capitolo 2

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Mi incammino per i corridoi in cerca del mio armadietto. Non appena lo vedo tiro un respiro di sollievo. Guardo l’orologio e noto che sono leggermente in ritardo, quindi infilo velocemente i libri che non servono dentro l’armadietto, lo chiudo e corro in direzione della classe. Prima di entrare busso alla porta e così la apro. La professoressa mi guarda con aria irritata e dice "Già il tuo primo giorno di scuola sei in ritardo, questo mi fa capire che tipo di ragazza ci è capitata in classe. Non restare lì impalata e chiudi la porta! Non avrai per caso la coda ragazzina?!". (Dio sta professoressa già mi sta sul cazzo). Che bel primo giorno di scuola "Si, mi scusi". Chiudo la porta e poi lei mi indica dove andarmi a sedere. La mia vicina di banco si chiama Giulia, è una ragazza molto simpatica e ancor più bella, occhi verde smeraldo, capelli biondo lucente, labbra carnose e un fisico da fare invidia agli dei ed è anche molto dolce e gentile. Neanche a farlo apposta ho scoperto che lei sarà la mia coinquilina. Ci sarà da divertirsi e credo anche che diventeremo grandi amiche. Io e Giulia siamo una l’opposta dell’altra: lei dolce e solare e io acida e stronza, lei bella e magra mentre io brutta e cicciona. Eh beh si, come potete capire non sono per niente bella, ho gli occhi azzurri,capelli neri,labbra carnose e sono abbastanza alta e robbustella. Amo definirmi un cesso vivente. Ma che ci posso fare?! Sono nata così e alla fin fine non mi interessa farmi notare, soprattutto dai ragazzi. Non stavo ascoltando neanche una parola di quello che stava dicendo quella brutta befana della prof di matematica, ero persa nei miei pensieri fino a quando Giulia non mi distrasse. "Georgia, Georgia, GEORGIAAAAAAAA" si era messa ad urlare per tutta la classe che, pazza io, presa dallo spavento, salto in aria scatenando le sue risa. "Dicevo, bella addormentata, se volevi venire con me a pranzare". (C’era bisogno di urlare per chiederlo?! Bah!!! Che strana ragazza). Io annuisco e così ci incamminammo per i corridoi fino ad arrivare in una grande mensa. Velocemente prendo da mangiare, ho una fame pazzesca, e mi siedo ad un tavolo vicino a Giulia. Ad un tratto, dal nulla sbuca Simon che mi dà un bacio sulla guancia prendendomi alla sprovvista. (Ma le buone maniere a questo qui nessuno gliele ha insegnate?! Che nervi). Io lo folgoro con lo sguardo e dopo aver ingoiato il boccone che avevo in bocca gli dico: "Prova ancora a baciarmi e ti riduco in mille pezzi!!! Mi hai capito ragazzinoooo?!!!". Lui ride ma nel frattempo si avvicina sempre di più a me finendo per averlo a 2 centimetri dalla mia bocca. Mi fissa le labbra come incantato e dopo qualche istante mi sussurra: “Agli ordini capo"

E poi arrivó lui...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora