Capitolo 22.

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"Vuoi qualcosa da mangiare?" Mi chiede,
"E me lo chiede pure?" Rispondo io alzandomi dal letto,
"Questa tuta mi va larghissima" sbuffo guardandomi,
"Se vuoi ti restituisco i tuoi vestiti bagnati"
"Nono sto benissimo, anzi mi dona"

Scendiamo in cucina, mi siedo mentre Evan prepara due panini con il prosciutto.
Sentiamo la porta aprirsi e dei passi dirigersi verso di noi.
"Mamma che ci fai a casa?" Chiede Evan,
"Avevo dimenticato il cellulare, non pensavo fossi in compagnia" mi squadra da capo a piedi, vorrei sprofondare.

"Buon pomeriggio, signora Fitz, sono un'amica di suo figlio" le porgo la mano per salutare,
"Sei proprio una bella e brava ragazza" mi sorride stringendomi la mano, "puoi chiamarmi Miranda"
"Sei sicura che siate solo amici?" Guarda la tuta,
"Oh sisi, è che sono venuta per un progetto scolastico a piedi, ha iniziato a piovere e suo figlio mi ha prestato qualcosa da mettermi" arrossisco,
Si gira verso Evan che annuisce, poi si dilegua.
"Arrivederci ragazzi".

"Ti uccido stronzo" dico io,
"Sei proprio una bella e brava ragazza" scimmiotta la voce di sua madre "non ti conosce ahah" ride,
"Cosa vuoi dire, io sono stupenda" faccio facendo finta di asciugarmi le unghie.
"La scena più imbarazzante di sempre" dico io,
"Ho notato, eri rossa come un pomodoro" continua a ridere porgendomi il panino.

Ci incamminiamo verso il divano, ci mettiamo comodi e guardiamo un film in TV.
Senza accorgercene ci addormentiamo entrambi e al nostro risveglio erano già le 23:19 .
"Chanel se vuoi, puoi restare qua" dice strofinandosi un occhio,
"Non non sarebbe il caso, dopo quello che è successo con tua madre e..prima"
"Ma sta piovendo a dirotto"
"Chiamerò mio fratello o un taxi"
"No dai ti accompagno io".

Saliamo in camera, prendo i miei vestiti ancora umidi e ci mettiamo in macchina.
"La tuta te la riporto pulita",
"Tranquilla, preferisco il tuo profumo sopra", arrossisco un po' e lui ridacchia.
"Ti faccio questo effetto Felton?"
"Quale effetto?" Mi giro dall'altra parte così da non mostrare il mio rossore.
"Scendi siamo arrivati",
"Ok allora a domani" biascico
"A domani".

Rientro a casa e trovo solo Alan.
"Mamma e papà?" Chiedo,
"Non sono ancora tornati, ho provato a contattarli e non rispondono" continua "ma quella è di Evan" indica la tuta che ho addosso.
"Ehm si, mi sono bagnata mentre andavo da lui"
"Avete risolto?"
"Si più o meno" si, abbiamo risolto il fatto della litigata e ora come risolviamo il fatto del bacio?
Non ci abbiamo pensato per tutta la serata ma quel bacio non può rimanere in sospeso, sarà significato qualcosa.
"Sono contento" dice lui abbozzando un sorriso.

Me ne salgo in camera mia per andare a dormire.
Ripenso al bacio. Così veloce, così bello.
Sembrava lo desiderassi da tanto, il mio cuore pulsava come non mai e sentivo la tempesta nello stomaco.
Non voglio ricaderci un'altra volta anche se quella è una storia passata. Non so più quando quello che provo è amore o una semplice sensazione. E poi, non mi starò mica innamorando di Fitz?!

Riscaldami il cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora