1• Sintomi

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Come tutte le mattine, a mezzogiorno la campana suona e come un gregge di pecore tutti noi adolescenti ci affolliamo all'uscita di questo macabro edificio, chiamato scuola. Ognuno di noi imbocca una via diversa. Io svolto per la via che conduce nella mia villetta a tre piani. La mia villa è di proprietà della mia famiglia da circa due secoli e in tutto questo tempo i Laurent l'hanno sempre abitata. E quando dico "Laurent" intendo i miei antenati, ed ora io, Jennifer Laurent, con i miei genitori. Loro sono degli ottimi genitori, ma, se devo dire la verità, hanno un metodo di insegnamento molto antiquato, e credo sia dovuto anche dal fatto che la disponibilità di soldi di cui sono a disposizione non li limitino.

Entro nella mia villa, salutando come sempre il maggiordomo che si trova all'entrata e che aspetto quotidianamente il mio ritorno. Salgo le tre rampe di scale per potermi chiudere in camera mia nell'attesa che sia pronto il pranzo. Oggi mi sento strana, ma non strana come tutti i giorni, oggi mi sento molto fiacca. Sarà l'avvento della primavera che porta con se sempre allergia dovuta al polline. In effetti non respiro molto bene ultimamente, e credo proprio per questo. In più mi è venuta una brutta tosse secca...

La cameriera mi chiama per pranzare e scendo di corsa al piano terra.

Mmmhhh, una buonissima carbonara!! La cameriera che lavora qui da quando sono piccola è la donna migliore che conosca! È sempre stata la mia confidente e la mia alleata nel disubidire ai miei genitori, anche se nel limite perché non voleva rischiare di perdere il lavoro, che le serve per sfamare la bocca di cinque figli.

Prima di pranzare, corro in bagno per farmi una coda e lavarmi le mani.

Mi guardo allo specchio. Wow, sono più pallida del solito... Allungo la mano sul fard di mia madre, così ed darmi un po' di rossore, ma mi sfugge di mano e quando cade sul lavandino si alza una gran polvere rosa. Inalandola, incomincio a tossire, e tossire, tanto che mi manca il fiato. Tossisco forte e mi piego per terra dalla tosse. Con la mano davanti alla bocca e la tosse che sembrava non finire, riesco a chiamare la cameriera che fa una corsa e che apre la finestra per far passare aria prima di chinarsi vicino a me.

"Sta bene signorina?" mi domanda.

In effetti la tosse si era allievata. Ancora un po' scossa, annuisco. Riapro gli occhi e quando guardo la mano, ancora davanti alle mie labbra, la vedo rossa e totalmente insanguinata. Lancio un urlo, tanto forte che corre da noi addirittura il maggiordomo. Tutte le mie labbra erano bagnate di sangue, e così anche le mie mani, il collo della maglia e una mattonella per terra. Il maggiordomo e la cameriera si guardano e io guardo loro sperando che sanno cosa fare.

Senza dir nulla il maggiordomo chiama un'ambulanza e così vengo ricoverata in ospedale.

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