capitolo 2

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Daniel's pov

Buio. Ecco cosa vedo. Mi ritrovo di nuovo nella mia stanza buia e soffocata dall'odore di alcool e fumo. Mio padre dev'essere entrato qua. Mi guardo in giro e sento dei rumori. Non capisco cosa stia succedendo finché non sento la voce di mia madre provenire dal piano di sotto. Mi precipito velocemente giù per le scale. Le luci del salotto sono spente ed intravedo solo la luce provenire dalla sala da pranzo. Mi avvicino lentamente all'ingresso della cucina per poi nascondermi dietro il muro,vicino alla porta.

《No! Richard ti prego. No!》 Sento le urla quasi senza voce di mia madre. Sento come le parole tremano uscite dalla sua bocca. Sento la sua disperazione e la sua paura. Non voglio essere qua. Non capisco perché io sia qua.

《Zitta! Stai zitta!》 Le urla duro lui. Mi affaccio lentamente alla porta e li intravedo lei appoggiata con i gomiti sul tavolo Dove mangiamo,lui dietro di lei che le spinge la testa verso il basso. Perché? Perché lo fa? Non capisco.

《Ti prego Richard! Potrebbe arrivare Daniel da un momento all'altro. 》

《Quel bastardo? A si! Dov'è?! Gli devo dire quattro cosette.》si allontana da mia madre posando sul bancone il coltello che aveva in mano. Mi appoggio al muro spaventato,col cuore che batte a mille.

《No! Aspetta. Ti prego. Lascialo stare è solo un bambino Richard ..》lo tira per il braccio lei.

《Allora la pagherai tu!》la prende dai capelli schiacciando quasi sul tavolo. Le apre le gambe e le alza il vestito. Non capisco cosa stiano facendo finché non sento l'urlo di mia madre...

Apro gli occhi. Guardò l'ora dalla sveglia. Le sette del mattino,senza contare che mi sono addormentato alle quattro e mezza. Vorrei dormire per una notte intera senza fare sempre lo stesso incubo. Perché lo sogno ancora? Perché faccio sempre lo stesso incubo anche se lui se n'è andato via da noi,lasciandoci soli? Perché? Non capisco o...Forse si. Dovevo fermarlo. Dovevo andare là e fermare quello stronzo senza lasciargli il tempo di scoparsela per poi subito dopo picchiarla. Ma avevo paura. Avevo solo dieci anni ed ero piccolo al contrario di lui che era anche ubriaco. Ma dovevo fare qualcosa...

Mi allungo per prendere da terra una maglia sporca per asciugarmi dal sudore. Mi alzo a sedere e mi guardo in giro. Questa camera è un vero e proprio porcile. Maglie nere e pantaloni del medesimo colore sparsi ovunque insieme a carte e cartine. Mi alzo per andare in bagno. Mi avvicino al lavandino e mi guardo allo specchio. Gli occhi blu sono contornati dal rosso della parte bianca dell'occhio per la mancanza del sonno. Ho le labbra secche. Le lecco. Mi massaggio il viso per poi aprire il rubinetto dell'acqua. Mi lavo la faccia ed i denti per poi uscire dal bagno. Metto i soliti jeans neri e la solita maglietta nera con sopra il giubbotto di pelle del medesimo colore e le vans nere. Scendo sotto,bevo il solito succo all'arancia,prendo le chiavi,lo zaino ed esco di casa diretto verso quella di Shaylee..

Shaylee's pov

"svegliati Shaylee farai tardi!!" grida mia mamma dalla cucina, penso sia la quinta volta che mi chiama. Mi stiracchio ancora sotto le coperte, mi metto a sedere sul letto e sbadiglio. Odio svegliarmi presto la mattina, mi alzo e vado in bagno,mi guardo allo specchio appeso sopra il lavandino e scoppio a ridere. Ieri sera non mi sono struccata, ho gli occhi completamente neri sembro un panda. Mi lego i capelli ancora da pettinare in una coda alta e mi lavo il viso per togliere il trucco. Sento il mio stomaco brontolare, ho troppa fame per truccarmi e per vestirmi. Scendo in cucina con ancora il pigiama addosso, mia mamma è girata di spalle e sta cucinando. L'abbraccio e le lascio un veloce bacio sulla guancia prima di prendere un bicchiere in cui verso del latte. Mia mamma mette i puncakes sui piatti ne prendo uno e mi siedo a tavola

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