Ricetta Per Una Storia Perfetta - Scrivere Bene Ed Essere Famosi

La dignità di un ottimo personaggio

I personaggi sono una parte essenziale della storia. Spesso vengono sottovalutati o mossi come degli stupidi burattini: ciò è sbagliatissimo.

I personaggi sono umani (o quasi sempre). Di conseguenza, provano emozioni e sentimenti come tutti gli altri umani (che siano positivi o negativi è un altro discorso).

Per esempio?

Tu, per caso, accetteresti di morire senza nessun ripensamento?

Spero di no, nella maggior parte dei casi neanche loro lo vogliono (a meno che non siano depressi con istinti suicidi, a questo punto sarà molto complicata la faccenda).

Harry Potter non corre da Voldemort, nel settimo libro, saltellando e canticchiando.

Katniss Everdeen non partecipa agli Hunger Games con il sorriso, puoi facendolo per sua sorella Prim, a cui vuole incredibilmente bene.

Giusto?

I personaggi hanno una vera e propria dignità.

Se sono donne di alta classe, scordati che balleranno Rovazzi. Un uomo rozzo non saprà mai a memoria neanche una frase dell’Inferno di Dante Alighieri. Un pianista non suonerà mai la batteria (forse). Una quattordicenne svampita non avrà mai come hobby il golf e non lascerà mai a casa il cellulare con l’intera playlist dedicata ai One Direction.

I personaggi hanno dei pregi e dei difetti. Tutti.

L’eroe non sarà mai senza macchia e senza paura. Dovrà avere un grosso difetto che lo renda a tratti indifeso (una donna che ama con tutti il suo cuore, un volto brutto o le gambe corte. Oppure sarà scontroso, perché no?).

Il cattivo non lo sarà mai completamente. Avrà per forza un pregio e/o qualche debolezza.

Altrimenti è surreale e fidati, brutto.

Voldemort è il cattivo per eccellenza e a quanto pare molti lo trovano ridicolo e, forse, un po’ lo è (non cruciatemi, grazie. Sono una fangirl e HP è il mio fandom preferito).

Ci sono anche cattivi riusciti benissimo, quasi reali, perché rispettosi del criterio sopra citato. Se vuoi, cita il nome di qualche storia su Wattpad che abbia un cattivo così e/o un libro o film. Io ricordo “Helene” di “Souls’ Mirrors” (perdonami AleyXia, ma sono una fan della tua storia).

Stessa cosa: i cattivi raramente agiranno solo ed unicamente per sete di potere. E i buoni cosa c’entrano con il cattivo? Trova un collegamento.

Non commettere mai l’errore di presentarli di botto.

Voglio conoscere il personaggio per bene, non puoi dirmi che è simpatico o gentile. Devo vederlo! (Vedi  capitolo dedicato allo “Show Don’t Tell”, che farò presto) Lo devo scoprire da sola, altrimenti sarò io quella sintetica: “ma anche no”.

I personaggi devono avere relazioni concrete fra loro.  Devono comportarsi come lo farebbero nella vita reale.

Classico esempio?

“MAMMA! Sono le due di notte, indosso un top trasparente e una minigonna inguinale. Ho intenzione di ubriacarmi e drogarmi. Posso andare?”
“Certo, tesoro, divertiti e torna a casa incinta!”

Vi sembra normale? A me no.

I personaggi devono avere un proprio linguaggio.

Certo, se è una persona totalmente neutrale che parla con un vocabolario nella media, non ci sarà poi così tanto da sudare.

I personaggi devono avere una propria caratteristica.

Che ne dici di un taglio di capelli? Una voglia? Un modo di vestire?

E infine...

DEVONO APPASSIONARE!

Sia te che il lettore. Non creare personaggi stereotipati e noiosi. Esci dagli schemi!