#Prologo#
Le nuvole sono così bianche e soffice, quasi quasi posso toccarle, accanto a me c'e Kim anche lei che vaga nei suoi pensieri. Sono ormai le due del pomeriggio e fa molto caldo. La mia pelle bianca brilla sotto il sole. Guardo il mondo diversamente da come lo guardano gli altri, osservo ogni minima cosa e ogni minimo dettaglio e ne ammiro la immesa bellezza. Non amo molto la scuola,quasi sempre la salto solo per provare con i miei amici. Ho una passione credo proviene dalla mamma,lei ai suoi tempi era famosa,ma da quando ha conosciuto mio padre e rimase incinta di me non poté più occuparsi della sua carriera.Mi ha raccontato che una volta ha voluto riprovarci ma non ci riusci per via di mio padre e credo anche per via anche di me solo che non lo vuole ammettere, per non ferire i miei sentimenti.
Quando dissi ai miei genitori di quello che voglio per il mio futuro mio padre mi urlò in faccia,letteralmente. Non vuole che io segua le orme di mia madre,ma a differenza di lei io non mi arrenderò così facilmente.
I miei genitori sono troppo sofisticati,non stanno mai a casa,forse è per questo che ho questo atteggiamento menefreghista,ma sinceramente mi piace essere così. Non sono una figlia di papà,so badare a me stessa a differenza delle altre.
Non ho mai ricevuto amore da parte di tutti,stavo sempre a casa,mi vizziano e questo alquanto pare è amore per loro.
In tutti questi anni non mi ha mai capito nessuno. Non sanno come mi sento oppure che cosa provo e non le ne importa niente a nessuno ed spiegarlo sarebbe solo una perdita di tempo.
La vita di Kim è quasi come la mia,prova le mie stesse emozioni per questo andiamo sempre d'accordo ed siamo molto unite. Solo lei riesce a capirmi. Solo lei. Passo tutto il mio tempo con lei,tutto l'affetto che non mi hanno mai dato i miei genitori,me lo ha dato lei.
Ogni volta che penso a come i miei genitori non sono stati presenti in tutta la mia vita,mi viene la rabbia dentro.
Ieri ha scuola ho avuto un compito di economia politica, è andato male e ne sono a conoscenza perché il pomeriggio precedente sono stata a provare tutto il giorno con degli amici,ma sinceramente non m'interessa più di tanto.Quel pomeriggio la scuola ha chiamato mio padre per avvisarlo che ho preso un voto negativo e che continuo ad andare male a scuola.
Mentre scrivo dei temi,mio padre entra nella mia stanza e noto subito che è furioso.
"Il tuo comportamento è inammissibile,io e tua madre facciamo il possibile per educati,ma tu continui con questo atteggiamento.Devi capire che nella vita siamo noi a comandare e vogliamo il meglio per te."
Continua a parlare e io sono stufa delle sue regole e fa sempre il suo stesso discorsetto,che ormai lo so a memoria perciò non serve a niente ascoltarlo,a lui non l'importa dei miei interessi vuole solo che diventi come lui,che per me è una persona spregevole,e non voglio affatto essere come lui.
Mi alzo rapidamente dalla sedia e prendo la giacca e la borsa e me ne vado dritta alla porta,mentre lui continua a urlare contro,scendo velocemente le scale e apro la porta e corro via,non so dove andare in questo momento,sto letteralmente urlando dentro di me. Decido di andare da quella che mi farebbe passare questa giornata del cazzo.

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Rebellion.[Harry Styles]
Fanfiction"Ogni volta mi chiedo perché io abbia questa sfortuna e alla fine, credo di essere destinata a tutto questo. La vita mi odia come io odio lei. Mi sorprende sempre e alcune volte può essere sia generosa che cattiva allo stesso tempo."