Capitolo 3

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Mi sveglio al mattino e la prima cosa che vedo è il poster di Josh. Non so cosa darei per conoscere qualcuno con un un sorriso bello come il suo. Mi siedo e sbadigliando mi stiracchio. Infilo le ciabatte azzurre e vado ad aprire la finestra. Fuori piove. Odio la pioggia, mi da fastidio bagnarmi. Inoltre il cielo grigio mi mette tristezza. Ieri a scuola ero arrabbiata, oggi non voglio essere triste. Camilla sii allegra e carina. Vado in bagno e mi faccio una doccia tiepida. Quando esco mi avvolgo nel mio morbido accappatoio e vado in camera. Mi infilo le mutandine, il reggiseno e avvolgo i miei lunghi capelli castani in un asciugamano. Apro l'armadio e scelgo cosa mettermi. Un paio di jeans chiari molto stretti e una maglia con le maniche a tre quarti. Tolgo l'asciugamano dalla testa e lascio che i capelli umidi mi ricadano sulla schiena. Esco in corridoio e incrocio Leo ancora in pigiama. Gli do un bacio sulla guancia e mi infilo in bagno prima che lo faccia lui. Accendo il phon. Leo entra comunque e dice.

-Milla, fammi usare il bagno due minuti

Glielo lascerei volentieri, ma voglio farlo arrabbiare un pochino. Così arriccio le labbra e ridendo dico - Ora lo sto usando io, devi aspettare!

-Dai Milla!

Rido e spengo il phon, non riesco a farlo arrabbiare a lungo-Sbrigati che se non mi asciugo i capelli mi ammalo

-Va bene- dice lui chiudendo la porta. Sempre il solito, sicuramente ci metterà una vita. La mamma dice sempre che è peggio delle ragazze quando deve prepararsi ad uscire e penso che abbia ragione. Vado in camera canticchiando SCORDARMI CHI ERO. Pensavo a me col mondo in mano, ma senza te dov'è che vado?

Oggi ho educazione fisica, così prendo una sacca e metto dentro le scarpe da ginnastica, una maglia e i pantaloncini corti. Odio ginnastica, sono imbranata in tutti gli sport. Vado a bussare alla porta del bagno- Leo, hai finito?

-Ancora due minuti!- risponde lui dall'altra parte.

Sospiro, di solito i suoi "due minuti" equivalgono a dieci. Vado in cucina e faccio colazione. Finalmente quando ho finto di mangiare Leo mi raggiunge.

-Era ora!- esclamo per prenderlo in giro.

-Il bagno è tutto tuo.

Mi alzo e corro ad asciugarmi i capelli. Sono castano chiaro, lunghi fino a metà schiena e ondulati. Quando sono asciutti li spazzolo e esco di casa. Oggi andrò in pullman. Mamma si è informata sulle linee e dovrò prendere un pullman che passa proprio a venti metri da casa e che ci impiega solo un quarto d'ora ad arrivare. Se andassi a piedi ci metterei quasi mezzora. Guardo l'orologio. Sono in orario. Tiro fuori lo smartphone e le cuffiette. Alzo un po' il volume e metto la musica di Emis Killa. Adoro le sue canzoni e soprattutto la sua voce. Ascolto solo lui da quando Martina mi ha fatto ascoltare una sua canzone circa due mesi fa. PAROLE DI GHIACCIO. Quando ti ho detto una come te non mi merita ero ubriaco, ma mi hanno insegnato che in vino veritas. Vedo il pullman arrivare e prendo l'abbonamento che mi ha comprato mia mamma. Salgo e mi guardo intorno. Non è pieno come quello che prendevo prima. Meglio così. Vedo Sara che alza una mano nella mia direzione. Che coincidenza. Mi incammino verso di lei. È seduta da sola così mi siedo da parte a lei. Abbasso il volume della musica e tolgo una cuffietta. La saluto -Ciao Sara!

-Ciao! Che cosa ascolti?

Non so se dirle che sto ascoltando Emis. Molti criticano lui e le sue canzoni ancora prima di averne sentita una. Però non voglio essere antipatica con lei.

-Non criticare come fa la maggior parte delle persone- dico.

Lei annuisce e mi sorride.

-Sto ascoltando Emis Killa. Vuoi sentire anche tu?- dico porgendole l'altra cuffietta. Lei storce le labbra. Ecco, lo sapevo. Non dovevo dirglielo.

-Di solito non ascolto questo genere di musica- dice lei.

-Neppure io lo ascoltavo prima di sentire le sue canzoni- le rispondo.

-Bhe, potrei provare ad ascoltarlo- dice lei. Sorrido e l'abbraccio.

-Vedrai che ti conquisterà.

Cerco la mia canzone preferita. Soli (assieme). Non posso fare ameno di canticchiare, mentre Sara ascolta in silenzio. Quando finisce la guardo sorridendo. Sara ha una faccia perplessa. Non riesco a capire se le piaccia oppure no.

-Allora, ti piace?

Deve piacerle, lui è troppo bravo e questa canzone è  stupenda.

Lei mi guarda e fa un timido sorriso- Fammi sentire un'altra canzone

Cosa significa? Le è piaciuto oppure no? Faccio come dice e metto WOW. Quando finisce la canzone le chiedo
- Allora promosso o bocciato?

-Pensavo fosse peggio. Sicuramente non diventerà il mio cantante preferito, ma non è male

È già qualcosa. Molti non vogliono neppure sentire una sua canzone e già lo insultano e in quel modo mi sento insultata pure io. Guardo fuori dal finestrino: ormai siamo arrivate così arrotolo le cuffiette e le metto in tasca. Scendiamo dal pullman e lei saluta un ragazzo che sta scendendo insieme a noi. -Ciao Davide, stamattina non ti ho visto salire sul pullman

-Ciao. Sei sempre così distratta al mattino

Sara ride e mi presenta- Lei è Camilla

-Em, ciao!- lo saluto.

Lui mi sorride e mi porge la mano dicendo - Davide

Osservo la sua mano non sapendo cosa fare. Vuole che gliela stringa o che gli batta un cinque? Nel dubbio l'avvicino lentamente, lui non si muove. Allora gliela stringo. Lui ha le mani grandi e calde. Un ragazzo lo saluta.

-Arrivo Teo!- esclama Davide e poi rivolto a me e alla mia amica dice- Ciao Sara,ci vediamo dopo. Ciao Camilla, è stato un piacere conoscerti.

Io e Sara lo salutiamo in coro e ci in camminiamo verso la nostra classe.

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