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Winter by Marissa Meyer [64]

<<Ho bisogno di lui come lui ha bisogno di me. Ma questo non basta per parlare di amore.>> (Scarlet)
Winter abbassò gli occhi. <<In realtà, amica mia, credo che l'amore sia proprio questo.>>

<<Cosa che vi sta riuscendo alla perfezione, direi.>> Winter cercò di nascondere la sua delusione e si accinse a rientrare nei suoi appartamenti dando un colpetto sul petto di Jacin. Ma lui strinse la mano sulla sua gonna e la trattenne. Il cuore della ragazza perse un battito e lei, malgrado il suo atteggiamento spavaldo, all'improvviso si sentì piccola sotto lo sguardo penetrante della sua guardia.
<<Smettila con questi giochetti, per favore>> mormorò lui, più implorante che furioso. <<Non ... non fatelo più.>>
Con un nodo in gola, Winter finse di non capire. Ma no, fingere di on capire era una maschera che indossava per gli altri. Non per lui. Mai. <<Lo detesto>> gli sussurrò di rimando. <<Detesto dover fingere di non vederti.>>
L'espressione di Jacin si addolcì. <<Io so che mi vedete. è questo che conta, no?>>

D'un tratto Cress si ritrovò a ridere, tirare su col naso e ridere ancora. Abbassò la testa e si asciugò gli occhi. <<Niente lacrime>> disse. <<Non voglio disidratarmi.>>

Cress rilasciò un lento respiro e cercò di imitare la sprezzante disinvoltura di Thorne. Fingere. Era sempre stata brava a fingere.
Oggi era un'aristocratica lunare. Un'invitata di Sua Maestà Reale. Dava il braccio all'uomo più attraente che avesse mai conosciuto, un uomo più attraente che avesse mai conosciuto, un uomo che non aveva nemmeno bisogno di ricorrere a un incantesimo per apparire così bello. Ma soprattutto...
<<Io sono un genio del crimine>> mormorò Cress <<e sono qui per abbattere questo regime.>>
Thorne sorrise. <<è una frase mia.>>
<<Lo so>> disse lei. <Te l'ho rubata.>>
Lui ridacchiò e si piazzò strategicamente dietro un gruppo di Lunari, abbastanza vicino da dare l'impressione di farne parte.