Capitolo 25. "Un messaggio per Sarah"

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"Prendimi per mano e dammi un motivo per ricominciare."

È stranissimo essere "la ragazza di Mike", una parte dentro di me non ci vuole ancora credere anche dopo un mese.
È davvero bello poter stare con lui, baciarci, tenerci per mano e guardarci negli occhi senza aprire bocca.
Potrebbe sembrare una stupidaggine, ma è la cosa che preferisco fare in assoluto, mi fa sentire bene e non mi giudica se ogni tanto dico qualcosa di strano, lui è sempre lì, pronto ad ascoltarmi e darmi qualche consiglio.
I nostri genitori ancora non sanno della nostra storia, non l'abbiamo detto nemmeno a Owen e Reese, per il momento abbiamo deciso di tenere la nostra storia al di fuori della famiglia.
E se si venisse a sapere pazienza, non potremmo farci niente.
I nostri amici però sanno della nostra storia e sono felici per noi, anche se è stato imbarazzante da dire, soprattutto quando mi ha presentato come "la sua fidanzata".

Adesso per tutta la scuola ci sono degli striscioni che ci ricordano che tra tre giorni ci sarà il ballo della scuola.
Ogni anno, quel giorno, l'ho passato rinchiusa nella mia camera, adesso però potrei andarci per la prima volta, con Mike. Un po' mi spaventa chiederglielo e non ci tengo nemmeno tanto.
Le persone non sono più un problema per me, se ho accanto lui va tutto bene, ma un ballo potrebbe espormi a situazioni che non saprei gestire, in quel caso ci sarebbero troppi occhi puntati su di me.

La scuola è interamente tappezzata di striscioni, nessuno potrebbe dire di non essersi accorta che il ballo sarebbe stato sabato.

C'è un piccolo poster appeso sull'armadietto di Sarah. Lei lo fa a pallina e lo butta per terra infastidita, aprendo poi l'armadietto. «Idioti, pensano di invitarmi così». Dice prendendo un biglietto da sopra il suo libro e buttando per terra anche quello.

Qualcuno le avrà sicuramente messo l'invito tra le fessure dell'armadietto. «Potresti almeno vedere chi te l'ha inviato». Dico piegandomi sulle ginocchia e riprendendolo.

Apro la busta ed estraggo un foglio da esso:

"Da parte di: Hayden Torres.
Ti andrebbe di venire al ballo con me?
Mandami un messaggio e fammi sapere la risposta, so che hai già il mio numero".

Me lo toglie dalle mani e legge anche lei ciò che c'è scritto. Seguo il movimento dei suoi occhi che ad ogni parola le fanno diventare il viso più rosso. Si guarda in giro, chiude gli occhi e scrolla le spalle.
Mi stupisco quando lo strappa in due davanti a me, mi ha lasciata davvero di stucco. «E perché non me lo viene a dire in faccia?». Chiede guardandomi.

Prende i libri e posa quelli che non le servono più, poi chiude l'armadietto e si avvia con rabbia verso la nostra classe. «Non era proprio ciò che volevi?». Le chiedo confusa.

Hayden è uno dei ragazzi più popolari della scuola, gioca a basket ed è anche il capitano.
Lo ammirano tutti per il suo aspetto e il comportamento da badboy, proprio il genere di ragazzi che piacciono a lei.
È alto 1.80 cm circa, muscoloso, occhi che vanno dal verde al nocciola, fosse ai lati della bocca, naso dritto, labbra non troppo carnose e capelli castani.

Mi stupisco però che abbia invitato la mia amica. Non perché sia brutta, ma perché non è così popolare da potersi guadagnare un suo invito. «Come fa a sapere che ho il suo numero? Qualcosa glielo avrà detto sicuramente e già queste cose così non mi piacciono. E poi doveva venirmi lui ad invitare, un biglietto del cazzo avrebbe potuto mettermelo chiunque nell'armadietto». Dice infuriata.

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