalla cucina, "Sei sveglia?"

Lei si abbottonò il vestito e raggiunse il ragazzo in cucina.

"Buongiorno.", disse lei pettinandosi i capelli con le mani.

Edward non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, lei iniziò ad arrossire.

"Caffè", propose lui alzando una tazza dal tavolo.

Lei fece finta di non sentire.
"Dobbiamo parlare.", sospirò,"Adesso."

Edward serrò la mascella.
"Non c'è niente che devo dirti, Victoria."

Victoria iniziò a ridere istericamente.
"Dimmi che scherzi, ti prego."

Edward si avvicinò al corpo della ragazza.
"Avanti Victoria, dimmi che un nuovo amore non è nato ieri notte. Dimmi che non provi nulla per me."

Lei distolse lo sguardo.
"Edward smettila."

"Dimmelo Victoria! Dimmelo e io me ne andrò per sempre."

Victoria iniziò a guardarsi i piedi.
"Non posso."

Edward indietreggiò soddisfatto, aveva ricevuto quello che voleva.
"Tu non sai che disonore sarà per la mia famiglia, Victoria. Uno scandalo. Eppure io ti porterò all'altare, ti sposerò. Anche se Julian è mio fratello, lo accetterà, ne sono sicuro. Preferisco ingannare il mio sangue che non vederti sposata con me."

Victoria scosse la testa.
"Edward..."

Il ragazzo le mise un dito sulle labbra.
"Shh, preferisco togliermi la vita che vivere senza di te."

Victoria lo abbracciò cercando conforto. Edward affondò il suo viso nei capelli della ragazza, non poteva rimanere lontano da lei. L'aveva stregato, ormai Edward le apparteneva.

"Mi ricordo che mi venne detto", disse Edward ancora abbracciato alla ragazza, "che un nuovo amore nasce ogni volta che muore una persona."

Victoria annuì non prestando molta attenzione a quelle parole. Voleva solo conforto e affetto.






1999
Nicholas si svegliò dal suo sogno completamente sudato. Si alzò dal letto freneticamente e andò in bagno a sciacquarsi la faccia con dell'acqua fredda, aveva la febbre.

"La sua storia mantiene la chiave per sbloccare i segreti della mia memoria.", sussurrò a se stesso, "Devo risolvere questo mistero."

Nicholas si guardò allo specchio.
Victoria era diventata un'ossessione per lui, non riusciva a stare lontano da lei. Era diventata la sua casa, la sua unica certezza.

Scenes from a memory: love is the dance of eternityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora