L'amore fa parte della vita ed è legato a doppio filo al nostro destino.
La notte passata insieme,a parlare,aveva scatenato nelle due ragazze sensazioni mai provate prima. Lauren aveva perso il conto di tutte le volte che si era persa negli occhi della ragazza più piccola e Camila non riusciva a smettere di pensare a quanto si sentisse bene vicino a Lauren. Avevano parlato di tutto,tutto quello che le loro vite avevano offerto fin ora e nessuna delle due sembrava particolarmente felice di quello che raccontava.
"Perchè hai deciso di fare il soldato?" chiese Camila.
"Vedi,quando ero piccola,giocavo sempre con i soldatini e mio padre mi parlava sempre delle imprese eroiche che aveva compiuto durante il periodo della prima guerra mondiale,così mi ritrovavo nella mia stanza,stesa sul letto a pensare a come sarebbe stato essere un soldato,mi immaginavo di salvare la gente,di aiutarla e lottare per il bene della mia patria. Così quando compii 14 anni mi iscrissi alla scuola militare,ero una delle più brave,infatti quando ne ebbi 18 mi spedirono per la prima missione,certo,nulla di impegnativo,ma per me era un momento importante,col passare del tempo il mio talento venne notato,così venni promossa a sottufficiale e venni spedita qui,a fare questo,ma non è proprio quello che sognavo da piccola."
"Allora perchè lo fai?"
"Per la mia famiglia,loro sono sempre stati così orgogliosi di me e di quello che volevo per il mio futuro e se dovessi tirarmi indietro...beh credo che mi disconoscerebbero come figlia,per loro sarebbe un disonore troppo grande quello di avere una figlia che ha rinunciato a una brillante carriera militare"
"Ma se quello che fai non ti rende felice non dovresti farlo,insomma,la vita è la tua."
"Lo so,ma sembra già essere stata scritta."
"Come?"
"Finita la guerra tornerò a casa,dove i miei genitori hanno già organizzato un matrimonio con un ragazzo di buona famiglia come la mia,lo sposerò,avremo dei figli e ci trasferiremo a Berlino."
"Oh" si limitò a rispondere Camila.
"C'è solo un piccolo particolare che nessuno sa,però.."
"Che sarebbe?"
"Ecco io...io sono gay.." A Camila venne da sorridere,ma si trattenne.
"Non puoi dirglielo?"
"Come faccio? Non posso esserlo,mi rinchiuderebbero in qualche manicomio!"
"Oh,hai ragione.." disse Camila mordendosi il labbro,si sentiva in colpa.
"Beh credo che tu debba andartene da qui." riprese Camila.
"Non posso.."
"Si che puoi,Lauren se stare qui non ti piace,come penso dovrebbero pensare tutti le SS,vattene,tu che puoi andartene fallo."
"E tu?" Camila sospirò "Io morirò qui come sembra giusto che sia." Lauren si alzò e si chinò su Camila.
"Io non ti lascerò qui Camz."
"Promesso?"
"Promesso..e poi,da quando ci sei tu,non è più così brutto." Camila sorrise,finalmente. Era un sorriso pieno e sincero,ricco di felicità e gioia,cosa che non provava da mesi ormai.
"Dai andiamo a dormire ora." disse Lauren alzandosi e infilandosi a letto,gesto che venne subito copiato da Camila. La ragazza mora avrebbe tanto voluto stringere a se Camila,ma aveva paura della sua reazione,non voleva spaventarla,ma proprio in quel momento,Camila si infilò tra le sue braccia,col viso a pochi centimetri di distanza da quello di Lauren.
"Grazie Lolo.." si limitò a dire abbassando lo sguardo.
"Non serve ringraziare,piccola." Lauren serrò la bocca appena si rese conto di quello che aveva detto.
"Piccola?" fece eco Camila.
"E-ecco io...volevo dire...cioè ecco..." Camila rise "Lauren è tutto okay,mi piace."
"D-davvero?"
"Certo,piccola,è così dolce."
"Tu sei così dolce." disse Lauren facendo arrossire Camila.
"Beh,b-buonanotte Lo.." mormorò Camila prima di chiudere gli occhi tra le braccia di Lauren.
*Quella stessa notte*
Una serie di singhiozzi facevano eco nella piccola stanza,qualcuno stava piangendo e quel qualcuno era Camila. Lauren ci impiegò un po' a capire cosa stava succedendo e quando capì accese la piccola lucetta sul comodino e guardò Camila piangere.
"Camz,Camila sveglia!" disse scuotendola leggermente. La ragazza bruna aprì di scatto gli occhi e scoppiò in un pianto isterico.
"Ehi ehi che succede Camz?" disse dolcemente Lauren stringendola forte.
"M-mi abbandonavi,t-ti allontanavi e io correvo,correvo m-ma non riuscivo a raggiungerti.." riuscì a dire tra i singhiozzi.
"Era solo un incubo ,Camila,sono qui e non ti abbandonerò." cercò di calmarla Lauren,accarezzandogli dolcemente i capelli arruffati.
"Ho paura Lauren,ho t-tanta paura.."
"Camila,sono qui,non devi averne,qui nessuno ti farà niente" provò di nuovo Lauren,ma Camila non sembrava calmarsi,continuava a tremare e singhiozzare. La ragazza mora non sapeva cosa fare,così fece una cosa che nessuna delle due si aspettava sarebbe mai successa. Nel giro di pochi istanti,le labbra di Lauren erano posate delicatamente contro quelle di Camila e entrambe rabbrividirono a quel contatto. Lauren era convinta che la castana avrebbe respinto quel gesto,invece fu proprio quel gesto a calmarla,facendola ricambiare. Le labbra di Lauren modellavano alla perfezione quelle della più piccola,che si sentiva rinascere a quel contatto. Forse la sua vita non stava finendo,forse stava ricominciando proprio da quel bacio.
Remake Camren
Tutti i diritti vanno all'autrice originale @GiuliaMcIrwin
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Nazism || l.j. & c.c.
FanfictionDeportata numero 7027. Camila Cabello. Aufseherin esercito tedesco. Lauren Jauregui. La loro colpa? Appartenere a due razze diverse. Storia originale di @GiuliaMcIrwin