Quasi come prima

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Mi allontano dalla porta e mi dirigo in bagno per farmi una doccia rilassante, prendo uno shampoo nuovo dal ripiano e mentre l' acqua scende all'interno della vasca io leggo gli ingredienti. "Shampoo Paradise, contenente lacrime di angelo e acqua di mare, rende i capelli morbidi e lucenti, controindicazioni, può danneggiare determinate tinte per capelli". Sospiro ed entro nella vasca, non posso essere così sfortunata da avere in testa una delle tinte "specifiche" di cui parla.

Sogna..

Mi insapono i capelli e li risciacquo canticchiando fino a che noto sul braccio destro una piccola cicatrice che non ricordavo di essermi fatta. "Devo essere inciampata e non lo ricordo" esco dalla vasca stando attenta a non scivolare nuovamente. Mi asciugo con una salvietta, con un salto da felino mi butto a letto e chiudo gli occhi ripensando alla giornata, era da un anno che non mi sentivo così imbarazzata come oggi, Natsu non si era mai comportato in quel modo, mi vengono i brividi solo a pensarci. Preferisco non pensare a quale tipo di brividi siano e chiudo gli occhi cercando di restare in silenzio ma la mia testa fa troppo rumore e mi ritrovo a pensare ad alta voce "Gli uomini sono tutti uguali ma non mi sembra di aver mai visto malizia negli occhi di Natsu, può darsi che vivendo con Lisanna" i miei occhi si spalancano e inizio a scuotere la testa in modo frenetico per cercare di cancellare l'immagine che mi è comparsa davanti agli occhi. Non avevo mai odiato nessuno prima d'ora, mi era sempre sembrata una cosa troppo crudele ma mi sono resa conto di aver iniziato ad odiare Lisanna senza nemmeno essermene resa conto. "Mi sta salendo a nausea" mi metto seduta e faccio, dei respiri profondi

Beh se proprio devi, vai a sboccare sullo zerbino di Lisanna.

Mi ricordo solo ora che non mi sono pettinata, non importa lo farò domani mattina, ora devo solo distrarmi. Mi sdraio, chiudo di nuovo gli occhi e aspetto, ma dato che il sonno stenta a venire sollevo i cuscini per stare dritta con la schiena e  comincio a cantare un po' come faceva sempre mia madre per farmi addormentare durante le nottate di temporale. Cosi chiudo gli occhi e inizio a cantare, la voce risuona nitida all'interno della stanza insieme a qualche singhiozzo

"It's been a long day without you, my friend

And I'll tell you all about it when I see you again

We've come a long way from where we began

Oh, I'll tell you all about it when I see you again

When I see you again"

Passo le meni sugli occhi che pizzicano pizzicare, era passato tempo dall'ultima volta che avevo pianto e la sensazione non mi mancava certamente. Metto sulle gambe il libro che sto leggendo in questo periodo e voltando pagina una frase in particolare cattura la mia attenzione "Le notti insonni sono quelli dove esco di casa e cammino nel silenzio della notte per schiarirmi le idee e conciliare il sonno". Comprendo che è esattamente quello che mi serviva e mi alzo con calma dirigendomi in bagno per sistemarmi, accendo l'interruttore e rimango con la bocca spalancata a osservare il mio riflesso nello specchio. "Avrei dovuto immaginarlo" metto una mano tra i capelli cercando qualche traccia della tinta nera ma lo shampoo sembra averla completamente tolta.  Sbuffo e apro le ante del mobile per vedere se tra i tanti prodotti c'è una tinta che avevo comprato in più ma apparentemente devo averle consumate tutte. "Domani mattina, prima tappa, parrucchiere"

 
La lavatrice non ha ancora finito di ripulire i vestiti di questa settimana quindi mi tocca aprire l'armadio e rovistare tra gli abiti vecchi. L'unica cosa che sembra calzarmi ancora a pennello è il vestito azzurro e bianco che usavo tempo fa. Mi siedo sul letto contemplando l'universo e l'amore che sicuramente nutre per me, osservo con attenzione il vestito indecisa sul da farsi "è tardi e sicuramente sono tutti a dormire, quindi facendo una passeggiata nei dintorni non dovrei incontrare nessuno" più che dirlo con certezza lo dico  per autoconvincermi che le sfortune stasera sono sicuramente finite. Mi vesto, prendo la mia tracolla ed esco sparata dalla porta chiudendomela alle spalle.

Pessima idea..

Non uscivo a passeggiare per le strade di Magnolia da molto tempo. Questa città è stata per molto tempo la mia salvezza, la mia prima vera casa. "Chissà chi vie ora nella vecchia villa Heartfillia" probabilmente un'altro uomo ricco troppo impegnato con gli affari per crescere personalmente sua figlia. Passeggio per una ventina di minuti lungo il corso del fiume e quando mi rendo conto che non è rimasta nessuna casa illuminata mi dirigo verso il bar a pochi metri dalla mia abitazione per prendere una camomilla.

Non farlo..

 Apro la porta del locale e tutti si girano a guardarmi, non era mai stato un bar frequentato ma quella sera oltre ai soliti ubriaconi di paese erano presenti molti membri della gilda. Un gruppetto di persone alla mia sinistra fa molto baccano e mi volto senza pensarci troppo a guardarli. Juvia lancia un grido acuto che mi spacca i timpani e gli altri restano fermi immobili a fissarmi. 

Il festival delle statue..

Natsu entra nella stanza saltellando con una caraffa enorme in mano e con grande maestria mi si piazza davanti di spalle senza notarmi minimamente, cerco di indietreggiare lentamente senza farmi vedere per uscire dal locale. "Yo ghiacciolo cosa c'è? hai scoperto che si sta sciogliendo il polo nord?" Gray gli tira un ceffone sulla testa, lo prende a forza per le spalle e lo gira verso di me. Rimango in mobile non avendo alcun nascondiglio e lo osservo. Natsu appoggia la caraffa mi si avvicina e mi abbraccia.

E ora?...


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