Capitolo 9

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Ieri sera non siamo andate alla festa perché eravamo stanche, ma abbiamo finito i compiti per il giorno dopo e siamo andate di nuovo a dormire.

Oggi Hailey si è svegliata senza che dovessi tirargli un secchio d'acqua e siamo arrivate in anticipo a scuola.

Adesso sto entrando nell'aula d'arte per l'ultima ora.
Ci sono soltanto tre ragazze che chiacchierano tra di loro e il professore che penso stia correggendo qualche compito.
Mi siedo al primo banco e prendo il cellulare per controllare i messaggi.
Messaggio Da Mamma: Tesoro come sta andando? Tutto bene?  Scrivimi quando puoi.
Mi ero completamente dimenticata di scrivere a mia madre, starà impazzendo.
Io: Ei mamma, scusami se non ti ho risposto ma avevo da fare. Comunque qua va tutto a meraviglia, e io sto bene.
Rispondo a mia madre e poso il cellulare in tasca.

La classe adesso è piena di ragazzi che non ho mai visto ed io non mi sono neanche si stesse riempendo.

Il professore si schiarisce la voce e solo ora noto che è giovanissimo,dovrebbe avere soltanto qualche anno in più di noi. I capelli biondi si intonano perfettamente al celeste dei suoi occhi e la camicia blu che indossa fa risaltare ancora di più gli occhi,È un gran fico.
Quando finalmente distolgo lo sguardo dal lui noto che ha scritto il suo nome alla lavagna:
Christian Gilbert.

<Buongiorno ragazzi, io sono il vostro professore d'arte, come ho già scritto alla lavagna il mio nome è Christian Gilbert ma, chiamatatemi Chris. >fa un sorriso  smagliante e tutta la classe sorride,bè tutte le ragazze.

<Oggi inizieremo con storia dell'arte. Aprite il libro a pagina sette.>dice con enfasi il professore Chris.

Prendo il libro dal mio zaino e lo apro a pagina sette.

La porta si apre improvvisamente cigolando ed entra Aiden in perfetto stile ragazzaccio. Oggi indossa una maglietta bianca con i suoi immancabili jeans neri e i suoi scarponcini anche loro neri, i capelli sono perfettamente in disordine cosa che mi fa impazzire. È bellissimo...
come sempre.

Tutta la classe lo fissa sbalordita mentre cammina verso il mio banco dove c'è una sedia libera.
Mi guarda e quello che vedo sulla sua faccia è un sorriso divertito.

La sua vicinanza mi fa sentire stordita, e le farfalle nello stomaco non mi aiutano.
Perché ha questo effetto su di me?

<Lo sai che sei in ritardo vero? Non potrei farti entrare.>dice il professore ad Aiden.

<Si, lo so. La caffetteria era troppo affollata.>

Trattengo una risatina mentre i ragazzi in classe ridono come pazzi per la battuta di Aiden.

Il professore guarda tutti con disapprovazione e  si zittiscono.

<Questa ti sembra una buona scusa? >chiedo in sottovoce a Aiden.

<Per me si! >

<Lasciamo stare, per questa volta ti faccio restare, ma devi provare ad arrivare prima d'ora in poi. >dice il professore.

<Va bene. >

Il professore torna a sedersi sulla caltedra ed io ritorno sul libro.

Ho già letto la pagina sette quattro volte ed Aiden continua a tirarmi palline di carta in faccia guadagnandosi dal professore un paio di richiami.

<Se non la smetti ti do un pugno. >dico.

<Avanti, è divertente! >sogghigna quando mi vede alzare gli occhi al cielo per la terza volte nell'arco di sette minuti.

<L'hai voluto tu. >

Gli do un pugno in piena faccia e ride,sicuramente perché non gli ho fatto alcun male.
Mi maledico mentalmente per non aver tanta forza nelle braccia.

<Wow! Questo è il massimo che riesci a fare? Sono sbalordito! >dice prendendomi in giro.

Gli do un'altro pugno però questa volta sul braccio e lui mi guarda e inarca le sopracciglia.

<Non avevo mai visto nessuno tirare un pugno cosi forte! >

<Smettila di prendermi in giro>grido prendendolo a pugni sul braccio.

Tutta la classe si gira verso di noi e anche il professore che sembra in procinto di scoppiare da un momento all'altro.

<Basta, mi avete stancato, uscite di qui. >dice il professor Chris.

<Ma.. >comincio ma il professore mi interrompe.

<Niente "Ma",uscite tutti e due da qui,  subito. >

Rassegnata esco dall'aula con Aiden dietro che mi segue.
Questa si che è la sua morte.

<Io ti uccidoo>grido e gli salto sulle spalle placcandolo per terra e finisco a cavalcioni sopra di lui tenendogli le mani sopra la testa.

Mi guarda con malizia e subito lo guardo male.

<Sai che mi piace questa posizione? >

Mi alzo e lui fa lo stesso.

<Stavo bene in quella posizione>si lamenta.

Gli faccio la linguaccia e lui mi fa l'occhiolino.

<Smettila>dico quando mi toglie il berretto che indossavo e mi scarmiglia i capelli.

<No! >grida.

Mi sventola il mio berretto sulla faccia ed io faccio per prenderlo ma lui è più veloce quindi non lo riesco a prendere.

<Ridammeloo! >

<Prima devi prendermi. >

Corre ed io lo inseguo a raffica sfreccianto nei corridoi e ricevendo occhiate divertite dagli studenti che si trovavano li.







Un'incontro Incasinato  /Daniel Sharman/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora