Capitolo 24.

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"Pi-cco-la mia" sento una voce, alzo la testa fissando gli occhi di mia madre intenti ad aprirsi.
"Mamma" urlo,
"Sono qui no-n me ne va-do" dice ancora con difficoltà.
Mi asciugo le lacrime e corro fuori per chiamare un dottore.

"Un dottore vi prego" urlo fuori la stanza,
"Il primario che mi sente, corre verso di me"
"Si è svegliataa" dico mentre entriamo entrambi,
"È forte la signora" dice guardando mia madre sorridendo,
"Non posso andarmene proprio ora, ho due figli da accudire" mi scende una lacrima e mi butto su di lei per abbracciarla.
"Scusa, scusa ti prego per questi anni",
"Non devi chiedermi scusa" dice lei lasciando che una lacrima macchiasse il suo viso.

"Faremo altri controlli così da essere sicuri, poi vedremo quando e se è possibile dimetterla"
"Grazie mille" dice mamma al dottore.
Mio fratello entra di scatto della porta e si butta anche lui su mia madre,
"Ci hai fatto prendere un bello spavento eh" dice lui sorridendo,
"Vi metto alla prova" dice lei sarcastica.

Papa è li, con gli occhi chiusi, immobile con quella macchina accanto che mi da sui nervi.
Bip, bip,bip.
Anche lui si riprenderà, deve riprendersi.
Non può lasciare mamma così.

Passano ore e ore, sono le 22:00 da quando siamo qui.
Io non smetto di piangere perché mio padre ancora non si sveglia e i dottori sono dentro da molto.

"Chanel, Alan" grida dal corridoio una voce familiare.
Evan corre verso di noi e dietro di lui ci sono Brandon e Aaron.

Mi alzo in piedi e lui viene verso di me abbracciandomi. Piango bagnandoli tutta la spalla.
"Ci sono io ora, stai tranquilla dai" mi fa sussurrandomi piano, io lo stringo ancora di più piangendo ancora più forte.
"Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare? Hai fame?"
"No grazie mille ma non ho fame" dico.

Mi stacco da lui che po porge un fazzoletto,
"Asciugati che non mi piaci quando piangi", abbozzo un sorriso che si frantuma poco dopo,
"Piccola tutto apposto?" Dicono gli altri,
"Si più o meno".

"Chanel perché non vai insieme a Evan al bra qui sotto a mangiare qualcosa?" Mi chiede Alan "ci sono io qua", decido di andare, tanto rimanere qui a piangere non sarebbe servito a niente.

Appoggia una mano sulla mia spalla e scendiamo le scale.
Mi siedo in un tavolino del bar mentre Evan prende qualcosa al bancone,
Viene con un pacco di patatine e due pizzette,
"Mangia" mi ordina, afferro una pizzetta e la port alla bocca.

In realtà avevo tantissima fame, non mangio da un giorno esatto e ne avevo proprio bisogno.
"Grazie" biascico tra un morso e l'altro, ricambia con un sorriso delicato.

Non dice nulla, secondo me perché ha paura di dire qualcosa di sbagliato. Ma mi basta un suo sorriso per farmi sentire meglio, è contagioso.

"Mi accompagni in bagno?" Chiedo,
"Si andiamo" mi risponde come se per lui fosse normalissimo andare nel bagno delle donne,
"Ti aspetto qui fuori" mi dice.

Entro e guardandomi allo specchio noto due occhi rossi gonfissimi e delle occhiaie terribili.
Faccio velocemente pipì poi esco ma non trovo Evan.

"Ehi scusami" esce dalla porta "mi hai fatto venire voglia di fare pipì", rido alla sua frase poi torniamo sopra.

Quando entro trovo due persone che non avrei mai pensavo che venissero.

Riscaldami il cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora