Capitolo 2

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Quando uscimmo dal bar, mia zia entrò in un panificio  e mi chiese di aspettare fuori con il cane.

Amavo quel quartiere, completamente immerso nel verde.
Feci qualche passo con Lilly e salutai le persone che conoscevo.  Poi mi sedetti sul marciapiede e iniziai ad accarezzare quel bestiolone di razza.

Amavo gli animali, potevo viverli solo lì! Mia madre ovviamente non voleva peli e brutti odori in giro per casa.

Mi sedetti sul marciapiede e accarezzai Bob provocando immediatamente la gelosia di Lilly e scoppiai a ridere.
Ad un tratto mi sentii osservata. Molto osservata! Appoggiato al muro del bar, c'era un ragazzo, con la chitarra sulle spalle, che non so per quale motivo non smetteva di guardarmi.


Mi voltai dall'altra parte per non dargli motivo, e continuai ad accarezzare Lilly.

Quando mia zia tornò, ci alzammo per tornare a casa. Mi voltai per chiamare Bobby e il ragazzo mi stava ancora fissando.

Non me ne curai affatto.
Tornammo verso casa dalla stradina del bosco, una scorciatoia  che conoscevano in pochi.

Inspirai il profumo di verde, che muoveva i suoi atomi sulla lieve brezza umida e i miei sensi si lasciarono accarezzare dall'odore di muschio e resine.

Con la mia famiglia avevamo sempre viaggiato molto.
Avevamo fatto divertenti vacanze nelle isole più belle, viaggi culturali in Europa e avevamo alloggiato per un po'  le colline verdi Italiane amando la musica di quella penisola, condita da buon cibo e allegoria... ma non amavo nessun luogo come quella parte del mondo. Casa di zia Berta.

Mi disse che i primi clienti sarebbero arrivati a breve per le lezioni di equitazione e pensai che dovevo sbrigarmi a preparare la mia adorata Silula per la nostra cavalcata.

Entrai di corsa nella stalla e iniziai a pettinarla per bene, dialogando con lei.

Ad un tratto ebbi un sussulto per un arrivo inaspettato alle mie spalle.

"Quanto costa?"
Il ragazzo che poco fa mi fissava sul marciapiede, era lì, seduto sulla porta di legno della stalla.
"Deve chiedere alla sig.ra Harris. Io non lavoro qui... "
"Peccato, pensavo fossi un istruttrice... e mi chiedevo quanto costasse farsi istruire da te"
Indignata, contenni le mie emozioni e mi sforzai di sorridere più cordialmente che potei

"No, mi dispiace" dissi per liquidarlo in fretta.

Non appena Silula fu pronta, la presi dalle briglie per uscire e chiesi gentilmente permesso all'intruso.

"No"
"Cosa?" Chiesi ridendo fra stupefazione e irritazione
"Dico che non puoi passare se prima non mi fai una promessa"
Il tipo era davvero singolare, sembrava mi conoscesse da una vita e non l'avevo mai visto prima.
"Scusa...?!" Non potevo fare a meno di sorridere divertita dalla sua originale invadenza
"Devi farmi una lezione"
Scoppiai a ridere
"Ci conosciamo o ricordo male qualcosa?"
"Non ci consociamo e io sono venuto per dirti mi chiamo Dave. Ora che mi conosci, mi insegni, Hope?"

Scese dal portellone di legno e si appoggiò al fieno continuando a guardarmi con strana spavalderia e sicurezza di se. Come sapeva il mio nome?

"Bene Dave, sai che in questo momento potrei chiedere a Silula di sventarti un bel calcio? Sei molto vicino al suo sedere. E attento ai bisogni, fa delle robe mostruose" Scoppiò a ridere, scoprendo di trovarsi ad un centimetro dai suoi escrementi
"voglio una lezione di equitazione"
"non ti sembra di essere un po' impertinente?"
"So chi sei tu"
"Ah ... e chi sono?"
"ti chiamano Angel. Sei la sorella di Lizzy Harris"
"Ottima intuizione. E come mai tanta foga per questa lezione? Hai scommesso qualcosa con qualcuno?"
Sembrò quasi offeso dal mio sospetto maldestro
"Non ho bisogno di condividere i miei interessi con gli amici"
"Bene. Mi dispiace ma non tengo lezioni equestri. A presto. Posso passare?" Non potevo fare a meno di sorridere sotto i baffi. Una proposta così prepotente non mi era davvero mai capitata.

"Domani vengo a fare la prima lezione"
Scoppiai a ridere di gusto
"cosa!?"
Non mi rispose e uscì dalla stalla.
Per tutto il giorno, rimasi piuttosto sconcertata.

Non che mi interessasse molto, ma qualcosa mi aveva incuriosito e nei miei pensieri, c'era la traccia di quel tipo singolare.

Comunque sperai che la sera stessa dimenticasse il suo capriccio e, se non l'avesse fatto, poco male.

Hope Where stories live. Discover now