Icy

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«Chi sa darmi la definizione di "Bezoar"?»

Un'esile braccio saltò in aria a quella domanda posta dal professor Lumacorno -la cui voce rimbombava per tutta l'aula di Pozioni- mentre una pioggia leggera ma insistente batteva sui vetri delle finestre, scandendo un ritmo perfetto.

«Si, signorina Weasley?»

«Il Bezoar è una pietra che si trova nella pancia delle capre, ed è comunemente usato come antidoto per tutti i veleni comuni. Il termine viene da "bezoario", conglomerato indigerito di sostanze estranee alla normale dieta dell'organismo nel quale si ritrova, oppure dalla specie di pecora bezoar, una pecora turca.» Rose rispose con totale sicurezza.

«Eccellente! Cinque punti per Grifondoro!» esclamò il professore.

«Tu mi fai paura. Sembri un robot. Un robot molto inquietante.» sussurrò Albus alla cugina, che si limitò ad ignorarlo.

Scorpius invece ridacchiò all'affermazione dell'amico. Per quanto ammirasse Rose, doveva ammettere che a volte metteva paura: da quando la conosceva non l'aveva mai vista impreparata ad una lezione.

L'ormai anziano Horace Lumacorno stava per illustrare ai suoi alunni del terzo anno il lavoro che avrebbero dovuto fare durante la lezione di quel nebbioso giovedì di metà novembre, quando si sentì bussare.

La testa di James Sirius Potter sbucò da porta, ma non aveva la sua solita aria malandrina.

«Buongiorno Professore, scusi il disturbo. Malfoy è pregato di recarsi all'ufficio della Preside. Mi è stato dato ordine di accompagnarlo.»

Lumacorno sembrò per un attimo spiazzato, così come Albus, Rose e il resto della classe, d'altronde. Poi recuperò la sua solita espressione.
«Oh, certo, certo. Vada pure signor Malfoy.»

Scorpius rivolse uno sguardo confuso ad Albus e Rose,poi quest'ultima disse: «Ti aspettiamo nella Sala Comune di Serpeverde, okay?»

Il biondo annuì leggermente, poi si avviò verso la porta; cercò di decifrare lo sguardo di James, ma era stranamente impenetrabile.
Così, decise semplicemente di seguirlo lungo i corridoi, mentre si torturava le mani e ripercorreva la sua carriera scolastica - dal primo settembre del 2017 fino a quel momento- cercando una motivazione valida per essere stato convocato dalla preside.

Preso dai suoi pensieri, non si accorse nemmeno di essere arrivato davanti ai Gargoyles che proteggevano l'ingresso, così andò a sbattere contro James, il quale però non mostrò nemmeno un minimo di irritazione. Anzi, gli sorrise debolmente e gli diede una leggera pacca sulla spalla destra.

Scorpius rimase sorpreso da quel gesto, ma non osò reagire.
Il giovane Potter pronunciò la parola d'ordine e le enormi statue si spostarono per lasciare spazio ai gradini che portavano all'ufficio.

I due ragazzi salirono in silenzio le scale e una volta di fronte alla porta di legno massiccio, James bussò due volte.

«Avanti.» pronunciò una voce elegante dall'interno.
James aprì la porta e si sporse leggermente in avanti.
«Le ho portato Scorpius, professoressa.»
«Oh, grazie Potter. Puoi andare.»
Il corvino annuì lievemente, quasi rassegnato, poi guardò Scorpius per qualche secondo e infine si diresse verso le scale.

Scorpius lo osservò scendere i primi gradini, per poi ricordarsi che doveva entrare nella stanza di fronte a lui.

Oltrepassò la porta e rimase a dir poco sorpreso: nell'ufficio, oltre alla Preside, vi era Draco Malfoy in persona.

Indossava un cupo abito nero che contrastava nettamente con la sua carnagione esageratamente pallida e i suoi capelli biondo cenere, così simili a quelli di suo figlio.
Aveva occhi infinitamente stanchi, spenti, di chi non dorme da settimane.

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