capitolo 3

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Quando mi svegliai intuii che doveva essere giorno perché sentivo il ronfare provenire da sotto le coperte lussuose dall’altro lato della stanza, mi alzai e diedi un’occhiata impietosita all’abito tutto stropicciato che si confondeva con i cuscini di velluto sopra il divano, mi dispiaceva che un vestito di tale bellezza dovesse essere indossato da una come me anziché da una nobile dama, che di certo avrebbe saputo dargli più valore di quanto gliene abbia mai dato io e lo avrebbe trattato come meritava, ma purtroppo per lui era diventato il mio compagno di giochi ora. Mi diressi verso il letto e mi sedetti in un’estremità per fermarmi ad osservare l’essere a cui avevo “confessato” il mio amore. Era un vampiro vecchio, ma non eccessivamente, ne avevo conosciuti di tanto più anziani quanto più spaventosi. Lo trovavo ripugnante, eppure non è che fosse particolarmente brutto fisicamente, anzi, penso che per le donne della sua età non fosse niente male, io lo disprezzavo per il viscidume che aveva dentro, non aveva neanche la parvenza di un cuore umano in quel petto freddo e morto. Ho sempre avanzato ipotesi circa l’età in cui fosse stato trasformato, ma i vampiri sono sempre stati  molto restii a parlare delle loro vite umane, probabilmente all’epoca avrà avuto tra i 60 e 70 anni. lo osservai attentamente,  e mi avvicinai un po’ era inutile temere che si svegliasse, perché a differenza di molti altri vampiri non si era mai adattato, non ho mai capito se perché non volesse o non potesse, a vivere alla luce diurna. Molti vampiri, chi per sfuggire alle persecuzioni, chi per continuare ad avere una parvenza di vita umana, si erano adattati ala luce del giorno, solo alcuni testardi e gli anziani si rifiutavano di aprirsi al nuovo mondo, ,loro dicono per l’orgoglio di essere creature notturne, ma chissà.  Mi alzai, non riuscivo a sopportare la vista della sua faccia troppo a lungo, qui tetigerit picem inquinabitur ab ea (chi toccherà la pece ne rimarrà imbrattato), ero però  rincuorata dal fatto che si trovasse in quella stanza a dormire sapendo che c’ero anche io, perché significava che avevo la sua fiducia. se avessi voluto, avrei aperto le pesanti tende e l’avrei bruciato con i raggi solari, oppure avrei potuto impalarlo con un pezzo di legno nel cuore, e lui non si sarebbe svegliato mai, mai più, ma  a poco m i sarebbe servito, perché la sua morte per mano mia sarebbe equivalsa anche alla mia. no, non era questo che volevo, io volevo andarmene libera, e avrei aspettato il momento giusto per farlo. Non dovevo sprecare tutto. Mi alzai e uscii dal portone, fuori trovai due guardie loro sì che erano due tocchi di manzo! Feci loro un cenno del capo. Gironzolavo per il castello quando un –gluarguarg- provenne dal mio stomaco ohoh! Direi che qualcuno ha fame! Scesi verso le cucine dove vivevano le domestiche in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti, sebbene i vampiri non necessitassero cibo per sfamarsi, il sapore lo riuscivano a percepire, e a molti piaceva ogni tanto usufruire delle ottime cuoche di cui si circondavano (per farle cucinare, s’intende). Lungo le scale a chiocciola incontrai Elizabeth che salutai con un cenno del capo, più mi avvicinavo al piano di sotto e più la mia pancia assomigliava ad una trattore. Praticamente tutto il personale del castello era composto da umani, il che sarebbe potuto sembrare strano in una casa di vampiri, ma non tanto più strano che trovare fuori da una casa di campagna un orto o una fattoria, già, lo so, sembrava orribile messa così; ma erano questi gli esseri da cui mi ritrovavo circondata.

Diedi una sbirciatina in cucina per vedere cosa emanasse quel buon profumi e mi avvicinai circospetta al forno e mi accucciai al cospetto di una deliziosa torta che tra le braccia calde dell’elettrodomestico stava piano piano crescendo. Mmm… che acquolina… -diana!- scattai su come se mi avessero dato una scossa elettrica sul sedere, guardai la Marilù con sguardo colpevole.-questa non è per voi, la vostra è in frigo- oh! Santa donna! Mi precipitai verso il frigo mentre una grossa risata scaturiva dalla pancia di Marilù, lei era la cuoca migliore che avessi mai incontrato, ed era, tra l’altro, una persona deliziosa. tirai fuori la mezza cheesecake che era sopravvissuta all’attacco probabilmente di Grace è sempre lei che ripulisce i dolci più deliziosi con lo sguardo corrucciato addentai una fetta e… mio dio! È da orgasmooo! – ti sei davvero superata!-mi complimentai. La sentii accomodarsi sullo sgabello al mio fianco e poggiare il suo visone tra le mani osservandomi,- hai sentito la novità?- domandò con fare cospiratorio novità? Uhuh! Adoro le novità! –novità?- domandai con fare disinteressato, meno ti incuriosisci e più cerca di attirare la tua attenzione rivelando dettagli scottanti.-sembra che tra due settimane il consiglio degli anziani si riunirà qui!- rivelò sganciando la bomba senza tanti preamboli. Coooosaaaa??? Il boccone mi andò di traverso e iniziai a tossire diventando bordò, mi piegai in due tentando di mandar giù il pezzo di torta incastrato, allora la donna venne in mio soccorso assestandomi due pacche sulla schiena che probabilmente mi avrebbero lasciato due enormi ematomi. Inalai aria nei polmoni pericolo scampato! –stai scherzando?- gracchiai.- magari! Vincent sta facendo pulire da cima a fondo tutto il castello e a me sta facendo ideare dei piatti pazzeschi! Ho sentito dire..- continuò avvicinandomisi e tralasciando il tono euforico di prima - … che ... -. -che??- la incalzai io. – ho sentito dire che cadrà qualche testa durante quest’assemblea.- mi si raggelò il sangue – qualche testa non di essere umano … non so se mi capisci..- la capivo eccome. Colpo di stato? Espiazione di peccati?quando il consiglio degli anziani si allontanava da Londra non era mai un buon segno, lo avevo imparato, e a mie spese, purtroppo …

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