Quella notte Jimin rimase a casa insieme al suo coinquilino.
Tra risate,scherzi e battute i due passarono una serata piena di divertimento.
A volte i loro compagni di classe gli chiedevano se stessero insieme,ma i due rispondevano sempre con una folgorante risata.
Si volevano bene.Tutto qui.
Hoseok,però,forse non voleva fermarsi al "tutto qui".
Forse anche lui avrebbe voluto vederlo "in azione".
Magari in quel solito love hotel.
Ma,dopotutto,sapeva che se ne sarebbe pentito.
Si limitava semplicemente ad essere il suo amico del cuore.<<Park,muoviti o faremo tardi!!!>>
Una voce squillante risuonò in tutta la stanza.
Il biondo si alzò piano piano,ancora assonnato.<<Che risveglio...>>
La sua voce era bassa,ma il compagno riuscì ugualmente a sentirla.
<<Beh,almeno questa mattina non hai un dolore cane al fondoschiena!>>,urlò scherzoso all'amico.
Jimin sospirò.
"In effetti ha ragione...di solito non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto...",pensò tra sé e sé.
Non voleva ammetterlo.
<<Va bene,va bene.
Cosa c'è per colazione?>>,chiese Jimin curioso.<<La torta che ho fatto ieri,
da solo.>>,gli rispose Hoseok,marcando in particolar modo quel "da solo" che,come desiderato,fece sentire in colpa il minore.<<Ok,ho capito.Mi prendo un periodo di pausa.>>
Hoseok sorrise ed entrò in camera con un vassoio dove c'erano una fetta di torta ed una tazza fumante di cioccolata calda.
Si sentiva quasi come una mamma che portava al figlio malato la minestra.H<Muoviti,se no si fredda.>
J<Non c'è nemmeno bisogno di ripeterlo!>
~
Fatta colazione,Jimin si vestì velocemente ed uscì a corsa seguito dall'amico.
Una scena quasi comica.
Arrivarono a scuola appena prima del suono della campanella d'inizio e si sedettero vicini in fondo alla classe.
I loro compagni gli lanciavano delle occhiatine,un po' interrogative,un po' divertite.
Ad un certo punto la porta dell'aula si aprì.
Un ragazzo dai capelli corvini si affacció,scrutando uno per uno tutti i ragazzi.
La sua attenzione ricadde su Jimin.
Si mise a fissarlo per qualche istante,per poi chiedergli con un filo di voce:<<Sei tu Park Jimin?>>
Il biondo rimase in silenzio e si limitó solo ad annuire.
Il ragazzo gli fece cenno di uscire con la testa e Jimin si sentiva sempre più inquieto."Ma cosa vuole questo da me?
Vuole le botte?Cosa ho fatto?"Il silenzio regnava all'interno della classe e l'attenzione era tutta sui due.
<<E se invece non volessi?>>
La tensione era quasi palpabile.
I due ragazzi continuavano a fissarsi senza muovere un muscolo.
Ad un certo punto il moro piantó un pugno sulla porta,mantenendo il suo sguardo fisso su Jimin.<<So a che gioco stai giocando.Se non vuoi farlo sapere a nessuno faresti meglio ad uscire.Oppure preferisci essere sputtanato davanti a tutti?>>
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°Little game° /Yoonmin/
FanficPiccolo gioco. Già,avrebbe dovuto essere solo un piccolo gioco. Due corpi nudi,le luci spente,il calore dei respiri che si mischiavano. Le labbra che si cercavano,si desideravano. Un desiderio folle,pazzo.