Nell'esatto momento in cui Clara si svegliò una marea di medici si piombarono nella stanza della ragazza, le fecero tantissime visite, le auscultarono il cuore, guardarono i riflessi degli occhi e di occhi e di ogni singola parte del corpo. Per fortuna riusciva a parlare e muoversi per quanto le rotture glielo permettessero, non aveva riportato conseguenze. La degenza in ospedale sarebbe comunque continuata per tenerla sotto controllo, la guarigione per le costole e le gambe sarebbe stata molto ma molto lunga contando anche la fisioterapia che doveva fare. Ai genitori di Clara ancora non le sembrava il caso di dirle di Nashua, a tempo debito sarebbero arrivati anche a quell'argomento, come quello che da li a non molto si sarebbero dovuti trasferire e cambiare completamente stile di vita. Loro che abitavano in periferia di New York, lo studio in pieno centro si sarebbero dovuti spostare in Italia, dalla nonna materna Elisa, precisamente a Crotone. Elisa aveva una villa con un bel prato e frutteti, affacciata sul mare, bastava uscire dal cancello, fare circa una decina di minuti a piedi che già ti ritrovavi davanti alle spiagge. Erano stupende, pura sabbia senza un minimo di pietre, l'acqua cristallina che per arrivarti l'acqua alla pancia bisognava allontanarsi parecchio. Era un grandissimo cambiamento per loro, ma cercando il lato positivo della cosa era che si sarebbero allontanati definitivamente da tutto quell'orrore e in qualche modo se pur difficile a farsi si sarebbero ricostruiti una nuova vita da capo e con i migliori auguri che fosse anche meglio di quella precedente. I mesi che trascorsero furono molto duri ma almeno giunse una bella notizia, finalmente Clara sarebbe potuta ritornare a casa, il rientro spaventava un pò tutti, i ricordi le sarebbero piombati addosso come un enorme macigno. Entrò in casa e andò subito in camera sua prima che venisse chiamata per la cena, le coppe di tutte le gare vinte sulle mensole, i poster dei suoi atleti preferiti, le cassette con sopra le registrazioni dei suoi più bei momenti a cavalli e poi, una fotografia appena al suo specchio, lei e Nashua in un primo piano, la cavalla intenta a schiaffargli una grossa leccata sulla guancia e la ragazza che rideva a crepapelle divertita da quel suo solito gesto.
"tesoro vieni a tavola è pronta la cena"
"mamma, papà ho bisogno di chiedervi una cosa"
"certo tutto cosa vuoi"
"Nashua, come sta?"
un momento di silenzio, quell'attesa durata pochi secondi ma che sembravano secoli, la risposta arrivò ..
"tesoro, Nashua .. Nashua è morta non ce l'ha fatta"
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Non è mai finita
General FictionClara ragazza di vent'anni, ancor prima di saper camminare già era salita sopra un cavallo. Praticante di salto ostacoli lei e la sua fidata compagna di avventure Nashua, una bellissima purosangue inglese sauro hanno affrontato molte gare e altretta...