capitolo 4

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Leo ammirava la bella ragazza che dormiva con la testa appoggiata sulla sua spalla. I capelli color caramello svolazzavano al vento, gli occhi chiari chiusi sottolineavano la forma leggermente a mandorla. Il naso leggermente all'insù e la bocca carnosa finivano quell'opera d'arte chiamata Calypso. Leo la guardava e non poteva smettere. Pensare di stringerla fra le sue braccia, di stringerla per davvero e non in un sogno lo rendeva l'uomo più felice del pianeta. Erano partiti da appena due ore e Cal si era già appisolata. Infondo erano due giorni che non dormiva, o se dormiva aveva un sonno tormentato dall'ansia di lasciare quella che, certo era stata la sua prigione, ma anche la sua unica casa. Ad un certo punto incominciò ad agitarsi, e se Festus fosse stato meno abile nel volo sarebbero caduti entrambi. Leo la tranquillizzò dandole un leggero bacio sulla guancia e sussurrandole all'orecchio che lui era lì. Calypso riprese a dormire serena e Leo aumentò leggermente la stretta per essere certo che fosse vera, che fosse lì per davvero. Era tutto perfetto. Una coppia che scappava da un'isola su un drago. Leo ripensò alla prima volta che si erano visti. Cal era bellissima, Come sempre d'altronde, e lui...beh era lui. La collana che aveva fatto per Cal splendeva: era un sole di bronzo, per ricordarle che era il SUO raggio di sole. La collana pur essendo di bronzo  brillava come dell'oro. Nel retro aveva inciso in un cuore le loro iniziali.
Calypso iniziò a svegliarsi. "Buongiorno Valdez" "Buongiorno Sunshine. Dormito bene?" "Benissimo" sorrise e gli stampò un bacio sulle labbra. "Dove siamo?" "Brooklin più o meno" Cal sorrise "scendiamo giù? Credo che questi abiti siano passati di moda" "Certo principessa".

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