Hogsmeade's surprises

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— Ehi, Argus, amico mio, dovresti darti una sistemata ogni tanto! — esclamò Scorpius consegnando al vecchio bidello il suo permesso per Hogsmeade con tanto di autografo da parte di un ormai adulto Draco Malfoy.

— Se vuoi posso farti consigliare qualche centro benessere da mia madre: un po' di lifting qua e là… — lo assecondò Albus, consegnando anche lui il suo permesso.

Sembrava che il bidello stesse prendendo la cosa sul serio, tastandosi distrattamente la barba non curata.

— Ragazzi! —  li richiamò allora Rose, non potendo però nascondere una risata divertita.

— Che c’è, Rosie? — si difese allora Albus, facendo spallucce — Stiamo solo dando qualche consiglio di bellezza al nostro amico qui. Due o tre sedute e le donne faranno la fila per lui. — continuò, rivolgendo uno sguardo complice a Scorpius, che lo appoggiò: — Oh, effettivamente, se io fossi una donna e avessi giusto qualche anno in più, non esiterei un secondo a chiederle il numero, sa?

Il volto del vecchio Gazza si illuminò, come se stesse facendo un pensierino sulla proposta di Scorpius.

Rose, che non ci teneva proprio a vedere il suo ragazzo e il decrepito bidello della scuola flirtare, prese entrambi i ragazzi per le spalle.

— Sì, va bene, abbiamo capito. Ora però è tardi, dobbiamo andare. Con permesso, signor Gazza. — e li trascinò lungo il vialetto che conduceva fuori dalla scuola.

Albus si voltò e fece l’occhiolino al povero Argus.

—Ti mando il numero della spa.

Si ritrovarono ben presto all’inizio della strada principale del villaggio: tutti i negozi erano aperti e nell’aria si percepiva lo spirito frizzante di dicembre.

I tetti delle case ospitavano una leggera spruzzata di neve del giorno precedente e le strade erano in gran parte pulite, se non ai lati, dove giacevano piccoli accumuli di un intruglio bianco sporco.

— Allora, miei adorati, come volete passare la giornata? Sono disposto a tutto purché non sia quella vecchia libreria per nerd infondo alla strada. O la sala da tè di Madama Piediburro, certo. Sarebbe l’unico posto in cui non vi seguirei, dato che non ci tengo a farmi rovinare la giornata da decine di stupide coppiette felici e mielose che mi fanno solo deprimere e ricordare quanto io sia maledettamente single. Quindi dovrete sopportarmi tutta la giornata, perché so che voi non siete una coppietta mielosa e non andrete in quella stupida sala rosa. Vero?

— Rose, come lo vuoi il tè? — chiese Scorpius alla sua ragazza, ignorando completamente il suo migliore amico.

Albus si esibì nella sua più complessa e appassionata interpretazione di indignazione, urlando con non molta virilità: — SCORPIUS HYPERION MALFOY, SEI UN GRANDISSIMO STRONZO! — , girandosi, facendo sventolare la sua sciarpa verde-argento e camminando per la strada con passo spedito e sostenuto.

— Drama queen… — borbottò Rose, divertita.

— E poi mi chiede pure perché sia ancora single. — ribattè Scorpius.

Gli si avvicinarono entrambi e gli circondarono le spalle.

— Andiamo, Sfregiato, non ti sarai mica offeso?! — gli disse sarcasticamente l'amico.

— Lo sai che ti vogliamo bene, piccolo
stalker.  — Rose gli scompiglió i capelli corvini e lui sbuffó, cercò di mantenere il suo sguardo offeso per qualche altro secondo, ma non ce la fece e scoppiò in una fragorosa risata.

— Mielandia? — propose allora la Weasley.

I due Serpeverde acconsentirono e il trio iniziò a passeggiare per la via principale, in direzione del famoso negozio di dolciumi.

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