L'avvicinamento

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Verso sera Elisa andò a bussare piano piano alla porta di Clara:

"tesoro, è ora di cena vieni che oggi non hai mangiato nulla e non ti fa bene. Cosa ti è successo?"

La nonna si sedette a bordo del letto appoggiando la mano sulla spalla della nipote

"nonna oggi ero in giro e ... ho preso una stradina che portava a un maneggio, mi ero ripromessa dopo quello che è accaduto di non avvicinarmi mai più a loro."

"Clara guarda che non è colpa tua cos'è successo, tu hai solo cercato di risolvere un problema che era più grosso di te pur di tenere accanto chi amavi, sono cose della vita che possono succedere è solo stato un brutto incidente."

"lo so nonna ma non sopporto l'idea di non avere più Nashua qua con me, se non fossi stata così egoista l'avremmo venduta e sarei potuta andare a trovarla quando volevo, non sarebbe stata più mia ma almeno potevo andare a trovarla e montarla quando volevo e soprattutto sarebbe stata ancora viva invece adesso non c'è più."

"piccola dai tempo al tempo e vedrai che man mano cosa provi si attenuerà, non sparirà mai perché ciò che hai vissuto nessuno dovrebbe provarlo ma vedrai che starai meglio e secondo me dovresti tornare a quel maneggio chissà che non ti aiuti a superare questa cosa. Adesso vieni a cena che abbiamo preparato dell'ottima pizza."

Con il cuore leggermente meno pesante scese insieme alla nonna a gustarsi la cena cercando di non ritornare con la testa sul discorso di poco fa. Domani sarà un altro giorno e man mano come ha detto Elisa sarebbero cambiate le cose e forse tutto si sarebbe sistemato, in cuor suo lo sperava tantissimo. Quella notte fece fatica a dormire, gl'incubi gli ritornarono, si svegliò andò a farsi una doccia e una colazione abbastanza scarsa, non aveva fame per via degli avvenimenti. A mente fredda pensò che forse si la nonna aveva ragione, sarebbe dovuto tornare, le cose si dovevano affrontare di petto non scappare via, non avrebbe aiutato le cose fuggire. Prese la bici e partì per il maneggio, il cuore le batteva forte era molto agitata ma quando arrivò in cibo e vide quello splendido posto si calmò, scese e si sedette a terra a guardare i cavalli che venivano fatte riscaldare prima delle lezioni, i più anziani portati fuori ai paddock. Sentì scricchiolare la ghiaia dietro di se e sentiva rumore di zoccoli, si alzò immediatamente e si voltò. Davanti a se trovò un'enorme frisone morello che la fissava dall'alto della sua immensa eleganza:

"hey ciao, non preoccuparti è bravissimo non morde, si chiama Sheratan se vuoi puoi accarezzarlo."

Come ipnotizzata Clara allungò la mano e accarezzo quel muso soffice che aveva davanti a se, il cavallo ricambiò con una vigorosa leccata della sua mano, si mise a ridere:

"vedi? È un cucciolone, comunque lascia che mi presenti io sono Luca."

"piacere mio Clara"

"adesso ti chiedo scusa ma devo andare se vuoi un giorno passa dal maneggio che ti faccio vedere il centro, buon proseguimento Clara piacere di averti conosciuta."

Aveva avuto la proposta di visitare il maneggio, aveva accarezzato un splendido cavallo, un miscuglio di emozioni le invasero il corpo, con un sorriso lieve prese le bici e tornò a casa.

Non è mai finitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora