Capitolo 18

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Emily rientrò in casa sbattendo la porta d'ingresso. Era su tutte le furie e la passeggiata che aveva fatto dopo la discussione con Alison non era servita per nulla a calmarla. Com'era possibile che non capisse e che scaricasse tutta la colpa su di lei? Non era lei che se ne andava in giro con un altro chiedendo alla sua ragazza di stare ad aspettarla perché doveva mantenere le apparenze. Ma chi se ne frega degli altri, pensò buttandosi sul divano e sbuffando esasperata. Non riusciva a credere che Alison preferisse mettere da parte il loro rapporto pur di continuare la sua recita. D'altronde non le aveva di certo chiesto di mettere un cartellone per fare un annuncio ufficiale. Voleva solo che la sua finta non comprendesse anche un fidanzato di copertura che l'accompagnasse al ballo di fine anno. Ad Emily non sembrava di chiedere poi molto ma se Alison non riusciva a capirlo, forse non teneva abbastanza al loro rapporto. Perché doveva essere sempre così complicato? Avrebbe tanto voluto portarla via e ricominciare insieme da un'altra parte ma non poteva farlo e forse non sarebbe stato nemmeno giusto. Aveva passato una vita a nascondersi e a fingere di essere qualcun altro solo per non deludere nessuno, ora non voleva più farlo. Non voleva più fuggire dai problemi. Voleva restare ed affrontare tutto e voleva farlo con Alison, ma a quanto pare per lei non valeva lo stesso. Le parole, i gesti, gli sguardi...Alison aveva preso tutto quello che c'era fra loro e l'aveva messo da parte, come se fosse una foto imbarazzante da non mostrare a nessuno. Nonostante quello che le aveva detto Alison, Emily non poteva fare a meno di sentirsi esattamente così: un segreto di cui vergognarsi. Eppure non si dava pace perché lei aveva visto qualcosa in Alison, aveva visto quel sorriso spontaneo che le spuntava ogni volta che la vedeva, aveva visto come la toccava o come cercava il suo sguardo sempre e comunque. Non poteva essersi sbagliata e non poteva essere stato tutto finto. Ma allora perché? Perché tutto questo non le bastava? Perché lei non le bastava?

"Emily, va tutto bene?" chiese Pam, interrompendo i suoi pensieri.

"SI" rispose Emily poco convinta

"A me non sembra. È successo qualcosa?"

"No, mamma. Va tutto bene, davvero"

"Ok, ma se ne vuoi parlare, io sono qui"

Emily annuì e mentre Pam stava per tornare in cucina la richiamò.

"Mamma, grazie" le disse cercando di abbozzare un sorriso.

"Mi dai una mano con la cena? Così non ci pensi" le chiese.

"Certo, volentieri" rispose Emily, alzandosi dal divano e seguendola.

Si trovò a ringraziare mentalmente per il fatto che la situazione a casa non fosse più come qualche mese prima. Non avrebbe sopportato la rottura con Alison e anche il dover fingere che andasse tutto bene. Non aveva voluto parlarne con sua madre, ma anche solo non dover mascherare la tristezza e la rabbia le era di grande aiuto. Magari tra qualche tempo le avrebbe raccontato tutto, ma ora non se la sentiva ancora. Aveva bisogno di rimuginarci, di capire e di metabolizzare la cosa, nei limiti del possibile almeno. E poi parlarne l'avrebbe reso reale, troppo reale, più di quanto lei potesse sopportare in quel momento. Per quanto fosse arrabbiata, e lo era, Alison le mancava già da morire. Le mancava non pensare a lei e poter sorridere, le mancava non trovare un suo messaggio e le mancava quella tranquillità che la consapevolezza di stare con lei le dava. Inoltre non riusciva a togliersi dalla testa quelle parole: "non capisci. Lo faccio per noi".

"Cosa Ali? Cosa non capsico?" si chiese fra sé e sé, ma soprattutto si domandava perché non avesse insistito di più per spiegarglielo.


Alison era intenta a sistemare i vestiti nell'armadio, non prestando nessuna attenzione a quello che stava facendo, quando sentì qualcuno bussare alla porta di camera sua.

E Fuori E' BuioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora