capitolo 11

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Calypso sapeva di essere malata, malata da troppo tempo per riuscire a sopravvivere ancora fino al fianco del suo Leo. Prese un foglio e iniziò a scrivere.
"Leo. Amore mio, Repair boy. Sono malata. Una malattia che mi sta distruggendo e so già che non riuscirò a vivere felice e contenta a fianco a te. Ma devi sapere che sei quello che ho amato di più. Sei l'unico con cui ho immaginato un futuro. Quando sei arrivato sull'isola ti chiamai "scarabocchio bruciacchiato" o qualcosa del genere. Non  eri come Drake, come Ulisse o come Percy Jackson. Eri molto, molto di più. Quando te ne sei andato dall'isola sono stata sul mio letto, sul nostro letto a stringere la tua maglietta bruciacchiata, la tua maglietta che sapeva di olio per motori e di Leo Valdez. Sei stato l'unico a ritornare, a mantenere la tua promessa, a restare. Vorrei averti conosciuto prima. Vorrei averti baciato più spesso. Vorrei aver riso più spesso alle tue battute. Sto morendo. Sto morendo, di una rara malattia. Sto morendo e non voglio farmi curare, strano, vero? L'ho sempre saputo infondo. Ma mi mancherai. E ti prego, non soffrire troppo per me. Prendimi come se fossi il tuo grande "ma se fosse andata diversamente". Ti prego. Trova un'altra ragazza con cui essere felice. Fatti una famiglia. Ma promettimi che sarà sempre un gradino più in basso di me. Che non la chiamerai Raggio di Sole e che non ti farai chiamare Repair Boy. Da piccola sognavo un principe azzurro, in groppa ad un cavallo. E invece era un meccanico riccio in groppa ad un drago volante. Se si potesse ritornare indietro rifarei tutto. Non te l'ho mai detto, ma mi piaceva la tua dolce gelosia. Non ho mai capito se fosse follia o amore. Mi piace pulirti le macchie d'olio sulle guance. Mi piace la fossetta che ti spunta quando ridi. Ci sono tante cose che mi piacciono di te. E sono tante le cose che mi piacciono di te e non ti ho mai detto. Non posso dirle tutte, perché non mi basterebbe un quaderno. Sei fantastico. Sei la persona più speciale che abbia mai incontrato. Perchè sai mantenere le promesse, e perché sei riuscito ad insegnarmi ad amare. Ho deciso che mi rincarnerò, nella speranza di essere tua figlia, e di amarti in un'altro modo. Mi sarebbe piaciuto avere una famiglia con te. Dei bambini che non stanno mai fermi. Mi sarebbe piaciuto aprire la nostra officina. Mi sarebbe piaciuto diventare tua moglie. Ma la crudeltà degli dei si è ripresentata, separandomi da te. Sei sempre stato di più di quel che credevi. Ti amo.
Ci rivediamo agli Elisi amore mio.
Tua, Calypso". Si alzò per andare a prendere un bicchiere d'acqua e cadde al suolo. Capì che era arrivata la fine. Pensò a Leo e lo rivide un'ultima volta mentre apriva la porta. Il ragazzo si accovacciò di fianco a lei con le lacrime agli angolo degli occhi. "Calypso...Calypso. Ti prego apri gli occhi. Ti prego". Notò la lettera sulla scrivania e mentre la leggeva diverse lacrime gli scorrevano sulle guancie. "Ma io ora come faccio senza di te. Calypso." pronunciò il nome del suo ballo caraibico preferito, del suo raggio di sole. E poi qualcosa si ruppe dentro di lui. Qualcosa che era stato aggiustato dalle mani di lei. Ora era come un orologio, un orologio a cui è stato tolto l'ingranaggio principale. Leo si svegliò sudato nel suo letto e cercò Calypso con lo sguardo, ma non la trovò. Era tutto vero quindi? Cal era...morta? Si alzò dal letto e gridò il suo nome per tutta la casa, trovandola in salotto che dormiva con un libro sulla pancia. La baciò con passione svegliandola e continuando a baciarla piangendo. "Leo...che succede, e che ore sono? E perché stai piangendo?" disse Cal con la voce impastata di sonno. "Un incubo terribile. Un incubo terribile. Ma tu sei qui, va tutto bene". La prese a mo' di sposa e la portò sul letto, dove mentre lei si addormentò subito, lui rimase a guardarla dormire mentre le accarezzava i capelli caramello. Decise che domani avrebbe contattato via messaggio Iride Piper, Hazel e Jason. Aveva bisogno di loro per quello che doveva fare domani.
Angolo dell'autrice
Avete preso paura eh? No ok. Comunque vi volevo ringraziare per le quasi 170 visualizzazioni. In fondo siamo anche noi una famiglia

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