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Jimin aprì svogliatamente gli occhi,per poi strofinarseli.
La mattina scolastica non era mai stata piacevole,ma quel giorno tutto aveva una piega più serena.
Taehyung si era svegliato dal coma e Hoseok sembrava essersi quasi completamente ripreso.
Tutto ciò faceva sì che il biondo non smettesse un secondo di sorridere.
A scuola le ore sembravano volare e le persone che prima trovava fastidiose gli parevano più simpatiche.
Era quello il momento della grande svolta?
Jimin era sicuro che lo fosse.
Si guardò attorno mentre percorreva la solita rumorosa strada nel vivo della sua cittá,lasciandosi inghiottire dalla folla intorno a lui.
Ad un certo punto,però,una mano gli afferrò la manica e lo tirò verso il margine del marciapiede.
Jimin sussultò,voltandosi.
Una chioma corvina lievemente spettinata,un viso latteo dai tratti fini.
Il biondo arrossì di colpo appena lo riconobbe.

<<Ehi Jimin.>>,disse il moro abbozzando un sorriso.

<<Yoongi!>>,rispose Jimin entusiasta.

Senza quasi accorgersene avvolse entrambe le braccia attorno al collo del più grande.
Fu un gesto spontaneo,che però fu soppresso dopo pochi secondi dal forte imbarazzo del ragazzo.
Yoongi sorrise,intenerito,per poi ricomporsi poco dopo.

<<Hai da fare?>>,chiese quest'ultimo al minore,che era dello stesso colore di un pomodoro maturo.

<<N-no,sono libero>>,rispose,grattandosi nervosamente la nuca.

Perchè si stava comportando così?
Si sentiva incredibilmente in imbarazzo,il suo viso stava andando a fuoco e le sue gambe avevano iniziato a tremare.
Non si era mai sentito così prima.

<<Ti andrebbe di fare un giro?Magari andare a prenderci un caffè...>>,propose il moro.

Jimin si sentì incredibilmente leggero.
Non ci volle molto,infatti,prima che gli rispondesse con un "sì" convinto.
E così i due,uno di fianco all'altro,iniziarono a camminare.
Non aprirono bocca durante tutto il tragitto,ma sapevano entrambi dove sarebbero andati.
Il bar del giorno precedente,sarebbe stata un'ottima idea.
Quando vi si trovarono davanti non ebbero nemmeno bisogno di lanciare un'occhiata in cerca di un consenso.
Il loro ingresso fu seguito dal suono lieve di un campanello.
Pochi secondi dopo arrivò il cameriere dai capelli rosa,con il suo vassoio sotto braccio.
Uno splendente sorriso gli attraversava il volto.

<<Ah-!Siete tornati!>>,esclamò entusiasta.

<<Non avevamo avuto modo di goderci un buon caffè ieri.Speriamo di riuscirci oggi!>>,spiegò Jimin ricambiando il sorriso del più grande.

Yoongi li ascoltava in silenzio.
Sapeva che stava sorridendo,ma non provò a contenersi.
Voleva godersi quel suo piccolo desiderio di divertirsi.
I due furono scortati dal cameriere ad un tavolo vicino alla parete a vetro.
Fuori la gente passeggiava,chi più in fretta,chi invece si godeva la strada.
Il biondo,senza accorgersene,si era ritrovato a fissare fuori,incantato.

<<Ti piace il paesaggio?>>,chiese spiritoso il moro,seguendo lo sguardo del minore.

Quest'ultimo sobbalzò,rendendosi conto di aver ignorato il suo accompagnatore.

<<Ah-!Scusami!>>,rispose Jimin,grattandosi nervosamente la nuca.

Yoongi si mostrò sorpreso,per poi lasciarsi sfuggire una risata.
La vista del più piccolo gli faceva perdere la testa.
Era sempre stato così,a sua insaputa.
Aveva sempre fatto il cattivo,ma in realtá impazziva per Jimin.

<<Caffè?>>,chiese il moro al biondo.

<<Cappuccino.>>,rispose il più piccolo sorridendo.

Yoongi appoggiò i gomiti sul tavolo,spostandosi più vicino all'altro.

<<Ah sì?Allora due cappuccini.>>,affermò sorridendo.

Appena il giovane cameriere dai capelli rosa si avvicinò al tavolo,il maggiore ordinò e così i due ebbero modo di godersi una serena chiacchierata.
I due cappuccini fumanti arrivarono in tempo brevissimo,e in altrettanta fretta furono bevuti.
Nonostante questo,però,passarono molte ore seduti uno davanti all'altro,a parlare di niente,a guardarsi negli occhi e a godersi ogni singolo e fuggente attimo.

~

<<Dove cazzo è?!>>,urlò infuriato l'uomo,lanciando il suo cellulare sul lucido pavimento di marmo.

Due uomini vestiti di tutto punto si avvicinarono a lui,cercando di persuaderlo e di farlo accomodare nuovamente sulla sua poltrona di pelle.
La targhetta di plastica rigida ciondolava dal suo collo con sopra nome e cognome,scritti con caratteri cubitali:Kim Namjoon.

_

Avevate gettato questa storia del dimenticatoio?Beh mi dispiace ma vi tocca CONTINUARLA.
Ebbene si,non sono morta,non mi hanno rapita,non ho lanciato il mio cellulare sotto un treno.
Si riparte a bomba!
(Scusate per le ere glaciali passate nell'intramezzo tra il capitolo precedente e questo)

°Little game° /Yoonmin/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora