30. Sacrificio

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Uno di fronte all'altro, in mezzo alla battaglia che era ripresa più cruenta di prima, i demoni avevano ricominciato con più vigore eccitati dalla presenza del loro sovrano, si studiarono a lungo camminando avanti e indietro entrambi con le ali aperte. Lucifer non riusciva a capire il vero potenziale di quel ragazzo, era abile a tener nascosta la sua aura inoltre non concepiva come aveva fatto a tenergli testa nello scontro precedente.
"Tutto qui prescelto? Ti facevo più grosso!"
"Scusa se ti ho deluso, fai ancora in tempo a ritirarti, torna nel tuo mondo e rinuncia a questa follia!"
"Parli troppo!"
Partì all'improvviso coprendo i dieci metri che li separavano in una frazione di secondo, l'impatto scagliò Marcus a centinaia di metri finendo la sua corsa contro la parete della montagna e scavando al suo interno una grande voragine. Non contento si alzò in aria e lanciò una enorme palla di fuoco verso il punto dello schianto esplodendo al suo arrivo in una miriade di fiamme.
Sara sussulto' ma non si mosse, sentiva che stava bene.
Dalla nube di polvere e fumo emerse Marcus che con un battito d'ali raggiunse all'istante la velocità del suono finendo la sua corsa contro il sovrano lanciandolo a sua volta contro la collina poco distante. L'impatto la disintegrò fermando il volo del demone.
"Bene vedo che almeno un po' di forza ce l'hai, ora posso fare sul serio!"
Il demone alzò una mano e recitando un incanto oscuro lo avvolse in una grande spira di fuoco nero. Il calore al suo interno era lo stesso della lava ardente ma riuscì a difendersi frapponendo fra se e le fiamme una barriera di aria. Espanse la barriera fino a dissolvere le fiamme.
"Ora farò sul serio anch'io!"
Per la prima volta da quando lo aveva fatto nella caverna liberò il suo potere espandendo la sua aura senza limiti. Il ghigno di Lucifer si spense di colpo realizzando quanto immenso fosse quel potere. Fu preso da una strana sensazione e si accorse che stava inconsciamente arretrando. Questo lo mandò su tutte le furie, lui il re demone non poteva avere paura, era inconcepibile. Lo attaccò fisicamente cercando di colpirlo il più forte possibile ma Marcus sembrava difendersi agilmente. Aumentò l'intensità dei colpi senza però ottenere nulla. Decise allora di ricorrere alla magia nera, si allontanò di poco e recitando parole di un'altra dimensione lo bloccò a mezz'aria lanciando nel contempo un attacco mentale. Lo costrinse a vedere la madre appesa ad un palo nuda e preda delle più orribili umiliazioni da parte dei demoni mentre il padre poco distante rideva di gusto. Quelle immagini lo lasciarono sconvolto, la visione della madre in quel modo lo scossero nel profondo e vedere il padre deriderla lo fece disperare. Sapeva che erano immagini fasulle ma il suo cervello ne soffriva comunque. Attinse alla sua fonte di calore ritornando alla realtà. Non si era accorto però che Lucifer lo stava spiando in un angolo della mente, si ritirò dalla sua testa soddisfatto prima di venire scoperto.
Ripresero a lottare questa volta corpo a corpo scambiandosi colpi talmente potenti da far tremare la terra intorno a loro. Lucifer colpiva a ripetizione e Marcus gli rispondeva colpo su colpo, stava prendendo il sopravvento e il demone cominciò ad arretrare leggermente. Ad un certo punto fece un salto indietro e concentrandosi a fondo lanciò verso Marcus una scarica di energia potentissima facendolo sbattere a terra, poi gli saltò addosso e bloccandolo con una forza magica lo alzò in aria lanciandolo il più lontano possibile. Il demone si rialzò subito e guardandosi intorno la individuò, lanciò un incantesimo che la fece accasciare a terra e caricandosela sulle spalle spiccò il volo oltre le montagne in lontananza. Voleva costringerlo a seguirlo per mettere in atto il suo piano senza interferenze. Marcus riuscì a fermarsi dopo un volo di quasi un chilometro, l'attacco non gli aveva procurato danni, strano, non capiva il motivo di un gesto simile. Tornò subito indietro e atterrando nel posto dove stavano lottando lo trovò vuoto. Si era ritirato? Impossibile. Cercò Sara per parlarne con lei ma lì intorno non la vide. Un pensiero spaventoso si impadronì di lui, la cercò disperatamente lungo tutto il campo di battaglia abbattendo senza accorgersene decine e decine di demoni che gli sbarravano la strada. Non riuscì a trovarla, contattò la madre sperando che fosse con lei.
"Mamma non trovo più Sara, è con voi?"
"No, qui stiamo combattendo con le bestie... aspetta.... sono tremendamente forti! Ho sentito che stavi combattendo con lui. cos'è successo?"
"Non lo so, sono stato scagliato lontano ma quando sono tornato lei e Lucifer non c'erano più!"
"Non riesco a sentirla... o meglio riesco a sentire che è ancora viva ma è molto lontana da qui!"
"Maledetto, se solo le farà qualcosa lo distruggerò insieme a tutti gli inferi!"
Partì di colpo creando nel terreno con il contraccolpo una depressione larga cinque metri, lo spostamento d'aria scagliò i demoni intorno a lui a decine di metri. Volò verso est guidato dal legame con lei, non riusciva a raggiungerla mentalmente ma sapeva dove dirigersi. La rabbia lo stava assalendo, aumentò la velocità superando di varie volte la barriera del suono, dopo cinque minuti di volo intravide una sagoma scura in lontananza scendere di quota in mezzo ai monti. Lo raggiunse un minuto dopo atterrando con uno schianto davanti a lui e creando una voragine profonda tre metri. Uscì dalla polvere con i canini allungati fin quasi sotto il mento e con gli occhi del colore della rabbia accecante, brillavano di un blu scuro con due braci ardenti nel mezzo.
"Lasciala subito e ti darò una morte veloce, hai segnato la tua condanna solo toccandola!"
"E così è lei la tua guida, bene bene! Non riuscivo a capire come facevi a non cadere nelle mie illusioni, ora capisco. Lei è molto importante per te...direi quasi vitale!"
Sara si stava riprendendo e appena aprì gli occhi si trovò in piedi bloccata da un braccio possente che riconobbe subito come Lucifer. Non appena cominciò a muoversi gli puntò un lungo pugnale nero dritto al cuore.
"Calma signorina, se rimani ferma può essere che non ti uccida anzi, se il tuo uomo fa quello che gli dico potrebbe anche darsi che vi salviate entrambi!"
"Lasciami maledetto! Sei talmente debole da ricorrere a questo? Marcus uccidilo!!"
Gli premette la punta del pugnale sul petto facendo uscire alcune gocce di sangue, Marcus fece per andargli incontro ma fu subito fermato.
"Fermo dove sei se non vuoi vedere il suo bel faccino senza vita":
"Cosa vuoi da me parla!"
"Oooh un sacco di cose, per prima cosa inginocchiati, il rispetto prima di tutto!"
"Marcus non lo fare!! Ti prego non lo fare!" Gridò sara incurante del pugnale che era già entrato di di un centimetro nel suo petto. Marcus rimase fermo per un po' indeciso sul da farsi, non poteva bloccarlo con la magia, ci sarebbe voluto troppo, attaccarlo frontalmente sarebbe stato ancor più rischioso se Lucifer avesse spinto un po' di più quella lama. Strinse i pugni rabbioso ma lentamente si abbassò inginocchiandosi davanti a lui.
"AHahahahaha e così sono riuscito a domare il famigerato prescelto!! Bene, tu ora se vorrai che lei rimanga in vita mi giurerai fedeltà e poi spazzerai via per sempre ogni guardiano su questa terra!"
"Mai maledetto, te lo puoi scordare. Non mi abbasserò mai a servire un maledetto demone pazzo. Non lascerò la nostra amata terra alla tua follia!"
"Tu sei pazzo se credi che lui si piegherà a te!" Gli urlò Sara che sentì scorrere sulle sue guance le prime lacrime, non aveva paura per se ma il pensiero del suo amato soggiogato da quel maledetto demone la stava straziando. Lui era la speranza per tutti, lui era la sua vita e doveva rimanere libero.
"Davvero? Allora posso ucciderla visto che a te non importa!" Spinse ancora più in profondità il pugnale facendola sanguinare anche dalla bocca, le aveva bucato un polmone.
"FERMO!! Fermo.... io..."
"Marcus no!" Gli gridò lei sputando un fiotto di sangue. "Non farlo ti prego... non farlo! Lui mi ucciderà lo stesso quando non gli servirai più....amore mio guardami!"
Alzò lo sguardo disperato, dalla sua bocca usciva un rivolo di sangue ma erano i suoi occhi a parlare per lei, un brivido corse lungo la sua schiena, lei stava per fare qualcosa di terribile.
"SARA!! NO!! NON FARLO TI PREGO NOOOO!!"
"Ti amo più della mia stessa vita, te l'ho sempre detto. Lui non ti avrà, tu sei libero e non appartieni a nessuno. Promettimi che farai ciò che devi, io sarò sempre con te, nel tuo cuore. Ti amo....".
Chiuse gli occhi e sorridendo spinse il suo petto contro il pugnale facendolo penetrare nel suo cuore, prima che si fermasse per sempre li riaprì per vedere un'ultima volta prima di spegnersi quegli occhi blu che tanto l'avevano stregata. Un attimo dopo si accasciò sorretta solo dal braccio di Lucifer.
"NOOOO!!! SARAAA!!! PERCHE'!!!" Non riuscì a far altro se non rimanere in ginocchio con la mano protesa verso di lei. Sentì il legame con lei recidersi di netto lasciandolo completamente solo. Si sentì morire dentro e rimase paralizzato dal dolore riuscendo solo a piangere disperato, non respirava più, era morto dentro, con lei.
Lucifer non credeva a quello che la stupida guardiana aveva fatto, estrasse il pugnale dal suo petto senza riguardi e prendendola per la divisa davanti la sollevò per guardarla meglio.
"Stupida femmina, ora non servi più a nulla!"
La gettò come immondizia verso Marcus che la prese fra le sue braccia, le accarezzò il viso facendo cadere le sue lacrime sulle sue labbra. Era bellissima anche senza vita. Il suo cuore rallentò fino quasi a fermarsi, il dolore lo stava uccidendo. Lo avrebbe fatto, l'avrebbe raggiunta, vivere era inutile.
Lucifer vedendolo in quello stato decise di approfittarne, creò una sfera di energia pura richiamando a se tutto il potere di cui disponeva, lo avrebbe cancellato per sempre e poi avrebbe portato la notizia agli odiati guardiani facendoli disperare mentre li uccideva tutti. Lanciò la sfera addosso a Marcus che subito ne fu avvolto, spire nere di fuoco presero a vorticare intorno a lui e alla sua amata avvolgendoli in un turbine incandescente. Il demone rideva di gusto pensando al suo nuovo regno. Dentro le fiamme però Marcus inconsciamente aveva creato un bozzolo bianco, al suo interno l'aria era ghiacciata e nessun rumore vi entrava. Erano separati dal resto dell'universo, continuava ad accarezzarla ormai senza più lacrime, il cuore in frantumi, l'anima ormai cancellata per sempre.
"Perchè...perchè...perchè..." continuava a ripetersi la stessa domanda all'infinito cullando il suo corpo leggero. Ma la disperazione non viene mai sola, la rabbia stava nascendo dentro di lui cancellando qualsiasi barlume di umanità, la rabbia che la sete di vendetta andava alimentando stava scuotendo le sue membra, il nero prese possesso dei suoi pensieri. Se lei non era con lui allora niente e nessuno doveva esistere, la Terra stessa non aveva senso che esistesse. Chiuse gli occhi ed esplose il suo potere con una forza tale da radere al suolo qualsiasi cosa nel raggio di un chilometro, il sovrano dei demoni volò contro una parete di roccia scavando un buco profondo decine di metri, ogni osso del suo corpo era stato sgretolato. Marcus si alzò in volo tenendo ancora abbracciato a se il corpo di Sara, il suo volto era inespressivo e le sue splendide ali erano sparite. Al loro posto due enormi lingue di fuoco. La profezia si era avverata.

Il primo angelo demone: il presceltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora