"..Una lettera vera di notte e falsa di giorno" cantava De Andrè.
Prendile come se fossero lettere, le mie parole di notte, e false di giorno perchè è il giorno ad essere falso, sbagliato. Nella notte non vedi le distanze, sotto la stessa notte possiamo quasi vederci, sfiorarci.
Ieri è arrivata la prima pioggia e mi ha riportato, col suo profumo freddo, l'odore delle cose, il peso dei miei passi sulle foglie d'autunno. Vorrei, -quanto vorrei- volare, come le foglie d'autunno. Ma non cadere mai. Vorrei volare da te, ora, sussurrarti il mio nome, intrappolarlo nei tuoi occhi, vorrei stringerti come fa questa notte e vorrei che fosse, come il volo delle foglie, senza fine. Allora, senza che venga giorno, divorando la notte sulle tue labbra, anche fra mille sogni tu riconoscerai il mio nome, anche sotto la pioggia più fitta io sentirò solo il tuo profumo.
Ti lascio a questa giornata, che ti ricorderà di quanto falsa sia la notte. Tu dimentica questa lettera, dimenticala perchè i ricordi, come i giorni, passano e diventano lontani. E io, che qui solo in questa notte scrivo, questa notte la voglio nostra per sempre.