Quando non so più parlare, o quando non ho da parlare, scrivo. Quando il gioco si ferma, quando gli amanti si guardano dormire, quando anche l'ultima sigaretta si acquieta, scrivo. Quando il Tempo si dimentica di esistere, quando gli spazi e i progetti fuori dalla stanza sono interminabili incubi, quando sono solo ma la mia voce non basta, scrivo. Con le parole cerco un senso al mondo, e quando non ho parole scrivo. Scrivo quando sento nell'odore della pioggia le mie lacrime, scrivo quando essere leggero con la vita non serve più, servirebbe volare. Scrivo per ogni notte in cui non scrivo, per ogni secondo, per ogni anno in cui getto via il mio tempo, scrivo per la Terra che mi corre sotto ai piedi quando divoro le stelle, o per quando sogno di farlo. Scrivo, lascio un segno che non basterà mai, scrivo quando esplode il mio cassetto, ma nei miei fogli lascio la cenere. Scrivo per catturare il fuoco. Scrivo per immaginarti qui, per ogni bacio tenero che non ti ha sfiorato la pelle, per ogni pezzetto di luna di cui il mare si è innamorato, lungo i passi sulla sabbia e le poesie di chi nei secoli si è scoperto un cuore che batte. Per il mio cuore che batte, scrivo. Scrivo quando non posso far altro che stupirmi, e farlo con tutta l'eleganza di cui dispongo.
Scrivo di me e di nulla, o scrivo di noi, scrivo a voi che ascoltate, o per voi che mi ascolterete, scrivo un po' di tutti e, quando sono fortunato, di ognuno. Scrivo quando ho una penna e mi chiede di piangere. Scrivo per fuggire, per viaggiare, per poter essere solo o per farmi compagnia. Scrivo sul bianco dell'alba, sporco il silenzio.
Scrivo quando non ho parole. Quando, nascosto al Destino, raccolgo un po' di coraggio e gli grido "prendimi se ci riesci!". Il Destino, quando l'alba finirà di dipingersi, il silenzio di sporcarsi e il Tempo di distrarsi, mi troverà. Mi troverà a scrivere.