Capitolo 8

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Era passata una settimana dalla scoperta della vera identità di mio zio. Damon non parlò più del rapporto che aveva avuto con suo padre ed Elena non mi aveva ancora chiesto scusa (ovviamente io non le rivolsi più la parola).
-Nora! Oggi vieni con noi a comprare il vestito per la festa di domani sera, vero?-, mi chiese Caroline durante la pausa pranzo.
Ovviamente non potevo permettermi di rifiutare: la sua era una domanda retorica perché mi aveva praticamente OBBLIGATA a partecipare alla festa che aveva deciso di organizzare a casa di Tyler.
-Sì, certo. Non che io abbia scelta... A che ora? Dove?
-Allora, passa a casa mia per le 15.30. Porta con te anche o Stefan o Damon: ho bisogno di un parere maschile e Tyler non può venire, quindi...
-Ok, chiederò chi dei due vuole venire.
-Alt. Parti già con il piede sbagliato. Non devi chiedere, devi ordinare, mia cara-, mi corresse Caroline.
-Signor sì, signora!-, risposi, facendo il saluto militare.
-Ecco, brava. Ora vai, ci vediamo più tardi. 15.30 precise!
La salutai con un sorriso: ormai mi ero abituata ai suoi modi da "capo" e stavo imparando ad apprezzare i vari aspetti del suo carattere: non è superficiale come sembra.
Appena arrivai a casa, dissi ai ragazzi di venire in soggiorno, perché avevo un favore da chiedere ad entrambi.
-Bene, sapete che domani sera ci sarà la festa organizzata da Caroline. Oggi pomeriggio dobbiamo andare a comprare i vestiti e Tyler ha un impegno quindi non ci accompagnerà, ma Caroline ha un disperato bisogno di un parere maschile e mi ha detto di ordinarvi di venire. Ovviamente ne basta uno solo tra voi due...
-L'ultima volta le ho accompagnate io, quindi oggi tocca a te!-, disse Stefan, rivolto al fratello maggiore seduto accanto a lui.
-E se io avessi un impegno?-, lo sfidò Damon.
-Non è un problema mio: te la vedrai te con Caroline...
Damon si voltò a guardarmi irritato dalla risposta del fratello, perché sapeva quanto fosse vera.
-A che ora?-, mi chiese semplicemente, sconfitto.
-15.30 precise!
-Allora sbrigati ad indossare un paio di scarpe comode: sono già le 15.20-, mi consigliò.
-Anche se tengo i tacchi... Ci metteremo mezz'ora al massimo!
-Si vede che è la prima volta che vai a fare shopping con Caroline: ci metteremo come minimo 3 ore, fidati...-, mi disse, con l'aria di chi la sa lunga.
Iniziando a sentirmi preoccupata all'idea di passare 3 ore a comprare vestiti, salii in camera mia infilandomi un paio di scarpe da ginnastica, per poi salire in macchina con Damon dirigendoci verso la casa di Caroline.
-Sono le 15.31, sapevo che ci avrebbe accompagnate Damon: lui è sempre in ritardo!-, brontolò Caroline, mentre saliva in macchina.
–Bonnie alla fine ha detto che va con Elena, Stefan e Jeremy, così forse li incontreremo al centro commerciale.
-Avresti avuto Stefan e Jeremy a disposizione: perché ci sono dovuto venire io, allora?-, disse sconvolto Damon.
-Perché loro accompagnano le loro fidanzate per poi andarci fuori a cena: io, dopo, con chi tornavo a casa?-, gli rispose Caroline con fare ovvio.
-Ehm... Ti avrei riaccompagnata io-, dissi timida, meritandomi un'occhiata di fuoco da parte della ragazza attraverso lo specchietto retrovisore.
Appena arrivammo a destinazione, Caroline si diresse a passo sicuro verso un negozio di vestiti, fermandosi poco oltre all'ingresso, per osservarmi da capo a piedi, con attenzione chirurgica.
-Dunque, prima dobbiamo trovare qualcosa per te, mia cara. Ma sta' tranquilla, ci penso io.-, mi disse con un sorriso premuroso.
La osservai mentre prendeva vestiti su vestiti di tutti i tipi e me li passava, creando una montagnetta tra le mie braccia così alta che dopo poco mi fu impossibile vedere.
-Su su, forza. Valli a provare-, mi disse, spingendomi dentro ad un camerino.
-Tutti?-, chiesi sconvolta.
Mi aveva dato almeno 30 vestiti!
-Ovvio!
Damon non la smetteva di sogghignare.
-E tu smettila di ridere! Appena ho finito con lei, devo trovare qualcosa che si abbini con il suo abito, perché voi due verrete insieme, vero?-, disse Caroline rivolta a Damon. –Sai, Nora -, aggiunse voltandosi nella mia direzione. –a quanto pare sei l'unica che riesce a sopportarlo...
Non riuscii a trattenere un sorriso davanti allo sguardo preoccupato di Damon.
-Damon, non sei obbligato ad accompagnarmi, se vuoi portare qualcun'altra: io posso venire tranquillamente con Matt -, lo rassicurai attraverso alla tenda del camerino, mentre indossavo un vestito rosso accesso a sirena, un po' troppo stretto per i miei gusti: mi sentivo nuda!
-Di certo non ti lascio andare con quel cavolfiore!-, mi rispose, e dal tono sembrava quasi offeso.
Uscii dal camerino visibilmente in imbarazzo. –Ehm, Caroline, mi sento nuda ed è imbarazzante come cosa!
-Ma se giri sempre per casa in mutande!-, commentò Damon, guardandomi in modo provocante.
-Ma ci siete solo te e Stefan in casa, non tutta la scuola! E smettila di guardarmi così, Damon! Mi sento già abbastanza in imbarazzo...!-, esclamai, completamente rossa in viso.
-Per me ti sta in modo strepitoso, ma purtroppo non hai un atteggiamento abbastanza provocante per portarlo, quindi... il prossimo!-, decretò Caroline, ignorando del tutto le mie proteste, come se stesse facendo un casting.
Passai la successiva mezz'ora a provare vestiti, ma nessuno andava bene, né per me, né per Caroline.
-Basta, pietà!-, esclamai esausta, dopo aver provato un vestito bianco e oro.
-Dalle un attimo di tregua, Caroline: la ragazza non è abituata ai tuoi ritmi-, sogghignò Damon, comodamente seduto sul divanetto di pelle rossa davanti al camerino.
-Pff! Riposati 2 minuti mentre cerco altri vestiti-, rispose Caroline allontanandosi.
-Oddio, non ce la faccio più!
-Resta qui. Adesso ti trovo io un vestito perfetto: l'ho adocchiato appena siamo entrati. Ci metto 3 secondi-, mi disse Damon, sparendo subito con la sua super velocità.
Appena contai il terzo secondo mi fu davanti reggendo un abito lungo nero in pizzo.
Sollevai un sopracciglio e lo afferrai senza dire niente, sperando che fosse davvero quello giusto per poter finire la shopping-tortura made in Caroline.
Appena finii d'indossarlo e mi guardai allo specchio ne rimasi incantata: aveva il collo alto trasparente fino alla scollatura a cuore e le maniche di pizzo a tre quarti che lasciavano respirare la mia pelle bianco latte; la gonna scendeva morbida, partendo da sotto il seno, fino a formare uno strascico e sulla schiena si apriva una profonda scollatura.
Era semplicemente strepitoso.
Uscii dal camerino proprio mentre tornava Caroline sommersa da altri vestiti. Lei, e soprattutto Damon, mi guardarono senza parole.
-Prendo questo, e non voglio sentire delle proteste da parte tua, Caroline-, decretai sicura.
-Da dove salta fuori questo spettacolo?-, chiese lei con un filo di voce.
- L'avevo visto appena siamo entrati-. Rispose semplicemente Damon mentre mi si avvicinava e mi faceva girare lentamente su me stessa. –Sei bellissima-, mi sussurrò all'orecchio con una voce che mi fece venire i brividi, e non di paura.
-Beh, ora non resta che prendere le scarpe e dei gioielli e con te abbiamo finito-, disse Caroline tutta contenta e soddisfatta. –Ma prima prendo l'abito per me. Tu, Damon, basterà che indosserai un completo nero che scommetto hai già.
-Il tuo intuito mi stupisce sempre di più-, rispose lui sarcastico.
Ignorandolo Caroline s'infilo nel camerino accanto al mio per provare i vestiti che aveva scelto per me.
In 5 minuti aveva già scelto il suo abito: lungo, verde smeraldo a sirena senza spalline con scollo a cuore e con una cintura di brillanti in vita.
Mentre aspettavo che lei si rimettesse i suoi vestiti, decisi di comprare anche il vestitino blu elettrico che mi aveva fatto provare, lungo fino a metà coscia con le spalline larghe e lo scollo a barca.
Pagammo i nostri abiti e Caroline mi trascinò in un negozio di scarpe dove, dopo mezz'ora, acquistai delle decolté di pizzo nero con dei brillanti del medesimo colore e lei scelse dei sandali dorati.
Per fare i nostri acquisti impiegammo circa 3 ore, come aveva previsto Damon e quando tornammo a casa , appena mi sedetti sul divano, crollai a dormire, distrutta dalle mille fatiche affrontate durante il giorno.

Salvatore's cousinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora