capitolo 8

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"Beh forse perché non sei il mio tipo e non ci hai mai pensato?!, non sono una troietta che si fa tutti per tua informazione, adesso è meglio che vado, ciao!". Giulia e Ale mi rincorrono ma non dicono niente e per questo sono loro grata. Accompagnamo Ale a casa e poi io e Giulia ci incamminiamo nella nostra stanza; mi butto sul letto e penso a ciò che aveva detto Simon. Ma perché, secondo lui io sono così brutta che nessuno ci può provare con me?, non capisco ma va bene, ormai sono abituata alle delusioni, tutti prima o poi mi deludono, decido cosi di addormentarmi.
Mi sveglio di colpo tutta sudata, sicuro stavo facendo un brutto sogno ma non ricordo, Dio non ricordo mai niente; esco dalla camera e vado in bagno per sciacquarmi la faccia, era tutto buio e non vedevo niente finché non vado a sbattere con i piedi su qualcosa, ma credo sia qualcuno. Chino la testa e vedo Simon che stava dormendo per terra con una bottiglia di vodka in mano, ma che avrà combinato? Non posso lasciarlo qui. Cerco di svegliarlo e di farlo alzare da terra ma è ancora ubriaco marcio, sibila della parole ma non capisco niente. Frugando nelle sue tasche trovo le chiavi della sua stanza, lo faccio entrare e poi sdraiare sul letto, per fortuna il suo coinquilino non c'è. Gli tolgo la maglietta sporca di vomito e lo faccio sistemare sotto le coperte, decido poi di andare finché non sento che Simon mi dice: "Georgia aspetta per favore, io non volevo dire quelle cose, per favore non andartene via da me, non so perché ma ci tengo troppo a te come non ho mai tenuto ad una ragazza, non posso e non voglio perderti". Sta piangendo mentre lo dice, vado li vicino a lui e lo stringo forte forte, nessun ragazzo aveva mai pianto per paura di perdermi, Dio quanto lo adoro. Decido di restare a dormire da lui, così se si sente male lo aiuto finché non mi addormento di nuovo fra le sue braccia. La mattina Simon mi sveglia dandomi tantissimi baci sul collo, sulla guancia, sulla testa, sul naso, dappertutto finché non apro gli occhi e lui con un gran sorriso dice: "Buongiorno mia piccola principessina, come stai?", io tirandogli un cuscino addosso per come mi aveva svegliata (Ammetto che era piacevole), gli rispondo: "Dopo quello che mi hai detto ieri, scemotto, meglio", lui ride e poi dice: "E cosa avrei detto ieri? Non ricordo". So che sta scherzando perché l'ha detto in modo scherzoso, così mi alzo e mi butto fra le sue braccia costringendolo a guardarmi negli occhi e dico: "Che mi ami di bene", lui ride e poi mi da un bacino vicino, vicinissimo alle labbra e dice: "Hai ragione, ti amo". Dopo esserci presi a cuscinate decidiamo di andare a fare colazione nel nostro solito bar, ad un certo punto mi arriva un messaggio su Whatsapp da un numero sconosciuto, apro la chat e leggo "Ciao Geo so Jonathan, il bellissimo Jonathan, ho preso il tuo numero da un mio amico che è tuo compagno di classe, mi stavo chiedendo a che ora ti vengo a prendere domenica", subito gli rispondo "Ehi ciao ,facciamo alle 19:30", lui mi risponde con un semplice "Ok". Spengo il cellulare e lo metto in tasca, Simon non perde l'occasione per chiedermi chi fosse e io gli rispondo seccata: "Era Jonathan", si stava per strozzare con  il muffin quando gliel'ho detto, ma per mia fortuna non dice niente e sta zitto.

Simon.

Secondo me Jonathan trama qualcosa, è impossibile che lui chieda a una ragazza di uscire, non l'ha mai fatto e io lo conosco bene. Voglio sapere cosa trama non voglio che la mia piccola soffre, io ci tengo a lei, è l'unica che mi capisce davvero e non permetto a quel cazzone di farla soffrire. Mi incammino verso la stanza di Jonathan e senza bussare apro la porta e già immaginavo cosa avrei trovato, lui che si stava a scopà una biondina che sicuro mi sono fatto anch'io. Immediatamente ordino alla biondina di uscire mentre Jonathan si rimette le mutande; lui, incazzato più che mai, mi dice: "Ao amico, ma che cazzo ti prende, avresti dovuto aspettare che finissi cazzo! Adesso dimmi che vuoi!". Io lo guardo con aria di sfida e urlo incazzatissimo: "C'è qualcosa sotto, io non credo che da un momento all'altro altro sei diventato dolce, soprattutto con Georgia, dimmi che vuoi fare!", lui ride e poi mi risponde a tono: "Calma amico, me la voglio solo scopare". Io da questa affermazione rido più che mai e poi gli rispondo: "Lei non te la darà mai, non l'ha data a me che sono meglio di te, devi smetterla, illuso. Comunque ti conviene starle lontano sennò ti ammazzo, sappilo. Toccala e sei un uomo morto!". Dopo questa affermazione esco sbattendo la porta. CAZZO IO LO SAPEVO!

Spazio autrice,
Scusate se ho tardato a pubblicare ma ho avuto un sacco di verifiche.

E poi arrivó lui...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora