4• Tranquillità

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I giorni passano rapidamente tra una chiacchiera e l'altra con Ariana e qualche escursione intorno alla villa degli zii. Ah già, gli zii. Gli zii sono fantastici, molto gentili e affettuosi. Non mi fanno mai sentire in difetto per colpa della malattia, non me l fanno pesare proprio. Mia madre e mio padre li sento di rado, anzi, mia madre non l'ho più sentita, mentre con mio padre ci ho parlato al telefono tre volte in due settimane. Già, sono passate due settimane da quando sono qui, l'estate ormai è passata e tra poco riapriranno le scuole.

Di scuola ne ho già parlato con i miei zii, e loro hanno deciso di mandarmi in un liceo frequentato solo da...ragazzi...malati come me. Certo, preferirei di gran lunga frequentare un liceo normale, ma non posso lamentarmi, visto che mia madre aveva chiesto di farmi studiare a casa con un insegnante privato. Almeno, così mi sentirò comunque una normale adolescente. Da un lato, non aspetto altro che ricominci la scuola! Ho deciso che voglio interagire con gli altri ragazzi e crearmi una specie di vita sociale, per quanto sia possibile crearne una.

Da un lato la mia vita qui a Portland è solo che migliorata, ho trovato una ragazza, mia cugina, nonché migliore amica, con cui condividere tutto e fare di tutto e di più; ho conosciuto i miei zii e ho scoperto che sono persone favolose e in più la malattia qui sembra allievata per via della tanta aria pulita di cui siamo contornati. Respirare è diventato quasi più facile!

Non vedo l'ora che arrivi l'autunno. L'autunno è la mia stagione preferita, anche se non ne so il motivo preciso. Quello che so è che adoro vedere gli alberi spogli e le strade vestite di colori come giallo, rosso e marrone. Tutto sembra un po' sospeso in aria, comprese le parole del libro che sto leggendo ora con la musica a tutto volume. Sempre lo stesso libro, Colpa delle Stelle. L'ho praticamente finito e devo dare totale ragione a Ari, questo libro è meraviglioso. Io e Arianna abbiamo fondato un club del libro tutto nostro dove sono tutti invitati, ma a cui ovviamente non si aggiunge nessuno oltre noi due.

È ora di cena e, come tutti i Mercoledì, oggi si mangia pesce. Ogni tipo di pesce è servito sulla lunga tavolata.

Durante la cena, lo zio prende la forchetta e, come se fossimo in cinquanta attorno al tavolo, la sbatte contro il bicchiere per attirare la nostra attenzione.

"Ragazze, volevo mettervi al corrente di una decisione che ho preso oggi" annuncia solenne come stesse parlando a tutta la città.

"Ho assunto una specie di giardiniere, un ragazzo molto giovane che cerca un lavoretto... Questo ragazzo lavorerà qui da Lunedì..."

Io e Ariana ci guardiamo, entusiaste della notizia.

"Un ragazzo! Magari pure carino!" dice sognando su quello che aveva detto zio William.

"Hai proprio una grande fantasia..." le dico e lei scoppia a ridere come una pazza.

American LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora