-Un ultimo sforzo, dai!- gli gridò l'allenatore. Era passata un'ora e mezza e ancora i due combattenti erano in piedi.
Ettore urlò dalla fatica e affondò la spada sul fianco destro dell'avversario. Aiace gigante intuì però la traiettoria del colpo e si nascose dietro l'enorme scudo. La spada urtò contro questo, lasciando però la spalla sinistra di Ettore scoperta.
Aiace se ne accorse e con un gesto fulmineo mirò su questa.
L'altro, vedendo il braccio della montagna alzarsi lentamente, provò a schivare il colpo ma il suo equilibrio era troppo precario per poter cambiare posizione in fretta. La spada di legno lo colpì, procurandogli un dolore lancinante che lo costrinse ad indietreggiare.
Entrambi gli eroi ansimavano fissandosi dritto negli occhi. Il corpo ambrato di Ettore era madido di sudore, le gambe tremavano dalla fatica e sembrava mancargli il respiro.
Anche Aiace era distrutto, le spalle si incurvavano dalla stanchezza, non riusciva più a reggere lo scudo e sia la sua forza sia la sua agilità erano diminuite notevolmente.
Entrambi volevano vincere. Si erano allenati duramente per tutta l'estate, ogni giorno, uno all'alba, l'altro al tramonto. Colui che avesse vinto, sarebbe diventato non solo il campione di lotta con la spada, ma anche l' epistátes [1] del gruppo sportivo a scuola.
Ettore si guardò attorno. Ai lati del cortile del gymnasion [2], dove stava avvenendo il combattimento, avevano eretto delle scalinate in legno sulle quali sedeva il pubblico. Certo, era stato difficile montarle perché sull'arena di combattimento si affacciavano una serie di colonnati e la stessa sala di combattimento era ipostila, ma complessivamente le strutture si adagiavano alle colonne ioniche.
Con lacoda dell'occhio riuscì a vedere Andromaca,con lo sguardo speranzoso, che si mangiava le unghie dall'agitazione.Accanto a lei c'era Cassandra con lasua nuvola di capelli rossi che sbraitava incitandolo. Vide ancora Abante, Agelao, Enio, Esepo [3] e suo fratello Paride, tutti battevano
[1] Epistáths è il vocabolo greco, ovviamente traslitterato in lettere latine, che indica il direttore (in latino curator).
[2] Il gymnasion è un complesso campo sportivo situato nelle vicinanze della città. Comprendeva un'area addetta alla palestra e alla corsa.
[3] Questi nomi sono realmente presenti nell'Iliade. Codesti guerrieri troiani sono tutti personaggi minori.
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i piedi a terra... Le urla e gli incitamenti del pubblico divennero gradualmente un brusio quando Aiace caricò il braccio destro verso il suo femore. Ettore non fu in grado di bloccare il colpo con la spada, così finì a terra. Non riusciva a rialzarsi, era troppo stanco. I suoi arti sembravano non rispondere ai suoi comandi tanto li sentiva pesanti, come se una forza strana lo stesse trattendendo a terra. Vide Aiace avvicinarsi lentamente, i muscoli tesi, gli occhi iniettati di sangue e le narici dilatate per ispirare più ossigeno possibile: pareva un toro pronto a caricare . -Non può finire così. Non posso lasciar vincere questa carcassa di muscoli.- pensò.
Con la coda dell'occhio però si accorse che l'avversario non aveva le gambe sufficientemente tese per rimanere ben piantato a terra.
-Ora o mai più!- Con un gesto fulmineo, Ettore colpì con la spada la parte posteriore del ginocchio di Aiace, che cadde pesantemente a terra affianco a lui, sollevando così una nube di polvere. Immediatamente il troiano si alzò, aggrappandosi al suo scudo che si era conficcato nel terreno. Portò tutto il peso sul piede sinistro e ruotò il corpo di novanta gradi, puntando la spada sul collo di Aiace. Questo provò a rialzarsi tentando di afferrare la coscia di Ettore ma non ci riuscì perché il troiano aveva portato il piede sulla sua schiena, costringendolo a stramazzare al suolo.
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Cupiditas
Historical FictionIn un'isola ai confini del mondo tutti i personaggi dell'Iliade rivivono ancora.Questa volta però vestono i panni di odierni liceali pronti comunque ad ottenere ciò che vogliono. Con l'arrivo di Paride la vita a scuola sarà scombussolata,creando co...