capitpitolo 7

208 15 6
                                    

- Vincent- 

- Dimitri, che piacere- bugiardo. Vincent lo guardava come se sperasse di fargli un buco tra gli occhi con il potere dello sguardo. il nuovo arrivato chinò gli occhi su di me, e allora mi ricordai di essere praticamente nuda così afferrai in fretta e furia il vestito per coprirmi alla bell' e buona.

-non mi sembra di certo questo il modo di trattare una giovane ragazza, no?- rispose l'altro che sembrava chiamarsi Dimitri, di certo non mi sembrava nemmeno proprio cortese il modo in cui mi fissava, alzai un sopracciglio in segno di sfida se volevi fare il principe azzurro sei arrivato un po' in ritardo, bello!

-non credo davvero che ciò rigurdi le tue competenze- rispose in tono asciutto il vecchio bastardo. non aveva neanche la decenza di pentirsi del suo comportamneto di merda. Lo sconosciuto vedendo la mia espressione alzò un angolo della bocca in tono divertito. chi si credeva di essere? Ero completamente ricoperta di blu da capo a piedi e volevo andarmene prima che si seccasse e non andasse più via, mi vergognavo come una ladra, ma non volevo essere la prima ad abbassare lo sguardo. mi alzai abbandonando l'angolo in cui mi ero rifugiata con fare superbo e mi avvicinai a Vincent e gli tesi la mano, perchè potesse leggere i miei pensieri anche se mi aveva ridotta a quello stato e nonostante le sue maniere brutali mi era piaciuto il suo contatto, ma mi aveva veramente ferita trattandomi come un oggetto. volevo fargli sentire come mi sentivo,  e nonostante l'umiliazione subita non lo avrei di certo abbandonato, io lo amavo con tutto il mio cuore; e lo sapevamo entrambi.

lasciai andare la sua mano sperando che avesse recepito il messaggio. schifoso, me l'avrebbe pagata con gli interessi. Cercai di evitare di strofinare la mia mano per eliminare i rimasugli di quel contatto.

-conpermesso- Zampettai fino alla mia stanza mezza nuda, ogni volta che incrociavo qualcuno per il corridoio mi ritrovavo il suo sguardo interrogativo addosso. Avevo bisogno di una buona doccia bollente, e magari un buon bicchiere di vino, quello sì che avrebbe giovato alla mia salute!

in un attimo scivolai dentro la doccia, e con l'acqua più calda che riuscì a raccimolare iniziai a sfregare via l'inchiostro, il bastardo non va via però! Continuai a strofinare per mezz'ora buona, e il colore se ne era andato da un bel pezzo, peccato però che avessi ancora la sensazione di quelle luride mani vagarmi sul corpo. Presi la spugna e grattai, ormai avevo la pelle viola, ma non mi importava, non avrei smesso finchè non mi fossi lavata via la sensazione delle sue mani su di me. Nonostante l'impegno, quando mi guardavo il corpo potevo vedere ancora le impronte delle sue dita, così abbandonai a terra la spugna e mi cimentai con le unghie, e mi fermai soltanto quando mi resi conto di avere del sangue sotto di esse e guardandomi le braccia e la vita notai i rivoli di sangue sgorgare dalle ferite. dannazione! Dovevo ripulirmi alla svelta prima che qualcuno decidesse di enire a fare uno spuntino nella mia camera attirato dal sangue.

Mi misi una camicia da notte, nonostante il castello fosse nel bel mezzo del solito ritmo frenetico della mezzanotte, dato che non avevo alcuna voglia di rivestirmi per la terza volta in quella giornata. Sgattaiolai nei piani inferiori dove cercai la cantina, sempre ottimamente fornita; aprii la porta e vi sgusciai silenziosamente dentro. Il pavimento di pietra era assurdamente congelato sotto i miei piedi, dovevo muovermi se non volevo andare in ipotermia nel giro di due minuti. Zampettai fino allo scaffale che sapevo contenere la fonte di tutte le mie gioie, del buon vino rosso era ottimo per il mio scopo: ubriacarmi fino a sprofondare nel sonno. scorrevo le varie etichette quando lo sguardo mi si posò in lontananza oooooh! non posso credere ai miei  occhi. Mi avvicinai saltellando, stavo perdendo la sensibilità ai piedi, e ammirai la favolosa bottiglia di rum abbandonata a lato di alcuni liquori. ora ci pensa la mamma a te, piccola. Sogghignavo raccogliendola tra le mie braccia, sarebbe mai esistito qualcosa al mondo che il rum non avrebbe potuto sistemare?

-ottima scelta, peccato che fosse la MIA scelta-

sussultai per lo spavento e la bottiglia mi scivolò dalle mani nooo! il rum noo! Dimitri però fu più veloce e riuscì a salvare il rum menomale! tirai un sospiro di sollievo vedendo la mia conquista sana e salva, non fui però altrettanto felice di vederla tra le sue mani.

-ti ringrazio- mi sussurrò all'orecchio facendomi rabbrividire dovunque. dovrebbe essere illegale avere una voce così sexy! Lo guardai attonita allontanarsi con la MIA bottiglia. che prepotenza!

eh no ecchecazzo! mi aveva forse presa per un'allocca? - perdona caro- dissi, sfilandogli il tesoro dalle mani. Mi ero quasi presa il cagotto per quella dannata bottiglia, col cavolo che avrei mollato l'osso così facilmente. gira al largo bello mio!

lo superai zampettando lungo i corridoi sotterranei, mi stavano senza ombra di dubbio diventando i piedi blu, e le braccia e il petto mi dolevano ancora per i graffi. - ti sei ferita?- sobbalzai per la seconda volta e presi un infarto, anche se non so bene se per il suo movimento improvviso o per quei due occhi neri e quelle labbra tentatrici vicino al mio orecchio. Mi portai una mano al cuore, sentendo come premeva per uscirendalla cassa toracica, mi stava annusando?!

- non sono affari tuoi - gli risposi cercando di liquidarlo alla svelta, ma sentii la sua voce (così maschia ,devo ammettere) richiamarmi.

- sono in questa casa da neanche mezza giornata e già me lo sono sentito ripetere fin troppe volte per i miei gusti- sospirai decisa ad affrontarlo per poi godere della mia miracolosa bevanda in santa pace una volta per tutte.

- forse perchè dovresti farti un po' di cazzi tuoi?- risposi acida. Mi infastidiva al quanto tutto il suo charme, dovrebbe essere illegale concentrarlo tutto in un solo essere vivente... beh... "vivente"... diciamo in un solo essere, e basta.

poi mi venne un'illuminazione geniale, come se una lampadina si fosse accesa nella mia zucca. senza lasciargli tempo di darmi una risposta altrettanto acida gli chiesi diretta - sei del consiglio?- sparai, bramavo di sapere di più riguardo a questa storia.

- sai...- iniziò - una saggia mi disse"forse dovresti farti i cazzi tuoi", cosa ne dici? vale come risposta?- ci rimasi veramente da culo se devo dirla tutta e rimasi a fissarlo con la bocca aperta come un'allocca. dannato lui e il suo fascino! cosa c'entrasse il suo fascino? non ne ho idea, ma mi irritava al quanto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2014 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

acta est fabulaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora