Bewitched

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«Scorpius. Mi sono innamorato.»

"Ma questo non fa parte del mio piano di ripasso di Pozioni." pensò Scorpius, non appena un Albus Potter completamente sotto shock gli piombò in camera, sbattendo la porta talmente forte da far sussultare l'intero dormitorio dei Serpeverde, abituato alla più assoluta quiete.

Il biondo stava approfittando dell'assenza dei suoi compagni di stanza per prepararsi nel miglior modo possibile alla verifica che li attendeva il mercoledì successivo, sebbene fosse lo studente con i voti più alti dell'intero corso di Pozioni del quinto anno.

All'affermazione del corvino, però non poté fare a meno di alzare gli occhi dal suo libro, abbandonando ogni speranza di ripassare in santa pace.

D'altronde, non molto tempo prima, Albus lo aveva aiutato quando lui aveva avuto quella stessa reazione nello scoprire ciò che provava realmente verso una certa rossa dal viso tempestato di lentiggini.

Così, cosciente del suo dovere da migliore amico, Scorpius alzò lo sguardo e inarcò le sopracciglia verso il giovane Potter, in attesa di spiegazioni.

«È stato un... Com'è che si chiama? Colpo di fulmine? Sì, quello.» si buttò a peso morto sul suo letto, lasciando cadere la borsa con i libri sul pavimento con noncuranza.

«Ehm, Albus. Non vorrei sembrarti pignolo, eh, ma fino a stamattina tu non credevi nei colpi di fulmine.» osservò il biondo.

Assorto nel contemplare il vuoto con aria sognante, Albus lo liquidò con un gesto della mano.
«Sì, be', adesso ci credo.»

«Come vuoi.»

«Oh, Scorpius, lei è così... perfetta!»

«Ne dubito. Tecnicamente la perfezione non esiste, è solo un parere soggettivo che...»

Albus gli rivolse uno sguardo omicida.

«Sì okay, scusa. Continua.»

Il corvino riacquistò la sua espressione incantata.
«I suoi capelli sono così lucenti, vorrei poterli toccare. Sembrano morbidi, oh sì, sicuramente lo sono.» disse allo stipite del suo letto a baldacchino «E le sue labbra sono così piene e rosa e i suoi occhi, per Merlino, potrei perdermi nei suoi occhi.»

«Credo che tu sia già abbastanza perso così...» sussurrò Scorpius.

«Hai detto qualcosa?»
Albus aveva un sorriso talmente ebete stampato in faccia, che per un attimo Scorpius pensò che l'amico fosse ubriaco.

«Si, ehm, okay. Ho capito che è...» il biondo faticò a pronunciare quella parola «perfetta, ma non mi hai nemmeno detto il suo nome.» osservò.

«Cheryl Mitchell

Scorpius sgranò gli occhi nello stesso momento in cui la voce esageratamente deliziata del suo migliore amico pronunciava quel nome.

«Non suona maledettamente bene? È così melodioso.» affermò Mr. Melassa «Ma io credo che "Cheryl Potter" suoni ancora meglio, non trovi?»

"Ma che cavolo ha in testa? Segatura?" pensò Scorpius.
Tra le innumerevoli ragazze che popolavano il castello, perché proprio lei?
Cheryl Mitchell era la ragazza più popolare di Serpeverde.
Ridicoli boccoli neri, occhi blu mare e innumerevoli strati di trucco.
Con quelle sue ciglia finte lunghe chilometri e i suoi modi da oca aggraziata era riuscita a far uscire di testa quasi tutti i ragazzi della sua Casa e non solo.

Ce ne fosse stato solo uno con cui avesse avuto una relazione seria.
Diceva sempre di cercare il suo principe azzurro, che doveva essere degno della sua estrema bellezza ed eleganza, anche se Scorpius si era sempre chiesto cosa ci fosse di elegante o minimamente bello in quella ragazza.

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