22. Alleati e traditori

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A metà mattina erano pronti a partire, Robert era stato contattato la mattina presto e Darius lo avrebbe aspettato in posto prestabilito poco lontano dall'uscita del passaggio. Sara e Airin avevano gli occhi rossi e non parlavano, i loro sguardi lo facevano per loro. July non era venuta a salutarli, Greg avava detto che era troppo arrabbiata per venire a salutarli.
Marcus appoggiò la fronte su quella della sua metà e chiudendo gli occhi le trasmise tutti i suoi pensieri, lei si sentì invasa dai suoi sentimenti e un dolce tepore le riscaldò il corpo. Lo guardò e semplicemente gli disse: "torna da me!". Poi lo lasciò andare.
Robert e Airin si tenevano le mani uno di fronte all'altra senza parlare e dopo un po' si lasciarono. I due stavano per spiccare il volo quando Marcus fu investito alle spalle dalla sorella, lo strinse da dietro immergendo il viso nelle sue ali.
" Non fate pazzie.... tornate tutti e due ti prego..."
"July... ti giuro che torneremo entrambi. Ti voglio bene".
Quando si sciolse dall'abbraccio spiccarono il volo dirigendosi verso le montagne, il passaggio era in una sperduta grotta tra di esse.
Arrivarono dopo due ore di volo intenso ad alta quota per non farsi vedere, atterrarono davanti all'entrata e prima di entrare il padre lo redarguì.
" Sigilla accuratamente la tua parte di angelo e non farla uscire per nessun motivo, inoltre dobbiamo fare qualcosa per queste ali nel caso dovessi usarle, girati per favore"
Quando fu di schiena sentì il padre recitare un incantesimo con parole incomprensibili, sicuramente era magia oscura. Sentì un leggero formicolio alle ali e dopo pochi istanti comparvero due enormi ali da pipistrello.
"Così dovrebbe andare, dovessero vederti ti scambierebbero per un alto demone. Ora andiamo, anche se mi fido di Darius non riveliamo troppo su di noi, per quanto possibile fai parlare me. Se dovessi scappare dirigiti verso questa uscita, per entrare recitero' alcune parole chiave ma per uscire non ce ne sarà bisogno".
Avanzarono nell'oscurità e appena il buio fu totale Robert pronunciò alcune parole sottovoce e furono risucchiati nel mondo dei demoni.
Si ritrovarono ai piedi di una collina brulla appena usciti da una piccola fenditura, Marcus si guardò intorno senza parole. Non un filo d'erba cresceva in quel mondo avvolto nel perenne crepuscolo del tramonto. La terra era spoglia ovunque si guardasse e le città che si intravedevano in lontananza risplendevano magnifiche nel loro colore nero brillante.
"Papà questo posto è.... incredibile! È brutale e magnifico insieme!".
"È vero figliolo, mi mancava questa vista e l'aria che ora respiro mi fa sentire rinvigorito. È rimasto tutto come allora. Vieni, dobbiamo fare un po' di strada a piedi per raggiungere il punto d'incontro, dobbiamo sbrigarci!"
Camminarono per una buona mezz'ora fra rocce alte più di tre metri, Marcus dopo un primo momento di meraviglia cominciava a sentirsi spaesato, il collegamento con Sara si era interrotto appena arrivati e ora sentiva un vuoto immenso dentro di se, era come se una parte della sua anima si fosse spenta. Cercò di distrarsi guardando il paesaggio alieno intorno a se perché il desiderio di risentire il contatto con la sua amata lo spingeva a ritornare. Arrivarono al punto concordato, erano in una stretta gola in mezzo a due pareti rocciose quasi verticali, fra le due c'era uno spazio di poco più di cinque metri. Dietro ad una secca svolta furono fermati da due spade sguainate tenute in pugno da due demoni. Dopo qualche istante uno dei due abbassò la spada e si inginocchiò subito seguito dall'altro.
"Mio signore, è un vero piacere rivederla!"
"Alzati Darius e ti ho già detto di darmi del tu e non sono più il sovrano"
Si alzarono e Robert strinse calorosamente la sua mano. Darius era alto quasi come il padre e come lui aveva lunghi capelli corvini.
"Robert quanto tempo! Questo è mio figlio Logan. Lui dev'essere tuo figlio vero?"
"Piacere sono Marcus".
Strinse le mani ad entrambi, Darius seppur dimostrasse appena trent'anni si capiva che aveva sulle spalle molti secoli di vita se non millenni, i suoi modi di fare mentre parlava con il padre erano studiati e ben curati, il figlio invece sembrava molto giovane infatti continuava a guardarsi intorno nervosamente.
" Padre perdonami ma forse sarebbe meglio togliersi da qui, non mi sento tranquillo ".
"Hai ragione, venite, vi porteremo in un posto tranquillo dove poter parlare".
Si avviarono lungo quella gola in cui confluivano numerosi passaggi. Imboccarono una serie di stretti passaggi tanto che dopo poco tempo Marcus si era completamente perso. Arrivarono infine ad una fenditura in cui entrarono, vennero subito avvolti dal buio ma pochi secondi dopo si accesero delle fiaccole ad illuminare un ambiente a dir poco stupefacente. Erano in una grande stanza scavata nella roccia ma le pareti erano rivestite in marmo nero con appesi arazzi raffiguranti paesaggi di quel posto, sul soffitto a volta la roccia viva era stata scolpita con rara maestria raffigurante le battaglie passate tra guardiani e demoni.
Un grande tavolo in ossidiana nera era al centro contornato da numerose sedie in velluto rosso.
" Darius come sempre hai un gusto raffinato per l'arredamento. È qui che ti rifugi dalle tue ex mogli?"
Risero di gusto ricordando le loro avventure amorose di millenni prima, Marcus intanto era stato invitato da Logan al mobile dei liquori per bere qualcosa. Gli diede un bicchiere con uno strano liquido arancione.
"Questo è un liquore molto raro qui da noi, assaggialo con cautela perché è fuoco puro!"
Appoggiò le labbra al bicchiere sorseggiando appena quel liquore, non appena scese quel piccolo sorso si sentì mancare. Doveva aver ingerito lava incandescente visto il bruciore allucinante alla gola, non riusciva a parlare perché le corde vocali si erano addormentate. Impiegò due minuti per riprendersi mentre il compagno di bevute se la stava ridendo beatamente. Lui aveva mandato giù l'intero bicchiere come se fosse acqua fresca ed ora lo guardava divertito.
"Ma che roba è... questo potete usarlo come arma!"
Passato il bruciore però cominciò a sentirne il gusto dolciastro e fruttato, effettivamente era una delizia non appena recuperate le papille gustative. Si chiese però come facevano a farlo visto che li non cresceva nulla, meglio non indagare pensò.
"Ragazzi venite, sediamoci e cominciamo a parlare di cose serie, il tempo stringe. Scusa Robert ma sai benissimo la situazione ed è consigliabile limitare la vostra permanenza qui".
Si sedettero al tavolo ma non si accorsero di un'ombra che si dileguò da quella stanza con un ghigno soddisfatto sul volto.

Il primo angelo demone: il presceltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora